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Quarto rally consecutivo per Piazza Affari: FTSEMib +1,9%

Nelle ultime quattro sedute il principale indice di Borsa Italiana ha accumualto un progresso complessivo di circa il 10%. Tenaris ha registrato un balzo superiore al 13%

di Edoardo Fagnani 5 nov 2020 ore 17:44

piazza-affari-verdeAncora una chiusura positiva per i maggiori indici di Borsa Italiana e per le principali piazze finanziarie europee dopo il rally accumulato nelle precedenti tre sedute: i mercati del Vecchio Continente hanno registrato  progressi nell'ordine dell'1-2%. Secondo Pierre Veyret – analista tecnico di ActivTrades - per far fronte all'attuale incertezza gli investitori stanno diversificando e stanno scommettendo su settori azionari difensivi, buoni del tesoro e persino mercati crittografici. "Gli operatori seguiranno con attenzione la riunione dell’FOMC prevista per oggi, dove Jerome Powell potrebbe fornire ulteriori indizi sulla politica monetaria della Fed", ha aggiunto l'esperto.

Il FTSEMib ha guadagnato l'1,93% a 19.731 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 19.480 punti e un massimo di 19.788 punti; nelle ultime quattro sedute il principale indice di Borsa Italiana ha accumualto un progresso complessivo di circa il 10%. Il FTSE Italia All Share ha messo a segno un rialzo dell'1,94%. Performance positive anche per il FTSE Italia Mid Cap (+1,62%) e per il FTSE Italia Star (+1,67%). Nella seduta dl 5 novembre 2020 il controvalore degli scambi è sceso a 2,36 miliardi di euro, rispetto ai 2,41 miliardi di mercoledì; sono passate di mano 769.586.181 azioni (810.562.225 nella seduta di mercoledì). Su 431 titoli trattati, 276 hanno registrato una performance positiva, mentre i segni meno sono stati 135; invariate le restanti venti azioni.

L’euro ha oscillato tra gli 1,18 e gli 1,185 dollari, mentre il bitcoin ha superato i 15.000 dollari (circa 13.000 euro).

Lo spread Btp-Bund si è attestato poco sopra i 125 punti.

 

Spunti importanti tra i bancari.

UniCredit ha recuperato lo 0,17% a 7,022 euro, dopo la diffusione dei risultati del terzo trimestre del 2020. L’istituto ha terminato il periodo in esame con ricavi pari a 4,35 miliardi di euro, in calo del 7,4% rispetto ai 4,7 miliardi ottenuti nello stesso periodo dell’esercizio precedente, ma in aumento del 4,4% rispetto al trimestre precedente. Il risultato netto di gestione è sceso del 28,9%, passando da 1,69 miliardi a 1,2 miliardi di euro, in conseguenza a rettifiche su crediti per circa 741 milioni. Il trimestre si è chiuso con un utile netto di 680 milioni di euro, rispetto agli 1,18 miliardi contabilizzati nel terzo trimestre del 2019; il risultato netto sottostante è stato positivo per 692 milioni di euro. Stando alle indicazioni di consensus degli analisti pubblicate sul sito Internet di UniCredit, il margine di intermediazione era previsto a 4,21 miliardi di euro (valore mediano), mentre il risultato operativo di gestione era stimato a 632 milioni di euro. Il consensus degli analisti indicava un utile netto trimestrale di 300 milioni di euro. Alla fine di settembre 2020 le attività finanziarie totali di UniCredit ammontavano a 717 miliardi di euro, in aumento del 2,4% rispetto al trimestre precedente. Alla stessa data le esposizioni deteriorate lorde erano diminuite del 21% rispetto al valore dell’anno precedente e del 4,1% rispetto al trimestre precedente, scendendo a 22,7 miliardi di euro. Sulla base di questi risultati il management di UniCredit ha confermato i target finanziari per il 2020 e 2021 e ha ribadito la politica dei dividendi.

