FTSEMib negativo: male i bancari
I principali indici di Borsa Italiana hanno perso oltre un punto percentuale. Pesante ribasso per Monte Paschi. In rosso anche IntesaSanpaolo ed ENI. Ottima giornata per Alerion
di Edoardo Fagnani 31 ott 2016 ore 17:52Piazza Affari e le principali borse europee hanno iniziato la settimana con una seduta negativa. Azad Zangana, Senior European Economist & Strategist di Schroders, l’inflazione dell’Eurozona potrebbe salire fino al 2% entro la fine del primo trimestre del 2017, ponendo potenzialmente un problema per la Banca Centrale Europea, ferma nel voler mantenere in vita gli stimoli. Vendite sui bancari, dove spicca il forte ribasso subito dal Monte dei Paschi di Siena. In rosso anche ENI, penalizzata dai nuovi target price fissati dalle banche d’affari dopo la trimestrale. Da segnalare il forte rialzo di AlerionCleanpower, dopo che FGPA ha aumentato il prezzo dell’OPA sulla società. Pesante ribasso, invece, per Mediacontech.
I principali indici di Borsa Italiana hanno perso oltre un punto percentuale. Il FTSEMib è sceso dell’1,15% a 17.125 punti (minimo di 17.074 punti, massimo di 17.268 punti), anche se ha terminato il mese di ottobre con un rialzo del 4,41%. Il FTSE Italia All Share ha perso l’1,01%. In rosso anche il FTSE Italia Mid Cap (-0,04%) e il FTSE Italia Star (-0,01%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è sceso a 1,73 miliardi di euro, dai 2,12 miliardi di venerdì; oggi sono passate di mano 741.668.489 azioni (862.743.678 azioni nella seduta di venerdì). Su 334 titoli trattati, 188 hanno terminato la giornata con un ribasso, mentre le performance positive sono state 123; invariate le restanti 23 azioni.
L’euro ha oscillato intorno agli 1,095 dollari.
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Vendite sui bancari.
In forte calo il Monte dei Paschi di Siena. Il titolo della banca senese ha perso il 7,39% a 0,2431 euro, dopo uno stop per eccesso di ribasso in avvio di giornata. Milano Finanza ha fornito un aggiornamento sulle operazioni di rafforzamento patrimoniale del Monte dei Paschi di Siena. Il settimanale finanziario ha evidenziato che "lo spartiacque sarà il liability management exercise, uno scambio volontario di obbligazioni junior e azioni che servirà per rimpolpare il patrimonio primario e ridurre l’importo dell’aumento di capitale". In particolare, l'offerta di riacquisto dei bond subordinati nelle mani di investitori istituzionali e retail dovrebbe partire lunedì 28 novembre, subito dopo l'assemblea straordinaria dell'istituto senese e durare una decina di giorni. Milano Finanza ha segnalato che l'andamento delle adesioni all'offerta condizionerà l’aumento di capitale.
In rosso anche IntesaSanpaolo (-2,5% a 2,11 euro). L'agenzia Fitch ha confermato il rating per il lungo termine ‘BBB+’, il rating per il breve termine ‘F2’ e il Viability Rating ‘bbb+’ assegnati all’istituto; i giudizi confermano IntesaSanpaolo tra gli emittenti non speculativi. Al contrario, l’outlook è stato rivisto da "stabile" a "negativo", in seguito all'analoga azione riguardante la revisione dell’outlook della Repubblica Italiana, resa nota da Fitch il 21 ottobre scorso.
Il Creval ha ceduto il 3,96% a 0,4004 euro. L'assemblea degli azionisti dell’istituto ha approvato la trasformazione della banca in società per azioni e la conseguente adozione di un nuovo testo di statuto sociale. Inoltre, l'assemblea ha approvato il raggruppamento delle azioni ordinarie Creval in circolazione secondo il rapporto una nuova azione ordinaria ogni 10 azioni ordinarie della società esistenti.
