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Piazza Affari, il FTSEMib chiude in rosso

Le Borse sono state penalizzate dal deludente dato relativo all’indice ISM non manifatturiero negli USA. Hanno prevalso le vendite sui bancari. In rosso anche i petroliferi

di Edoardo Fagnani 6 set 2016 ore 18:06

Piazza Affari e le principali borse europee hanno terminato la seduta odierna con variazioni frazionali, penalizzate dal deludente dato relativo all’indice ISM non manifatturiero negli Stati Uniti. Gli operatori guardano già alla riunione della BCE in programma per giovedì 8 settembre. Pierre Olivier Beffy, Chief Economist di Exane BNP Paribas, ritiene che la banca centrale dovrà ridurre il limite fissato sul tasso sui depositi e/o alzare l’attuale limite di acquisto del 33% sulle emissioni e sugli emittenti. Inoltre, la scarsità di obbligazioni eleggibili o le restrizioni al finanziamento monetario obbligheranno la BCE a cambiare strategia nel lungo periodo. Intanto, l’Eurostat ha comunicato che nel secondo trimestre del 2016 il Pil in Europa (dato finale) ha evidenziato un aumento dello 0,3% su base trimestrale e un incremento dell’1,6% su base annuale. I dati hanno confermato le indicazioni preliminari diffuse nelle scorse settimane. Hanno prevalso le vendite sui bancari. Performance negative per i petroliferi.
I principali indici di Borsa Italiana hanno registrato ribassi frazionali. Il FTSEMib è sceso dello 0,8% a 17.053 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 17.051 punti e un massimo di 17.262 punti. Il FTSE Italia All Share ha perso lo 0,68%. Performance positive, invece, per il FTSE Italia Mid Cap (+0,07%) e il FTSE Italia Star (+0,21%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è salito a 1,71 miliardi di euro, rispetto agli 1,5 miliardi di ieri. Su 331 titoli trattati, 150 hanno terminato la giornata con un rialzo, mentre le performance negative sono state 159. Invariate le rimanenti 22 azioni. 
L’euro ha superato di slancio gli 1,12 dollari.

CONSULTA le quotazioni dei titoli del SOLMib40

mercato_negativo2Hanno prevalso le vendite sui bancari.
Unicredit ha terminato la seduta con un ribasso dell’1,54% a 2,304 euro. Gli analisti di HSBC hanno alzato il prezzo obiettivo sull’istituto, portandolo da 2,07 euro a 2,83 euro; gli esperti hanno anche migliorato il giudizio e ora consigliano l’acquisto delle azioni.
In calo anche il Monte dei Paschi di Siena. Il titolo della banca senese ha registrato una flessione dell’1,59% a 0,235 euro.
Performance peggiori per il Banco Popolare (-2,5% a 2,34 euro) e per la Popolare di Milano (-2,38% a 0,394 euro). Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 5 settembre MOMentum Alternative Investments ha ritoccato al rialzo la posizione corta sulla Popolare di Milano, portandola dallo 0,84% allo 0,91%.
Segno meno per UBI Banca (-1,14% a 2,434 euro). Ieri l’istituto ha emesso un bond garantito decennale per un ammontare di un miliardo di euro; il titolo ha ricevuto ordini per 1,4 miliardi di euro. Il rendimento è stato fissato a 19 punti base oltre il tasso midswap di pari durata.

Andamento negativo per i titoli del settore petrolifero. La Repubblica ha parlato dell'accordo sul petrolio, arrivato al vertice del G20 in Cina, tra Arabia Saudita e Russia. I ministri competenti dei due paesi si sono presentati a una conferenza stampa congiunta per annunciare che collaboreranno a stabilizzare il prezzo del greggio.
ENI ha registrato una flessione dello 0,65% a 13,74 euro.
Performance negativa anche per Saipem (-1,1% a 0,412 euro). Il quotidiano finanziario MF ha analizzato le ultime novità relative alla società di ingegneristica. Il gruppo guidato da Stefano Cao ha emesso nei giorni scorsi bond per un miliardo di euro e nelle scorse ore ha beneficiato dall’accordo tra Arabia Saudita e Russia per stabilizzare il mercato petrolifero. Ora Saipem avrà due scadenze importanti: a fine mese ci sarà un aggiornamento sull’arbitrato da 759,9 milioni di euro in corso con Gazprom. Poi arriveranno i conti dei nove mesi, in calendario per il 26 ottobre.

Snam ha perso lo 0,69% a 5,01 euro. Gli analisti di Macquarie hanno tagliato da 4,9 euro a 4,2 euro il prezzo obiettivo sulla società, in seguito alla revisione dei parametri di valutazione del settore; gli esperti hanno anche peggiorato ad “Underperform” (farà meglio del mercato) il giudizio.

Generali ha ceduto lo 0,78% a 11,42 euro. Gli analisti di Société Générale hanno tagliato da 21 euro a 18 euro il prezzo obiettivo sulla compagnia assicurativa; tuttavia, gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquistare le azioni.

In rialzo Mediaset (+0,27% a 2,924 euro). Secondo quanto scritto su Il Messaggero, che ha ripreso un report elaborato da UBS, anche SKY sarebbe interessata a rilevare la piattaforma Mediaset Premium.

YOOX Net a Porter Group è salita dello 0,25% a 28,14 euro. Gli analisti di Berenberg hanno iniziato la copertura sulla società con un prezzo obiettivo di 38 euro e l’indicazione di acquisto delle azioni. Gli esperti prevedono forti tassi di crescita dell’azienda nei prossimi cinque anni, in scia al previsto incremento delle dimensione del settore del lusso.

In forte rialzo Beghelli (+4,87% a 0,3833 euro). La società ha comunicato i risultati del primo semestre del 2016, periodo chiuso con ricavi e redditività in crescita.

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