Chiusura negativa, invece, per BPER Banca (-2,17% a 1,083 euro). L’istituto ha comunicato i risultati finanziari dei primi nove mesi del 2020, periodo chiuso con un utile netto (escluse le quote di terzi) di 200,62 milioni di euro, in contrazione del 61,6% rispetto ai 522,93 milioni contabilizzati nei primi tre trimestri dello scorso anno. L’istituto ha segnalato che sul risultato del periodo hanno influito, oltre ai contributi ai fondi sistemici per 64,7 milioni, alcune componenti non ricorrenti, già contabilizzate nel primo semestre, quali rettifiche addizionali su crediti per oltre 90 milioni relative al peggioramento del contesto macroeconomico causato dall’emergenza sanitaria e altri oneri straordinari per un ammontare complessivo pari a circa 36 milioni. Inoltre, nel bilancio 2019 era presente una voce straordinaria di 353,81 milioni di euro relativa a un avviamento negativo. In forte miglioramento, invece, il risultato della gestione operativa, che è cresciuto da 572 milioni a 662,61 milioni di euro (+15,8%), mentre i proventi operativi sono aumentati del 13,4% a 1,86 miliardi, in seguito al balzo delle commissioni nette (+18,1% a 774,82 milioni). A fine settembre 2020 i crediti deteriorati netti (sofferenze, inadempienze probabili e scaduti) erano pari a 2,5 miliardi di euro, in calo del 17,2% da fine 2019. Il management di BPER Banca confida di poter continuare ad esprimere una buona marginalità dei ricavi tradizionali, soprattutto in riferimento al margine di interesse che dovrebbe beneficiare sia dell’incremento degli impieghi, sia della riduzione del costo del funding. Al contempo, i costi della gestione sono attesi in graduale diminuzione. Questi elementi pur in presenza di un costo del credito prudenzialmente stimato in area 100-110 punti base, dovrebbero contribuire a sostenere la redditività per l’esercizio in corso.

In rialzo, invece, il BancoBPM (+0,24% a 1,649 euro), prima della diffusione dei risultati trimestrali. L'istituto ha comunicato di aver analizzato le offerte relative al progetto "DJANGO" che prevede la vendita di un ammontare complessivo di crediti classificati come UTP ("unlikely to pay"), prevalentemente verso clientela corporate, di ammontare nominale complessivo pari ad oltre un miliardo di euro. BancoBPM ha segnalato che il perfezionamento delle cessioni e delle altre operazioni in corso di finalizzazione, per un ammontare complessivo stimato fino a 1,2 miliardi di euro, comporta una riduzione dell’ammontare dei crediti deteriorati al lordo delle rettifiche di valore da 9,8 miliardi a circa 8,6 miliardi (dato adjusted al 30 settembre 2020).

 

Tenaris ha registrato un balzo del 13,7% a 5,06 euro, dopo uno stop per eccesso di rialzo in avvio di giornata. La società ha diffuso i risultati finanziari dei primi nove mesi del 2020 e del terzo trimestre del 2020. I numeri hanno confermato il peggioramento delle principali voci di conto economico, in conseguenza alla contrazione dell’attività di perforazione, a seguito delle misure adottate per contrastare la pandemia dovuta al Covid-19. Tuttavia, Tenaris stima una graduale ripresa dei ricavi e della marginalità (esclusi eventuali accantonamento straordinari) tra il quarto trimestre del 2020 e il 2021; inoltre, il management prevede di conservare una positiva generazione di cassa dalle attività operative. Sulla base dei risultati trimestrali, il management di Tenaris ha proposto la distribuzione di un acconto del dividendo 2021 (relativo all'esercizio 2020) di 0,07 dollari per azione, per un ammontare complessivo di 83 milioni di dollari.

 

Ottima performance per CNH Industrial (+4,95% a 7,724 euro). La società ha comunicato i risultati finanziari dei primi nove mesi del 2020, periodo chiuso con ricavi in calo e un risultato finale negativo, in conseguenza all'impatto negativo del COVID-19 sulle condizioni di mercato nella prima metà dell’esercizio. Al contrario, i risultati del terzo trimestre 2020 sono stati influenzati positivamente da un miglioramento generale della domanda di mercato nella maggior parte dei business e dei paesi in cui opera l’azienda e, in particolare, nel settore agricolo in Nord America. Il management di CNH Industrial ha fornito alcune indicazioni finanziari per il 2020, assumendo che i mercati finali non siano ulteriormente impattati dalla pandemia durante le ultime settimane dell’anno. I ricavi netti delle attività industriali sono stimati in calo tra il 10% e il 15% anno su anno inclusi gli effetti del delta cambi di traslazione. Il Free cash flow delle attività industriali è previsto positivo tra 0,4 e 0,7 miliardi di dollari.

Non si è fermata la corsa di Ferrari, che ha guadagnato l'1,39% a 174,55 euro, dopo aver fissato il nuovo massimo storico a 177,8 euro.

 

Balzo di Enel (+3,3%), prima della diffusione dei risultati trimestrali.

 

STM (+3,15%) si è allineata al trend positivo dei titoli del settore tecnologico.

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