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Ancora una giornata negativa per Piazza Affari

Il FTSEMib è scivolato sotto quota 23mila punti. Giornata negativa per i bancari, con la sola eccezione del Creval. Forti vendite anche su Leonardo

di Edoardo Fagnani 5 feb 2018 ore 17:51

Piazza Affari e le borse europee hanno iniziato la settimana con gli indici in territorio negativo, confermando il trend in atto da alcune sedute. Nonostante la recente correzione dei mercati Alessandro Tentori, Chief Investment Officer di AXA IM Italia, resta positivo sulle tutte le classi di attivo italiane. “In assenza di scossoni politici e altri rischi non quantificabili, è lecito pensare che sia l’azionario come anche l’obbligazionario Italiano possano esprimere una sovraperformance relativa agli indici europei nel 2018”, ha precisato l’esperto. Seduta negativa per i bancari, con la sola eccezione del Creval. Forti vendite anche su Leonardo.

Il FTSEMib ha terminato la giornata con una flessione dell’1,64% a 22.822 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 22.818 punti e un massimo di 23.104 punti. Il FTSE Italia All Share ha perso l’1,61%. Performance negative anche per il FTSE Italia Mid Cap (-1,36%) e il FTSE Italia Star (-1,75%).

L’euro è sceso a 1,24 dollari, mentre alle 17.30 il bitcoin era scivolato sotto i 7.500 dollari (meno di 6.000 euro).

 

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azioni-di-mercatoGiornata decisamente negativa per i bancari.

Ha fatto eccezione il Creval, che ha registrato un balzo del 5,04% a 11,176 euro. L’istituto ha comunicato i risultati preliminari del 2017, chiuso con una perdita netta di 332 milioni di euro e con un margine di interesse pari a 392 milioni di euro, in flessione del 7% rispetto ai 422 milioni di euro del 2016. Positiva la dinamica delle commissioni nette, che assommano a 292 milioni di euro, in crescita del 4% su base annua. Intanto, il Creval ha comunicato che Commerzbank e Jefferies in qualità di Senior Joint Bookrunners e KBW ed Equita SIM in qualità di Joint Bookrunner, sono entrati a far parte del consorzio di garanzia dell’aumento di capitale per massimi 700 milioni di euro, sottoscrivendo un accordo di pre-underwriting in linea con quello già sottoscritto dalle altre banche già presenti nel consorzio.

IntesaSanpaolo ha registrato una flessione dell'1,03% a 3,0835 euro. Oggi si sono riuniti i vertici dell’istituto guidato da Carlo Messina per l’esame dei risultati dell’esercizio 2017 e del nuovo piano industriale. Il Sole24Ore di domenica ha fornito qualche anticipazione su quali potrebbero essere le linee guida del business plan. Secondo il quotidiano finanziario il piano industriale sarà focalizzato da una parte sul taglio dei costi e dei crediti in sofferenza e, dall’altra, sullo sviluppo dell’attività operativa con focus sul risparmio gestito e sull’attività assicurativa. In particolare, IntesaSanpaolo potrebbe annunciare la vendita di un portafoglio di NPL per un ammontare di 10 miliardi di euro.

Male il BancoBPM (-3,56% a 2,896 euro). Dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che Marshall Wace ha incrementato dal 2,46% al 2,52% la posizione corta sulla banca. Al contrario, Discovery Capital Management ha ridotto dallo 0,8% allo 0,77% lo "short" sull'istituto. BlueMountain Capital Management, invece, ha aperto una posizione corta sul BancoBPM con una quota dello 0,52%.

In difficoltà Unicredit, che ha lasciato sul terreno il 2,11% a 17,2 euro.

 

Prese di beneficio su Ferrari, dopo il forte rialzo registrato la scorsa settimana. Il titolo del Cavallino Rampante ha subito una flessione del 2,36% a 101,35 euro. Ancora indicazioni delle banche d’affari sulla società. Gli analisti di Jefferies hanno alzato da 110 euro a 125 euro il prezzo obiettivo su Ferrari, in seguito al miglioramento delle stime sulla redditività per i prossimi esercizi; gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni. Al contrario, Equita sim ha tagliato da 120 euro a 110 euro il prezzo obiettivo sul Cavallino Rampante; tuttavia, gli esperti hanno ribadito il rating “Buy” (acquistare).

Performance peggiore per Fiat Chrysler Automobiles (-3,63% a 18,11 euro). L’agenzia S&P ha migliorato di un livello il rating sul debito a lungo termine del gruppo guidato da Sergio Marchionne, portandolo da “BB” a “BB+”; tuttavia, il giudizio continua a collocare l’azienda tra gli emittenti speculativi. Le prospettive sul rating per i prossimi trimestri sono “positive”.

 

Leonardo ha subito una flessione del 4,56% a 9,162 euro, dopo uno stop per eccesso di ribasso in avvio di giornata. Gli analisti di Barclays hanno tagliato da 12 euro a 10 euro il target price sulla società aerospaziale, in seguito alla revisione dei parametri di valutazione dell’azienda. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Equalweight” (neutrale). Bocciatura completa da UBS, che ha sforbiciato da 13 euro a 10,5 euro il target price su Leonardo e ha peggiorato da “Buy” (acquistare) a “Neutrale” il giudizio.

 

Fincantieri ha lasciato sul terreno il 2,57% a 1,403 euro. Venerdì la società ha comunicato di aver firmato con lo Stato francese rappresentato dall'Agence des Participations de l'Etat (APE), tramite la propria controllata Fincantieri Europe, l’accordo di compravendita per l’acquisizione del 50% del capitale di STX France. L’acquisizione sarà soggetta al closing della transazione tra lo Stato francese ed STX Europe, oltre alle consuete condizioni previste per questo tipo di operazioni. Per Fincantieri, l’accordo prevede un prezzo di acquisto per la quota oggetto dell’operazione di 59,7 milioni di euro, pagabili tramite risorse finanziarie disponibili.

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