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In rosso il FTSEMib: vendite su Enel e Telecom

Ha pesato la decisione della BCE di non accettare più titoli di stato greci in garanzia ai finanziamenti ottenuti dallo stato ellenico. In rosso anche MPS

di Edoardo Fagnani 5 feb 2015 ore 17:47

Piazza Affari e le principali borse europee hanno chiuso la seduta odierna in territorio negativo, in seguito alla decisione della BCE di non accettare più titoli di stato greci in garanzia ai finanziamenti ottenuti dallo stato ellenico. Al contrario, gli analisti di Goldman Sachs hanno ribadito la preferenza per le azioni europee rispetto ai bond. Secondo gli esperti si è intensificata la ricerca di rendimenti nelle azioni, considerando che le obbligazioni sono diventate costose, dopo il crollo dei rendimenti. Vendite su Enel, dopo la diffusione dei risultati preliminari del 2014. In rosso il Monte dei Paschi di Siena. Giornata decisamente negativa anche per Telecom Italia e YOOX.
Il FTSEMib è sceso dello 0,59% a 20.819 punti, mentre il FTSE Italia All Share ha registrato un ribasso dello 0,43% a 22.148 punti. Segno più, invece, per il FTSE Italia Mid Cap (+0,76%) e il FTSE Italia Star (+0,74%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è sceso a 3,07 miliardi di euro, rispetto ai 3,39 miliardi di ieri. Su 333 titoli trattati, 147 hanno terminato la giornata in territorio negativo, mentre i rialzi sono stati 161. Invariate le restanti 25 azioni.  
L’euro è risalito a oltre 1,14 dollari. L’oro è sceso a 1.260 dollari.

CONSULTA le quotazioni dei titoli del FTSE MIB

milano_3Enel ha ceduto il 2,97% a 3,916 euro. Il colosso elettrico ha chiuso il 2014 con ricavi pari a 75,8 miliardi di euro, in diminuzione del 3,7% rispetto ai 78,7 miliardi dell’esercizio precedente. Il margine operativo lordo si è invece attestato a 15,7 miliardi di euro, in diminuzione del 6% rispetto ai 16,7 miliardi di euro del 2013. A fine 2014 l’indebitamento netto si era ridotto a 38 miliardi di euro, rispetto ai 39,7 miliardi di inizio anno. Intanto, Il Sole24Ore ha scritto che il ministero dell’Economia sta accelerando sulla privatizzazione di Enel. L’obiettivo è collocare sul mercato una quota intorno al 5-6% del colosso elettrico entro il mese di febbraio.
In forte ribasso anche Enel Green Power che ha ceduto il 2,9% a 1,776 euro.

In rialzo i petroliferi, dopo che a New York il prezzo del greggio è rimbalzato a 51 dollari al barile.
ENI ha guadagnato l’1,68% a 15,69 euro.
In progresso di oltre due punti percentuali Saipem, che ha recuperato il 2,28% a 8,765 euro. Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che Discovery Capital Management ha aumentato lo “short” su Saipem, portandolo dall’1,56% all’1,7%.

Seduta nervosa per i bancari.
In rosso il Monte dei Paschi di Siena. L’istituto toscano è sceso dell’1,57% a 0,4201 euro. Nel corso di un’intervista pubblicata su Il Sole24Ore, Marcello Clarich, presidente della Fondazione Monte dei Paschi, ha puntualizzato che la quota detenuta dall’ente nel capitale della banca toscana è destinato a ridursi drasticamente in occasione del prossimo aumento di capitale. Attualmente la Fondazione ha in portafoglio il 2,5% del capitale del Monte dei Paschi di Siena.
Chiusura negativa per le banche popolari. La Popolare di Milano e la Popolare dell’Emilia Romagna hanno ceduto rispettivamente lo 0,2% a 0,7595 euro e lo 0,15% a 6,45 euro. Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che Marshall Wace ha ridotto lo “short” sulla Popolare di Milano, portandolo dall’1,71% all’1,6%. La stessa Consob ha comunicato che AQR Capital Management ha incrementato la posizione corta sulla Popolare dell’Emilia Romagna, portandola dallo 0,92% all’1,01%.
Vendite anche su Unicredit (-0,72% a 5,495 euro) e IntesaSanpaolo (-1,61% a 2,574 euro).

