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Niente rimbalzo per Piazza Affari: male i bancari

Ha fatto eccezione solo Banca Carige. Giornata nervosa per i petroliferi, dopo che a New York il prezzo del greggio è sceso a 48 dollari. Seduta positiva per FCA

di Edoardo Fagnani 6 gen 2015 ore 17:48

Seduta all’insegna del nervosismo per Piazza Affari e per le principali borse europee, dopo le pesanti flessioni subite nella seduta di ieri. Giornata volatile per i petroliferi, dopo che a New York il prezzo del greggio è sceso a 48 dollari. In flessione i bancari: ha fatto eccezione solo Banca Carige. Giornata positiva per Fiat Chrysler Automobiles.
Il FTSEMib ha chiuso la seduta in territorio negativo e ha perso lo 0,25% a 18.143 punti, mentre il FTSE Italia All Share è sceso dello 0,35% a 19.301 punti. Performance peggiori per il FTSE Italia Mid Cap (-1,22%) e il FTSE Italia Star (-0,78%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è sceso a 2,78 miliardi di euro, rispetto ai 3,23 miliardi di ieri. Su 302 titoli trattati, 108 hanno terminato la giornata con un rialzo, mentre i segni meno sono stati 176. Invariate le restanti 18 azioni.
L’euro ha oscillato tra gli 1,19 e gli 1,195 dollari. L’oro è risalito a 1.210 dollari.

CONSULTA le quotazioni dei titoli del FTSE MIB

milano_3In flessione i bancari.
Ha fatto eccezione solo Banca Carige (+5,15% a 0,0613 euro). Il Sole24Ore ha ipotizzato che il balzo di ieri del titolo sia da collegare al possibile intervento di Andrea C. Bonomi, tramite la holding InvestIndustrial. Il finanziare, dopo aver abbandonato la gara per la conquista di Club Mediterrané, potrebbe focalizzarsi sulla banca ligure, che si appresta a lanciare un nuovo aumento di capitale. Secondo Il Sole24Ore, Bonomi potrebbe affiancare la Fondazione Carige nella ricapitalizzazione, in quanto l’ente non avrebbe le risorse sufficienti per sottoscrivere la quota di competenza.
Vendite sul Monte dei Paschi di Siena. L’istituto toscano ha registrato una flessione del 3,88% a 0,4638 euro.
Il Banco Popolare ha perso il 4,72% a 9,39 euro. Dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 31 dicembre Norges Bank ha ridotto la quota detenuta nel capitale dell’istituto, portandola dal 2,134% all’1,992%.
Vendite su IntesaSanpaolo (-1,39% a 2,276 euro). Gli analisti di UBS hanno ritoccato al rialzo la stima sull’utile per azione del 2014 della banca. Gli esperti hanno confermato il target price di 2,8 euro e hanno ribadito la preferenza per il titolo nel settore bancario europeo.
In calo di oltre un punto percentuale anche Unicredit (-1,38% a 5,005 euro).

Giornata nervosa per i petroliferi, dopo che a New York il prezzo del greggio è sceso a 48 dollari.
Sono tornati gli acquisti su ENI (+1,35% a 13,55 euro). Ieri il titolo del Cane a sei zampe aveva perso l’8,4%.
Saipem ha ceduto lo 0,72% a 8,3 euro. Gli analisti di Bernstein hanno tagliato da 10 euro a 5 euro il prezzo obiettivo sulla società, in seguito alla revisione delle stime di crescita per il settore petrolifero, dopo il recente crollo del prezzo del greggio. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Underperform” (farà peggio del mercato). Per lo stesso motivo gli analisti hanno ridotto da 16 euro a 13 euro per azione la valutazione su Tenaris (+1,28% a 11,91 euro). Gli esperti hanno ribadito il rating “Market perform” (neutrale).
Enel ha messo a segno un rialzo dell’1,45% a 3,492 euro. UBS ha tagliato da 5,15 euro a 5 euro il prezzo obiettivo sul colosso elettrico. Tuttavia, la banca d’affari ha inserito la società nella propria lista dei titoli europei preferiti, in seguito alle prospettive di una forte crescita della redditività e del dividendo nei prossimi esercizi.
Enel Green Power è salita dello 0,24% a 1,677 euro. RBC Capital Market ha ripreso la copertura sulla società con un target price di 2,4 euro e un giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato). Gli esperti stimano una crescita dell’utile per azione nell’ordine del 7% nel periodo 2014/2018 e non escludono che il management possa migliorare la politica dei dividendi.
Snam ha ceduto lo 0,46% a 3,922 euro. Gli analisti di UBS hanno tagliato da 4,55 euro a 4,25 euro il prezzo obiettivo sulla società, sull’ipotesi che nei prossimi esercizi il management decida di non incrementare il dividendo. Gli esperti hanno anche ridotto da “Buy” (acquistare) a “Neutrale” il giudizio. La stessa banca d’affari ha ritoccato al rialzo il target price su Terna (-0,66% a 3,6 euro), portandolo da 3,3 euro a 3,4 euro, in seguito alla revisione dei parametri di valutazione dell’azienda. Tuttavia, gli esperti hanno ribadito l’indicazione di vendita delle azioni, sull’ipotesi di una modifica della politica dei dividendi nei prossimi esercizi.

Fiat Chrysler Automobiles ha guadagnato l’1,58% a 9,615 euro. Gli analisti di Morgan Stanley hanno ritoccato al rialzo il prezzo obiettivo sul gruppo guidato da Sergio Marchionne, portandolo da 13 euro a 14 euro, in seguito alle misure di rafforzamento patrimoniale recentemente varate dal management e alla revisione delle stime sulla Ferrari. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Overweight” (sovrappesare). Kepler Cheuvreux, invece, ha ripreso la copertura su Fiat Chrysler Automobiles con un prezzo obiettivo di 10 euro e l’indicazione di mantenere le azioni in portafoglio. Gli esperti hanno segnalato che la quotazione della Ferrari farà da catalizzatore per la quotazione del titolo nei prossimi mesi.

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