Mediobanca ha perso il 4,78% a 6,675 euro. Gli analisti di Equita sim hanno alzato da 7,6 euro a 7,9 euro il prezzo obiettivo sull’istituto di Piazzetta Cuccia, in seguito al miglioramento delle stime sulla redditività per il prossimi esercizi; gli esperti hanno ribadito l’indicazione di acquisto delle azioni.
Seduta negativa i titoli del settore petrolifero, dopo che a New York il prezzo del greggio è sceso sotto i 48 dollari al barile.
ENI ha subito una flessione del 2,22% a 13,21 euro. Non si sono fatte attendere le indicazioni degli analisti sul Cane a sei zampe dopo la diffusione dei risultati trimestrali. Goldman Sachs ha tagliato da 14,7 euro a 14,2 euro il prezzo obiettivo su ENI, in seguito alla riduzione delle stime sull’utile per azione per il triennio 2016/2018; tuttavia, gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni. Indicazione simile dal Credit Suisse, che ha limato da 16 euro a 15,8 euro il target price sulla società petrolifera, confermando il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato). Barclays ha ridotto da 16,5 euro a 16 euro il prezzo obiettivo su ENI, in seguito alla modifica dei parametri di valutazione dell’azienda; gli esperti hanno ribadito il rating “Equalweight” (neutrale). Anche Raymond James ha sforbiciato da 16,5 euro a 16 euro il prezzo obiettivo sul colosso petrolifero, in seguito alla revisione delle stime per l’esercizio in corso; gli esperti hanno confermato il giudizio “Outperform”. Exane si è limitata a sforbiciare le stime sull’utile per azione di ENI per il 2017, segnalando la debole generazione di cassa; gli esperti hanno confermato il prezzo obiettivo di 12,5 euro e il giudizio “Underperform” (farà peggio del mercato).
In rosso anche Tenaris (-2,28% a 12,88 euro). Gli analisti di Banca Akros hanno peggiorato il giudizio sulla società, portandolo da “Accumulate” a “Neutrale”, sulla prospettiva di un debole terzo trimestre del 2016; gli esperti hanno confermato il prezzo obiettivo di 13 euro.
CNH Industrial ha terminato la seduta con un ribasso dello 0,35% a 7,08 euro. La società ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con ricavi per 17,87 miliardi di dollari, in flessione del 4,8% rispetto ai 18,77 miliardi ottenuti nello stesso arco di tempo dello scorso anno. Il reddito operativo è risultato negativo per 171 milioni di dollari, rispetto all'utile di 243 milioni dei primi nove mesi del 2016. Il risultato netto è passato da un valore positivo di 22 milioni di dollari a un rosso di 347 milioni, mentre l’utile netto adjusted è stato pari a 285 milioni, dai 212 milioni di dollari dello stesso periodo del 2015. L’indebitamento netto industriale di CNH Industrial, a fine settembre 2016, era pari a 2,67 miliardi di dollari. Sulla base di questi risultati CNH Industrial ha confermato i target finanziari per l'intero 2016. I vertici della società prevedono ricavi netti delle attività Industriali tra i 23 e i 24 miliardi di dollari, con un margine operativo delle attività industriali compreso tra il 5,2% e il 5,8%. L'indebitamento netto industriale a fine 2016 è stimato tra i 2 e i 2,3 miliardi di dollari (1,5 e 1,8 miliardi di dollari escludendo il pagamento di 0,5 miliardi di dollari alla Commissione Europea). Inoltre, CNH Industrial ha annunciato l'acquisizione del gruppo danese Kongskilde Agriculture.
STM è balzata del 3,33% a 8,7 euro. Gli analisti di Equita sim hanno aumentato da 6,8 euro a 8 euro il prezzo obiettivo sul gruppo italofrancese, apprezzando il recupero di quote di mercato dell’azienda; gli esperti hanno confermato l’indicazione di mantenere le azioni in portafoglio. Indicazione simile da UBS, che ha incrementato da 6,7 euro a 8,1 euro il target price su STM, in seguito al miglioramento delle stime sulla reddittività per il triennio 2016/2018; gli esperti hanno confermato il giudizio “Neutrale”.
