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Piazza Affari frena sul finale: FTSEMib (praticamente) invariato

Seduta contrastata per i bancari, dove spicca il progresso messo a segno da Unicredit. Ottima giornata per Parmalat (non sarà delistata) e per Azimut Holding

di Edoardo Fagnani 5 apr 2017 ore 17:47

Piazza Affari e le principali borse europee hanno terminato la seduta odierna con variazioni frazionali. Seduta contrastata per i bancari, dove spicca il progresso messo a segno da Unicredit. Ottima giornata per Parmalat: il titolo non sarà delistato, in quanto al termine dell’OPA lanciata da Lactalis non è stato raggiuto il target del 90%. 

Il FTSEMib ha ceduto lo 0,02% a 20.253 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 20.215 punti e un massimo di 20.402 punti. Il FTSE Italia All Share è rimasto invariato. Andamento opposto per il FTSE Italia Mid Cap (+0,16%) e per il FTSE Italia Star (-0,06%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è salito a 2,55 miliardi di euro, rispetto ai 2,31 miliardi di ieri; oggi sono passate di mano 644.308.705 azioni (695.537.106 nella seduta di ieri). Su 348 titoli trattati, 191 hanno terminato la giornata con un rialzo, mentre le performance negative sono state 146; invariate le restanti 11 azioni.

L’euro ha oscillato tra gli 1,065 e gli 1,07 dollari.

 

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andamento-indiciSeduta contrastata per i bancari.

Chiusura positiva per Unicredit; il titolo dell’istituto guidato da Jean-Pierre Mustier ha guadagnato lo 0,93% a 14,14 euro. Gli analisti di Goldman Sachs hanno ritoccato al rialzo il prezzo obiettivo su Unicredit, portandolo da 19 euro a 19,4 euro, apprezzando le recenti operazioni di rafforzamento del capitale (aumento e cessione di crediti problematici). Gli esperti hanno confermato le azioni nella propria lista di titoli da acquistare con convinzione.

Segno meno, invece, per IntesaSanpaolo (-0,32% a 2,516 euro). Il Sole24Ore ha descritto l’operazione di cartolarizzazione, finalizzata alla cessione, di un portafoglio di crediti problematici immobiliari dell’istituto. Per l’operazione, denominata “Rep”, ci sarebbero in corsa Fortress, Cerberus, Pimco (con Gwm), Starwood e Tpg. E, sempre secondo il Sole24Ore, IntesaSanpaolo resterà socio della piattaforma. Il quotidiano ha precisato che nel pacchetto che sarà scorporato ci sono 78 posizioni verso clientela per un controvalore lordo di 1,35 miliardi di gross book value. Intanto, gli analisti di Equita sim hanno incrementato le stime sull’utile per azione di IntesaSanpaolo per il triennio 2017/2019; gli esperti hanno confermato il prezzo obiettivo di 2,9 euro e l’indicazione di mantenere le azioni in portafoglio.

Vendite anche su UBI Banca (-0,52% a 3,448 euro). Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 4 aprile B&G Master Fund ha riaperto la posizione corta sull’istituto, con una quota dello 0,5%.

 

Azimut Holding ha registrato un progresso del 4,46% a 17,08 euro. La compagnia prevede di chiudere il primo trimestre del 2017 con un utile netto compreso tra i 57 e i 67 milioni di euro e di raggiungere ricavi tra i 198 e i 215 milioni di euro, sostanzialmente in linea con l’aggiornamento dato al mercato in occasione dell’approvazione del bilancio 2016. Azimut Holding stima di realizzare una raccolta netta consolidata di oltre 1,7 miliardi di euro nel primo trimestre del 2017, ai quali va aggiunta la raccolta all’estero realizzata nel mese di marzo al momento non formalmente disponibile.

 

Banca Mediolanum è salita dello 0,36% a 6,89 euro. Nel corso dell’assemblea degli azionisti che ha approvato il bilancio del 2016 il presidente della compagnia, Ennio Doris, ha dichiarato che il management auspica di poter distribuire un dividendo di 0,4 euro per azione con riferimento al bilancio 2017, lo stesso ammontare che sarà staccato il 24 aprile.

 

ENI ha lasciato sul terreno lo 0,53% a 15,15 euro. Gli analisti di Goldman Sachs hanno ritoccato al rialzo il prezzo obiettivo sul Cane a sei zampe, portandolo da 17 euro a 17,7 euro; gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni. Al contrario, Morgan Stanley ha peggiorato da “Equalweight” (neutrale) ad “Underweight” (sottopesare) il giudizio, in scia al rialzo messo a segno dal titolo negli ultimi mesi; gli esperti hanno fissato un prezzo obiettivo di 13,4 euro.

 

Cattolica Assicurazioni ha ceduto l’1,2% a 7,4 euro. La Popolare di Vicenza ha ufficializzato la cessione di 10.500.000 azioni ordinarie della compagnia assicurativa, pari al 6,02% circa del capitale. Il corrispettivo per la vendita delle azioni è stato pari a 7,25 euro per azione, per un controvalore complessivo di 76.125.000 euro.

 

STM ha guadagnato lo 0,98% a 14,37 euro. Gli analisti di Oddo Securities hanno alzato da 10 euro a 16,5 euro il target price sulla società italofrancese, in seguito al miglioramento delle stime finanziarie per i prossimi trimestri. Gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni.

 

Parmalat è balzata del 3,87% a 3,17 euro. Al termine della riapertura dell’OPA lanciata da Lactalis è stato portato in adesione complessivamente l’89,6% del capitale della società alimentare. Di conseguenza, non essendo stato raggiuto il target del 90%, Parmalat non sarà delistata e resterà quotata a Piazza Affari. I principali quotidiani hanno segnalato che la Banca d’Italia non ha portato in adesione lo 0,5% detenuto nell’azienda.

 

Tod’s ha ceduto il 4,08% a 70,45 euro. Gli analisti di Equita sim hanno alzato da 60 euro a 62,5 euro il target price sulla società, in seguito alla revisione della previsione sulle spese per investimenti. Tuttavia, gli esperti hanno limato le stime sul fatturato e sulla redditività per il 2017 e hanno peggiorato il giudizio: ora gli esperti consigliano di ridurre l’esposizione del titolo in portafoglio.

 

Spicca il forte rialzo di Digital Bros (+9,64% a 13,54 euro). La società, attraverso la controllata 505 Games, ha siglato un nuovo accordo con Re-Logic per la pubblicazione mondiale del videogioco Terraria: Otherworld sulle piattaforme console e mobile a esclusione della versione PC Steam.

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