Telecom Italia ha subito un ribasso del 3,54% a 0,982 euro. Findim, la finanziaria che fa capo a Marco Fossati, ha comunicato di aver ridotto dal 4,989% all’1,989% del capitale con diritto di voto la partecipazione detenuta nella società telefonica.

Mediaset ha guadagnato l’1,35% a 4,215 euro. Gli analisti di Kepler Cheuvreux hanno alzato da 4,2 euro a 5 euro il target price sul gruppo del Biscione, in seguito al miglioramento delle stime sull’utile per azione per il biennio 2015/2016. Gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni.
RcsMediagroup ha terminato la giornata con un rialzo dell’1,88% a 1,195 euro. MF ha scritto che la Consob ha messo nel mirino la società editoriale e le forti oscillazioni (con elevati volumi) del titolo nelle ultime settimane: gli ultimi 3 mesi sono stati caratterizzati da scambi intensi con il passaggio di mano del 24% del capitale della società. Intanto, il gruppo Gavio ha smentito di essere interessato a entrare nel capitale di RcsMediagroup. Altre indiscrezioni parlano di un possibile interesse del gruppo De Agostino per la società editoriale, anche se la società di Novara ha già smentito queste voci.

YOOX ha perso il 2,1% a 20,04 euro. La società ha comunicato i risultati preliminari del 2014, esercizio chiuso con ricavi, al netto dei resi sulle vendite e degli sconti concessi ai clienti, pari a 524,3 milioni di euro, in crescita del 15,1%, rispetto ai 455,6 milioni dell'esercizio precedente. Il management stima a fine 2014 una posizione finanziaria netta positiva pari a 31 milioni di euro, in miglioramento rispetto ai 20,5 milioni di inizio anno. Dopo la diffusione dei risultati preliminari gli analisti di Jp Morgan hanno limato da 24 euro a 23 euro il target price sulla società, in seguito alla riduzione delle stime sull’utile per azione per il biennio 2015/2016. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Overweight” (sovrappesare). Citigroup, invece, ha ridotto le stime sulla redditività di YOOX per il triennio 2014/2016. Tuttavia, gli esperti hanno confermato il prezzo obiettivo di 23,5 euro e l’indicazione di acquisto delle azioni.

Autogrill ha guadagnato l’1,13% a 7,585 euro. Mediobanca ha ritoccato al rialzo il prezzo obiettivo sulla società di ristorazione, portandolo da 9,7 euro a 10,2 euro. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato).

Buzzi Unicem ha perso il 2,25% a 11,71 euro. Equita sim ha alzato il prezzo obiettivo sulle azioni ordinarie e di risparmio della società, portandolo rispettivamente a 13 euro e a 8 euro, in scia al forte calo registrato dal prezzo del petrolio negli ultimi mesi. Gli esperti hanno confermato l’indicazione di mantenere le azioni in portafoglio. Per lo stesso motivo la banca d’affari ha aumentato il target price su Italcementi (+0,92% a 6,55 euro) e su Cementir (-2,9% a 6,19 euro) portandolo rispettivamente a 6,6 euro e a 6,25 euro. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Hold” (mantenere) sui due titoli. Intanto, Cementir ha comunicato i risultati preliminari del 2014, esercizio chiuso con ricavi per 948 milioni di euro, in contrazione del 4,1% rispetto ai 988,6 milioni ottenuti nell’anno precedente. Al contrario, il margine operativo lordo è cresciuto del 13,4% ed è salito da 169,7 milioni a 192,4 milioni di euro. Per l’esercizio in corso i vertici di Cementir prevedono un margine operativo lordo di circa 190 milioni.

 

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