Piaggio è scesa del 2,75% a 1,59 euro. Dopo la diffusione dei risultati trimestrali gli analisti di Kepler Cheuvreux hanno tagliato da 2,2 euro a 1,5 euro il prezzo obiettivo sulla società motociclistica, in seguito alla riduzione delle stime sulla redditività per il triennio 2016/2018; gli esperti hanno anche peggiorato il giudizio e ora consigliano di ridurre l’esposizione del titolo in portafoglio. Per lo stesso motivo Banca Akros ha sforbiciato da 2,4 euro a 2,3 euro per azione la valutazione su Piaggio; tuttavia, gli esperti hanno confermato l’indicazione di accumulare i titoli in portafoglio. Sulla stessa lunghezza d’onda Equita sim, che ha ridotto da 2,11 euro a 1,91 euro il target price sulla società motociclistica, in seguito al taglio delle stime sulla redditività per i prossimi trimestri; gli esperti hanno confermato l’indicazione di mantenere le azioni in portafoglio. Exane si è limitata a sforbiciare le stime sull’utile per azione di Piaggio per il biennio 2016/2017, in seguito alla revisione delle previsioni sul giro d’affari per il periodo in esame; tuttavia, gli esperti hanno confermato il prezzo obiettivo di 2,1 euro e il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato).
AlerionCleanpower ha registrato un balzo del 7,64% a 2,678 euro. Con riferimento all’offerta pubblica di acquisto volontaria parziale promossa da FGPA (società interamente partecipata da FRI-EL Green Power) su massime 13.030.123 azioni ordinarie AlerionCleanpower, l’offerente ha deliberato di incrementare il corrispettivo dell’offerta, portandolo da 1,9 euro a 2,6 euro per azione. Il corrispettivo incrementato incorpora un premio di circa il 5,7% rispetto a quello dell’offerta Eolo Energia (2,46 euro). La stessa FGPA ha comunicato di aver acquistato fuori mercato 11.054.247 azioni AlerionCleanpower, pari al 25,37% del capitale, per il corrispettivo di 2,6 euro per azione. La data di regolamento è il 1° novembre 2016. Gli acquisti sono stati effettuati al di fuori dell’offerta pubblica di acquisto volontaria parziale promossa dalla medesima FGPA, su massime 13.030.123 azioni, pari al 29,9% del capitale.
Mediacontech ha registrato un tonfo del 43,2% a 0,56 euro. L’azionista di riferimento Lupo ha accettato una proposta formulata da Europa Investimenti Special Situations per l’acquisto di tutte le partecipazioni detenute dal socio nella società quotata a Piazza Affari, complessivamente rappresentative del 78,892% del capitale. Il corrispettivo per la compravendita della partecipazione è pari complessivamente a 6.255.971 euro, corrispondenti a 0,43 euro per azione, salvi eventuali aggiustamenti in aumento e/o riduzione. La proposta di Europa Investimenti Special Situations prevede anche il pagamento, quali componenti integrative ed eventuali del prezzo complessivamente dovuto per la compravendita della partecipazione, di alcuni importi correlati prevalentemente all’andamento delle disponibilità liquide della società. Nel caso in cui tutte le componenti integrative ed eventuali fossero dovute nella misura massima, il prezzo massimo di compravendita della partecipazione sarebbe pari complessivamente a 10.389.369 euro, pari a 0,714 euro per azione. Il perfezionamento dell’acquisto della partecipazione comporterebbe pertanto il sorgere, in capo a Europa Investimenti Special Situations, dell’obbligo di promuovere un’offerta pubblica di acquisto su tutte le azioni Mediacontech in circolazione.