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Il FTSEMib prova il rimbalzo, ma chiude in rosso

Piazza Affari e le borse europee hanno terminato la seduta con ribassi frazionali. Resta alta la tensione tra USA e Cina, con forti contraccolpi tra le monete dei due paesi

di Edoardo Fagnani 6 ago 2019 ore 17:45

Niente rimbalzo per Piazza Affari e per le principali borse europee. Gli indici del Vecchio Continente hanno terminato la seduta del 6 agosto con ribassi frazionali, dopo la forte correzione subita nelle precedenti due giornate. Resta alta la tensione tra Stati Uniti e Cina, con forti contraccolpi tra le monete dei due paesi: la banca centrale del colosso asiatico ha deciso di ampliare il range di oscillazione dello yuan, dando solo un temporaneo respiro ai mercati. Gli analisti di IntesaSanpaolo hanno segnalato che la moneta cinese si è assestata a 7,04 contro dollaro, con un deprezzamento cumulato dall’avvio della guerra commerciale del 12,3%. Secondo Antonio Cesarano, Chief Global Strategist di Intermonte SIM, per qualche giorno il clima sui mercati azionari potrebbe essere più disteso con possibile recupero dei listini, in particolare quelli statunitensi. "Attenzione alla settimana di Ferragosto, quando lo yuan potrebbe esser portato vs Usd fino a 7,20/7,25, ossia circa il 4/5% di svalutazione, pari cioè alla metà dei dazi minacciati da Trump", ha avvertito l'esperto.

mercato-rossoIl FTSEMib ha registrato un ribasso dello 0,68% a 20.632 punti, il minimo di giornata (massimo di 20.915 punti). Il FTSE Italia All Share ha ceduto lo 0,67%. Chiusura negativa anche per il FTSE Italia Mid Cap (-0,61%) e il FTSE Italia Star (-1,17%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è sceso a 1,98 miliardi di euro, rispetto ai 2,3 miliardi di lunedì; sono passate di mano 497.347.826 azioni (582.137.975 nella seduta di lunedì). Su 415 titoli trattati, 223 hanno registrato una performance negativa, mentre i segni più sono stati 153; invariate le restanti 39 azioni.

L’euro ha oscillato intorno agli 1,12 dollari, mentre il bitcoin si è riportato sotto glii 12mila dollari (circa 10.500 euro).

Lo spread tra Btp e Bund è sceso a 205 punti.

 

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In altalena i bancari.

Segno meno per UniCredit (-0,85% a 10,276 euro), nel giorno in cui si è riunito il consiglio di amministrazione dell’istituto per l’esame dei risultati del primo semestre del 2019; i dati saranno diffusi il 7 agosto, prima dell’apertura di Piazza Affari. Le indicazioni degli esperti indicano un utile netto di 2,13 miliardi di euro per il secondo trimestre del 2019, grazie a poste straordinarie per quasi un miliardo di euro relative alla cessione della quota del 17% detenuta in FinecoBank effettuata nel periodo in esame. La stima si confronta con gli 1,02 miliardi (risultato rettificato) contabilizzati nello stesso periodo dell’esercizio precedente. Il margine di intermediazione e il risultato di gestione sono previsti rispettivamente a 4,64 miliardi (in calo rispetto ai 4,95 miliardi del secondo trimestre del 2018) e a 1,51 miliardi di euro.

Per lo stesso motivo si sono riuniti i vertici del BancoBPM (+0,12% a 1,6935 euro).

 

Al FTSEMib spicca il forte rialzo messo a segno da FinecoBank (+2,25% a 8,902 euro), nonostante gli analisti di Mediobanca abbiano tagliato da 10 euro a 9,2 euro il target price sulla compagnia, in seguito alla riduzione della stima sull’utile per azione per il 2020; gli esperti di Piazzetta Cuccia hanno confermato il giudizio “Neutrale”.

 

Al segmento STAR si segnala la flessione di Cairo Communication (-4,44% a 2,37 euro). Dopo la diffusione dei risultati del primo semestre del 2019 gli analisti di Kepler Cheuvreux hanno tagliato da 4 euro a 3,2 euro il target price sulla società editoriale, in seguito alla riduzione delle stime sull’utile per azione per il triennio 2019/2021; tuttavia, gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni. Bocciatura completa da Equita sim: gli analisti hanno sforbiciato da 4,1 euro a 3,5 euro il target price su Cairo Communication e hanno peggiorato da “Buy” (acquistare) a “Hold” (mantenere) il giudizio.

 

Astaldi ha terminato la giornata con un ribasso dell’1,22% a 0,6875 euro. La società ha comunicato che il Tribunale di Roma ha ammesso la società alla procedura di concordato preventivo in continuità aziendale diretta, ritenendo il piano e la proposta concordataria presentati conformi all'offerta irrevocabile ricevuta da Salini Impregilo attuabile nei termini e con le modalità proposte.

 

Molto bene Trevi Group (+3,33% a 0,248 euro). La società ha comunicato che sono stati sottoscritti gli accordi per la realizzazione dell'operazione di ripatrimonializzazione della società e ristrutturazione dell’indebitamento del gruppo.

 

Pesante ribasso per Pininfarina (-9,06% a 1,204 euro). I risultati finanziari del primo semestre hanno deluso le attese, evidenziando un calo del fatturato del 16% e un risultato finale negativo per 7,31 milioni di euro. Di conseguenza, il management di Pininfarina stima per il 2019 una riduzione del valore della produzione di circa il 10% rispetto al 2018 e un risultato operativo negativo; confermata la riduzione del debito finanziario lordo. Dopo la diffusione dei risultati semestrali gli analisti di Banca Akros hanno sforbiciato da 2,35 euro a 1,3 euro il target price su Pininfarina, in seguito al taglio delle stime sul fatturato e sulla redditività per il biennio 201972020; gli esperti hanno confermato il giudizio “Neutrale”.

 

Bio-ON in forte calo: il titolo della società quotata all’AIM Italia ha lasciato sul terreno l’8,21% a 19 euro.

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