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La Caporetto di Piazza Affari: FTSEMib -6,2%

Ancora un crollo per Telecom Italia TIM, dopo la pesante flessione registrata nella seduta precedente. UniCredit maglia nera tra i bancari. In rosso anche i petroliferi

di Edoardo Fagnani 4 mar 2022 ore 17:42

mercato-azionario-negativoNon si è fermato il crollo dei maggiori indici di Borsa Italiana e delle principali piazze finanziarie europee, che nell’ultima seduta della settimana hanno registrato ribassi nell'ordine del 4-6%. Gli operatori temono un'escalation del conflitto tra Russia e Ucraina, dopo l'attacco alla centrale nucleare di Zaporizhazhia; secondo quanto riferito da alcune agenzie stampa l'impianto sarebbe passato nelle mani delle forze russe. Pierre Veyret – analista tecnico di ActivTrades - ha segnalato che l'umore degli operatori rimane fortemente avverso al rischio, nonostante una prima lieve reazione rialzista su alcuni livelli di supporto tecnico, nel tentativo di ridurre alcune delle perdite del giorno precedente, causate dai timori per l’attacco russo vicino alla più grande centrale nucleare dell’Ucraina.

Il FTSEMib ha terminato la giornata con un tonfo del 6,24% a 22.465 punti, il minimo di seduta (massimo di 23.746 punti); nell'intera settimana il principale indice di Borsa Italiana ha perso complessivamente il 12,8%. Il FTSE Italia All Share ha lasciato sul terreno il 6,16%. Segno meno anche per il FTSE Italia Mid Cap (-5,51%) e per il FTSE Italia Star (-4,5%). Nella seduta del 4 marzo 2022 il controvalore degli scambi è salito a 4,68 miliardi di euro, rispetto ai 3,22 miliardi di giovedì.

Alle 17.30 il bitcoin era tornato sopre a 40.500 dollari (meno di 37.500 euro).

Lo spread Btp-Bund ha superato i 160 punti.

L’euro è sceso a 1,09 dollari.

 

E' proseguito il crollo di Telecom Italia TIM, che ha replicato la pesante flessione registrata nella seduta precedente. Il titolo del gruppo telefonico ha lasciato sul terreno il 15,6% a 0,2496 euro, dopo alcune sospensioni per eccesso di ribasso. Alcune banche d’affari hanno ridotto il target price su Telecom Italia TIM, dopo la diffusione dei risultati finanziari del 2021 e del piano industriale per il triennio 2022/2024.

 

Seduta decisamente negativa per i titoli del settore bancario.

La peggiore del comparto è stata UniCredit (-14,6% a 9 euro); dal massimo di 15,85 euro della chiusura del 10 febbraio, il titolo dell'istituto guidato da Andrea Orcel ha perso oltre il 43%.

Male anche IntesaSanpaolo (-9,01%), Mediobanca (-8,4%), BancoBPM (-8,68%) e BPER Banca (-10,6%).

 

In difficoltà anche le società attive nel risparmio gestito. Spiccano i cali di Banca Generali (-7,74%) e FinecoBank (-7,41%).

 

In rosso i titoli del settore petrolifero, nonostante il prezzo del greggio a New York (contratto con scadenza ad aprile 2022) abbia sfiorato i 114 dollari al barile.

ENI ha ceduto il 7,3% a 12,854 euro.

 

Tra i peggiori di giornata al FTSEMib c'è anche Stellantis (-7,61% a 13,822 euro), nonostante gli analisti di Deutsche Bank abbiano alzato a 34 euro il target price sul titolo.

 

In forte calo Generali (-5,36% a 16,23 euro). Il colosso assicurativo ha comunicato che, a seguito della guerra tra Russia e Ucraina chiuderà il proprio ufficio di rappresentanza a Mosca e ha deciso di lasciare gli incarichi ricoperti nel board della compagnia assicurativa russa Ingosstrakh, di cui detiene una quota di minoranza del 38,5%.

Unipol ha lasciato sul terreno l'8,23%.

 

In rosso anche Enel (-4,79% a 5,67 euro). Dalle comunicazioni diffuse dalla Consob si apprende che il 25 febbraio 2022 Capital Research and Management Company ha ridotto dal 5% al 4,958% la partecipazione detenuta nel capitale del colosso elettrico.

 

Al segmento STAR spicca lo scivolone di Sanlorenzo (-13,1% a 32,25 euro). La società ha comunicato che l’importo del backlog al 31 gennaio 2022, pari a poco più di un miliardo di euro, riferito a clienti di nazionalità russa non raggiunge il 10% del totale distribuito su tre esercizi. Inoltre, Sanlorenzo ha precisato che gli ordini fanno riferimento a soggetti non colpiti da sanzioni internazionali, i cui pagamenti risultano regolari, aggiungendo che alla data odierna nessun ordine è stato cancellato.

Male anche Cembre (-12,3%), Mondo TV (-14,2%), Piovan (-13,5%) e Prima Industrie (-11,9%).

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