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Milano chiude l’ultima della settimana con un ribasso lieve

Chiusura in ribasso frazionale per le principali piazze del Vecchio Continente. A Milano da segnalare il nervosismo che ha caratterizzato i petroliferi e l’andamento contrastato dei bancari

di Edoardo Fagnani 6 feb 2015 ore 18:01

Chiusura in ribasso, ma per tutte in modo frazionale, per le principali piazze finanziarie del Vecchio Continente. In moderato rialzo, invece, l’apertura di Wall Street, che ha beneficiato delle positive indicazioni arrivate dal report sull’occupazione americana: l’economia a stelle e strisce ha creato a gennaio 257mila posti di lavoro. Più di quanto prevedessero le attese (Occupazione Usa: 257mila nuovi posti di lavoro, tasso disoccupazione al 5,7%).
A Piazza Affari a livello settoriale si segnala il nervosismo che ha caratterizzato i petroliferi e l’andamento contrastato dei bancari.
Così alla campana di fine contrattazioni il FTSEMib è sceso dello 0,28% a 20.761 punti, mentre il FTSE Italia All Share ha registrato un ribasso dello 0,25% a 22.093 punti. Calo frazionali anche per il FTSE Italia Mid Cap (-0,18%) e il FTSE Italia Star (-0,16%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è sceso a 2,55 miliardi di euro, rispetto ai 3,07 miliardi di ieri. Su 327 titoli trattati, 147 hanno terminato la giornata in territorio negativo, mentre i rialzi sono stati 166. Invariate le restanti 14 azioni.

QUOTAZIONI AZIONI FTSEMIB

milano_1Contrastati i bancari. Giornata positiva per Monte dei Paschi di Siena (+2,93%). Morgan Stanley ha tagliato il prezzo obiettivo sulla banca senese, portandolo da 0,9 euro a 0,4 euro, sull’ipotesi che l’istituto possa procedere con un aumento di capitale da 3,5 miliardi di euro. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Underweight” (sottopesare). Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che Altair Investment Management Limited ha aumentato la posizione corta sul Monte dei Paschi di Siena, portandola dallo 0,62% allo 0,72%.
In rialzo, anche se meno marcato di Mps, Unicredit (+0,55%) mentre IntesaSanpaolo ha perso lo 0,08%. Gli analisti di Morgan Stanley hanno tagliato da 7,4 euro a 6,8 euro il prezzo obiettivo sulla banca guidata da Federico Ghizzoni, in seguito alla riduzione delle stime sull’utile per azione per il triennio 2015/2017. Al contrario, la banca d’affari ha incrementato da 2,9 euro a 3 euro il target price sull’istituto di Carlo Messina, in seguito al miglioramento della previsione sull’utile netto per il 2014. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Overweight” (sovrappesare) su entrambi i titoli.
Il Banco Popolare ha guadagna l’1,13%.
Morgan Stanley ha ritoccato al rialzo il prezzo obiettivo sull’istituto, portandolo da 13 euro a 13,2 euro, in quanto potrebbe trarre importanti benefici dalla creazione di una bad bank, in cui far confluire i rediti problematici dei principali istituti bancari italiani. La stessa banca d’affari ha incrementato da 6,3 euro a 6,5 euro il target price su UBI Banca (-0,23%), apprezzando la solidità patrimoniale dell’istituto. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Equalweight” (neutrale) su entrambi gli istituti. Exane ritiene che il Banco Popolare sia la migliore opportunità di investimento tra gli istituti popolari italiani, sulla base di un prezzo obiettivo di 15,6 euro.
La Popolare di Milano è salita dell’1,84%. Morgan Stanley ha aumentato il prezzo obiettivo sull’istituto, portandolo da 0,7 euro a 0,8 euro, in seguito al miglioramento della previsione sull’utile netto per il 2014. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Overweight” (sovrappesare).

