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Piazza Affari in forte calo: FTSEMib -1,8%

E' proseguita la discesa di Saipem, che ha chiuso la settimana con un calo complessivo del 38,3%. In forte ribasso IntesaSanpaolo ed Enel. In rialzo, invece, ENI

di Edoardo Fagnani 4 feb 2022 ore 17:42

mercato-azionario-negativoI maggiori indici di Borsa Italiana e per le principali piazze finanziarie europee hanno chiuso in territorio negativo l’ultima seduta della settimana. Massimo De Palma - Head of Multi Asset Team di GAM (Italia) SGR - ha analizzato il recente recupero dei mercati azionari dopo la profonda correzione provocata dalle decisioni della FED, pronta ad intervenire in modo più deciso per combattere l'inflazione. L'esperto ritiene che comprare sulla debolezza a ogni correzione potrebbe non essere più la strategia corretta. Al contrario, "rapidità e flessibilità nel modificare l’asset allocation saranno la chiave per affrontare i mercati nel prossimo futuro,"- ha concluso Massimo De Palma.

Il FTSEMib ha lasciato sul terreno l'1,79% a 26.604 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 26.514 punti e un massimo di 27.267 punti; tuttavia, il principale indice di Borsa Italiana ha terminato la settimana con un rialzo dello 0,14%. Il FTSE Italia All Share ha perso l'1,73%. Segno meno anche per il FTSE Italia Mid Cap (-1,16%) e per il FTSE Italia Star (-1,29%). Nella seduta del 4 febbraio 2022 il controvalore degli scambi è salito a 3,18 miliardi di euro, rispetto ai 2,82 miliardi di giovedì.

Fiammata del bitcoin, che alle 17.30 aveva superato i 40.000 dollari (oltre 35.000 euro).

Lo spread Btp-Bund ha sfiorato i 155 punti.

L’euro ha oscillato intorno agli 1,145 dollari.

 

E' proseguita la discesa di Saipem, dopo la forte correzione subita nelle precedenti quattro sedute. Il titolo della società di ingegneristica ha ceduto il 3,24% a 1,1935 euro, chiudendo la settimana con un calo complessivo del 38,3%. Il consiglio di amministrazione ha varato la nuova struttura organizzativa della società. Nelle intenzioni dell'azienda, la nuova organizzazione è funzionale a migliorare la capacità esecutiva dei progetti e a completare la revisione strategica in corso finalizzata al rafforzamento della struttura patrimoniale e finanziaria.

Chiusura positiva, invece, per ENI, dopo che il prezzo del greggio a New York (contratto con scadenza a marzo 2022) ha toccato i 93 dollari al barile nel corso della giornata. Il titolo del Cane a sei zampe ha guadagnato l'1,44% a 13,48 euro.

Performance brillante per Saras (+7,27% a 0,5728 euro). Gli analisti di Barclays hanno alzato a 0,9 euro il target price sulla società di raffinazione e hanno portato il giudizio a “Overweight” (sovrappesare). Il nuovo prezzo obiettivo implica un rialzo di quasi il 70% rispetto al prezzo di chiusura di Saras nella seduta del 3 febbraio 2022 (0,534 euro).

 

Focus sui i titoli del settore bancario.

IntesaSanpaolo ha subito una flessione del 2,24% a 2,667 euro. L’istituto guidato da Carlo Messina ha comunicato i risultati finanziari preliminari del 2021, esercizio chiuso con un utile netto in forte aumento e un calo dei crediti deteriorati. Inoltre, il consiglio di amministrazione della banca ha formulato la proposta di destinazione dell’utile d’esercizio e ha annunciato l’intenzione di procedere con un buy back, oltre ad aver approvato il piano di impresa per il periodo 2022-2025.

Segno meno anche per il Monte dei Paschi di Siena (-2,47% a 0,925 euro). L’istituto senese ha comunicato di aver ricevuto la decisione finale della BCE riguardante i requisiti patrimoniali da soddisfare a partire dal 1° marzo 2022. In particolare, il requisito minimo complessivo in termini di CET 1 ratio è pari al 8,8%. Inoltre, sulla base dei ratio patrimoniali in essere al 31 dicembre 2020, nel contesto della SREP decision la BCE ha confermato per il Monte dei Paschi di Siena la decisione di restrizione sui dividendi.

 

Enel perso il 2,07% a 6,639 euro. Il colosso elettrico ha comunicato i risultati finanziari preliminari del 2021, esercizio chiuso con un aumento dei ricavi e del margine operativo lordo. In crescita anche l’indebitamento netto.

 

Spiccano anche i ribassi di Stellantis (-5,25%) e Poste Italiane (-6,24%).

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