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Piazza Affari negativa. FTSEMib sotto i 31mila punti

In forte progresso il Monte dei Paschi di Siena, dopo la diffusione dei risultati finanziari preliminari del 2023. In rosso, invece, IntesaSanpaolo

di Edoardo Fagnani 7 feb 2024 ore 17:43

mercato-rosso_1I maggiori indici di Borsa Italiana e le principali piazze finanziarie europee hanno terminato la giornata con ribassi frazionali.

Il FTSEMib ha perso lo 0,45% a 30.976 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 30.939 punti e un massimo di 31.215 punti. Il FTSE Italia All Share ha chiuso in calo dello 0,43%. In rosso anche il FTSE Italia Mid Cap (-0,1%) e per il FTSE Italia Star (-0,64%). Nella seduta del 7 febbraio 2024 il controvalore degli scambi è sceso a 2,72 miliardi di euro, rispetto ai 2,97 miliardi di martedì.

Il bitcoin ha oscillato intorno ai 43.000 dollari (circa 40.000 euro).

Lo spread Btp-Bund ha superato i 155 punti, con il rendimento del Btp decennale che ha sfiorato il 3,9%.

L’euro si è consolidato oltre gli 1,075 dollari.

 

I titoli del settore bancario sono rimasti sotto i riflettori.

Il Monte dei Paschi di Siena ha registrato un rialzo del 5,54% a 3,56 euro, dopo la diffusione dei risultati finanziari preliminari del 2023. Il management dell’istituto senese ha proposto la distribuzione di una cedola, con due anni di anticipo rispetto al target del piano industriale.

Bene anche la Popolare di Sondrio (+2,29% a 6,71 euro), dopo la diffusione dei risultati preliminari dell’esercizio 2023.

Performance decisamente negativa, invece, per IntesaSanpaolo (-2,14% a 2,84 euro).

 

Al FTSEMib si segnala il progresso di Ferrari (+1,17%).

 

Al MidCap rialzo frazionale per OVS (+0,46% a 2,2 euro). La società ha comunicato di aver sottoscritto una lettera di intenti con gli azionisti di Goldenpoint, con l’obiettivo di sviluppare una possibile partnership industriale.

 

Al segmento STAR spicca il tonfo di Orsero (-14,8% a 14,68 euro). La società ha comunicato la guidance in riferimento ai principali indicatori economico-finanziari previsti per il 2024 (a perimetro costante ad esclusione di possibili operazioni di M&A). Secondo alcune banche d’affari la redditività dovrebbe risultare inferiore a quella prevista per il 2023.

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