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Piazza Affari, un minimo rialzo per il FTSEMib

Giornata nervosa i bancari: Monte dei Paschi di Siena e Unicredit hanno chiuso in rosso. Andamento positivo per i petroliferi. Oggi Wall Street è rimasta chiusa

di Edoardo Fagnani 5 set 2016 ore 17:52

Avvio di settimana all’insegna dell’incertezza per Piazza Affari e per le principali borse europee. Giornata nervosa i bancari, dove spiccano le performance messe a segno dal Monte dei Paschi di Siena e da Unicredit. Andamento positivo per i titoli del settore petrolifero. Oggi Wall Street è rimasta chiusa in occasione del Labor Day.
I principali indici di Borsa Italiana hanno registrato rialzi minimi. Il FTSEMib ha messo a segno un progresso dello 0,04% a 17.190 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 17.157 punti e un massimo di 17.334 punti. Il FTSE Italia All Share è salito dello 0,07%. Segno più anche per il FTSE Italia Mid Cap (+0,23%) e il FTSE Italia Star (+0,54%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è sceso a 1,5 miliardi di euro, rispetto ai 2,02 miliardi di venerdì. Su 326 titoli trattati, 169 hanno terminato la giornata con un rialzo, mentre le performance negative sono state 134. Invariate le restanti 23 azioni.
L’euro si è attestato a 1,115 dollari.

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mercato_25Giornata nervosa i bancari. Intermonte Advisory ha ricordato che entro fine anno il settore dovrà procedere con importanti ricapitalizzazioni per un ammontare complessivo che dovrebbe collocarsi tra i 10 miliardi e i 14 miliardi di euro (pari a circa il 15% del flottante del settore).
In rosso il Monte dei Paschi di Siena. Il titolo della banca senese è sceso dell’1,04% a 0,2388 euro. Nel corso workshop Ambrosetti che si è tenuto lo scorso fine settimana a Cernobbio il fondatore del fondo Algebris, Davide Serra, ha dichiarato che all’istituto toscano sarebbe stato sufficiente un aumento di capitale da 3 miliardi di euro, invece dei 5 miliardi ipotizzati. Serra ritiene che difficilmente il Monte dei Paschi di Siena riuscirà a raccogliere 5 miliardi cash sul mercato e, di conseguenza, dovrà convertire in azioni parte del debito subordinato. Il fondatore di Algebris ritiene che nel medio periodo l’istituto toscano dovrà aggregarsi con un altro soggetto. Intanto, gli analisti di Bank of America ML hanno ridotto da 0,35 euro a 0,3 euro il target price sul Monte dei Paschi di Siena, in attesa del prossimo aumento di capitale; gli esperti hanno confermato il giudizio “Neutrale”.
Unicredit ha perso lo 0,59% a 2,34 euro. Nel corso workshop Ambrosetti che si è tenuto a Cernobbio il nuovo amministratore delegato, Jean-Pierre Mustier, non si è mostrato preoccupato per un’eventuale sovrapposizione dell’aumento di capitale di Unicredit con quello del Monte dei Paschi di Siena. Il manager ha aggiunto che il nuovo piano strategico sarà presentato entro la fine del 2016. Intanto, secondo quanto scritto su Il Sole24Ore di sabato i fondi private Cvc e Advent sarebbero interessati a rilevare la controllata Pioneer. Unicredit non ha voluto commentare queste indiscrezioni. Inoltre, gli analisti di Bank of America ML hanno alzato da 2,3 euro a 2,9 euro il target price su Unicredit, ipotizzando un miglioramento della redditività dopo il prossimo aumento di capitale; gli esperti hanno confermato il giudizio “Neutrale”. Infine, dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 2 settembre Marshall Wace ha incrementato la posizione corta su Unicredit, portandola dallo 0,92% all’1,04%.
Performance decisamente positive per il Banco Popolare (+4,8% a 2,4 euro) e per la Popolare di Milano (+2,54% a 0,4036 euro). Gli analisti di Bank of America ML hanno ripreso la copertura sulle due banche con un prezzo obiettivo rispettivamente di 3,4 euro e di 0,53 euro, confermando l’indicazione di acquisto delle azioni. Gli esperti apprezzano la prossima integrazione tra i due istituti. Intanto, Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 2 settembre AHL Partners ha ridotto la posizione corta sul Banco Popolare, portandola dallo 0,62% allo 0,57%.
Segno più anche per UBI Banca (+0,16% a 2,462 euro). Secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters l’istituto avrebbe emesso un bond garantito decennale; il titolo avrebbe ricevuto ordini per oltre 1,2 miliardi di euro. Il rendimento è indicato a 20 punti base oltre il tasso midswap di pari durata. Intanto, gli analisti di Bank of America ML hanno ridotto il prezzo obiettivo su UBI Banca, portandolo da 2,9 euro a 2,8 euro, valutando come ambiziosi i target finanziari fissati nel piano industriale.
In frazionale ribasso IntesaSanpaolo (-0,46% a 2,182 euro). Gli analisti di Bank of America ML hanno alzato il prezzo obiettivo sull’istituto, portandolo da 2,5 euro a 2,8 euro, in seguito alla revisione delle stime dei prossimi trimestri; gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni.
Mediobanca ha recuperato lo 0,22% a 6,855 euro. Gli analisti di Bank of America ML hanno alzato il prezzo obiettivo sull’istituto di Piazzetta Cuccia, portandolo da 7,5 euro a 8,7 euro, apprezzando la solidità patrimoniale della banca; gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni.