Seduta nervosa per i petroliferi, dopo che a New York il prezzo del greggio ha recuperato un altro po’ di terreno.
ENI registra una flessione dell’1,02%. Secondo quanto riportato dalla stampa, il Cane a sei zampe starebbe valutando la separazione della divisione Gas & Power e la successiva quotazione in borsa entro il 2016. Secondo le indiscrezioni, sulla questione sarà fatta chiarezza in occasione della presentazione del piano industriale, in agenda per il 13 marzo.
In progresso dello 0,23% Saipem. La società ha comunicato che la controllata ERSAI Caspian Contractor si è aggiudicata un nuovo contratto di Engineering & Construction per il progetto del giacimento Kashagan, nelle acque kazake del Mar Caspio, del valore complessivo di circa 1,8 miliardi di dollari.
Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che Discovery Capital Management ha aumentato lo “short” su Saipem, portandolo dall’1,7% all’1,81%.
ERG invariata. Gli analisti di Citigroup hanno alzato da 10 euro a 12 euro il target price sulla società di raffinazione, in seguito al miglioramento delle stime sull’utile per azione per il periodo 2014/2019. Gli esperti hanno anche migliorato il giudizio e ora consigliano l’acquisto delle azioni.

Enel ha ceduto lo 0,41%
. Dopo la diffusione dei risultati preliminari del 2014 gli analisti di S&P Equity hanno limato le stime sull’utile per azione per il biennio 2015/2016. Tuttavia, gli esperti hanno confermato il target price di 4,25 euro e l’indicazione di acquisto delle azioni.
Più ampio il rosso di Enel Green Power (-0,79%).

Mediaset in ribasso dell’1,04%.
Gli analisti di Citigroup hanno limato le stime sull’utile per azione del gruppo del Biscione per il biennio 2015/2016, nonostante le indicazioni positive sulla raccolta pubblicitaria per l’esercizio in corso. Gli esperti hanno confermato il target price di 2,7 euro e l’indicazione di vendita delle azioni.

YOOX cede l’1,55%
. Gli analisti di Mediobanca hanno tagliato da 32 euro a 27 euro il target price sulla società, in seguito alla revisione delle stime sull’utile per azione per il biennio 2014/2015 e alla revisione dei parametri di valutazione dell’azienda. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato).

Centrale del Latte di Torino (+0,72%)
ha presentato oggi i suoi conti preliminari e comunicato di aver chiuso il 2014 con ricavi netti consolidati pari a 100,4 milioni di euro in crescita del 2,4% rispetto ai 98 milioni di euro registrati nell'esercizio precedente. A fine 2014 il margine operativo lordo si è attestato a 5,7 milioni di euro, in crescita del 6,7% rispetto ai 5,4 milioni di euro del 2013.  Il risultato operativo dell'anno è stato pari a 2,5 milioni di euro, più del doppio rispetto agli 1,1 milioni di euro del 2013.
A fine 2014 la posizione finanziaria netta era negativa per 17,2 milioni di euro, in miglioramento rispetto al disavanzo di 19,9 milioni di euro di 12 mesi prima.

Moleskine ha registrato un balzo del 7,53%.
La società ha comunicato i risultati preliminari del 2014, esercizio con ricavi netti per 98,67 milioni di euro, in aumento del 13,4% rispetto agli 87,01 milioni realizzati nell’anno precedente. A cambi costanti il fatturato sarebbe cresciuto del 13,1%. Per il 2015 i vertici di Moleskine prevedono di raggiungere ricavi netti compresi tra i 115 milioni e i 120 milioni di euro. Dopo la diffusione dei risultati preliminari gli analisti di UBS hanno alzato da 1,5 euro a 1,6 euro il target price sulla società e hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni. Gli esperti hanno evidenziato che il fatturato è stato superiore alle attese degli analisti.

Balzo di Aedes (+30,83%),
dopo svariate sospensioni per eccesso di rialzo. Oggi erano vietati gli ordini al meglio sul titolo della società immobiliare.
Molto bene anche Risanamento (+16,86%) con volumi decisamente consistenti.

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