Andamento positivo per i titoli del settore petrolifero, dopo che a New York il prezzo del greggio ha superato i 45 dollari al barile.
ENI ha registrato un rialzo dello 0,8% a 13,83 euro.
Performance migliore per Saipem (+1,36% a 0,4166 euro).

EXOR è scesa dello 0,86% a 36,95 euro. L’assemblea straordinaria degli azionisti della holding di casa Agnelli ha approvato la fusione transfrontaliera per incorporazione di EXOR in EXOR Holding, società di diritto olandese interamente controllata da EXOR, che al perfezionamento dell’operazione, assumerà la denominazione di EXOR NV e diverrà la società holding del gruppo. È previsto che la fusione diventi efficace entro la fine del 2016, subordinatamente al verificarsi o alla rinuncia delle condizioni sospensive.

Poste Italiane ha registrato un frazionale progresso dello 0,32% a 6,305 euro. Secondo quanto scritto sul Corriere della Sera il collocamento del 29% del capitale detenuto dal Tesoro potrebbe essere rinviato al 2017.

Salvatore Ferragamo ha ceduto lo 0,91% a 20,65 euro. Gli analisti di Jp Morgan hanno ritoccato al rialzo il prezzo obiettivo sulla società, portandolo da 21 euro a 22 euro, in seguito alla modifica dei parametri di valutazione dell’azienda; gli esperti hanno confermato il giudizio “Neutrale”. Sulla stessa lunghezza d’onda Barclays, che ha aumentato da 20 euro a 21,5 euro il target price su Salvatore Ferragamo, in seguito alla revisione della valutazione del settore di riferimento; il giudizio resta “Equalweight” (neutrale).
Moncler è salita dell’1,53% a 15,28 euro. Gli analisti di Jp Morgan hanno ritoccato al rialzo il prezzo obiettivo sul gruppo dei piumini, portandolo da 19 euro a 19,5 euro, in seguito alla modifica dei parametri di valutazione dell’azienda. Per lo stesso motivo gli esperti hanno alzato da 52 euro a 55 euro per azione la valutazione su Tod’s (-0,55% a 54,35 euro). Gli esperti hanno confermato il giudizio “Neutrale” su entrambe le aziende.

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