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Piazza Affari a tutto gas! Altra ondata di vendite su MPS

Il Sole24Ore ha scritto che i vertici della banca sono al lavoro per valutare possibili soluzioni per rafforzare il patrimonio. Seduta brillante per FCA e STM

di Edoardo Fagnani 31 ott 2014 ore 17:43

Piazza Affari e le principali borse europee in forte rialzo nell’ultima seduta della settimana, in scia alle decisioni di politica monetaria dalla Bank of Japan. Intanto, gli analisti di Equita sim hanno deciso di ritoccare al rialzo l’esposizione sul comparto azionario e ora consigliano di accumulare le azioni, dopo la forte correzione subita nelle scorse settimane. Bancari sulle montagne russe: spiccano i forti cali subiti da Monte dei Paschi di Siena e Banca Carige, più volte sospese per eccesso di ribasso nel corso della giornata. Seduta brillante, invece, per Fiat Chrysler Automobiles e STM.
Il FTSEMib ha guadagnato il 3,07% a 19.784 punti, terminando la settimana con un progresso dell’1,48%. Tuttavia, l’indice ha chiuso il mese di ottobre con un ribasso del 5,3%. Ottima giornata anche per il FTSE Italia All Share che ha messo a segno un rialzo del 2,91% a 20.849 punti. Segno più per il FTSE Italia Mid Cap (+1,82%) e il FTSE Italia Star (+1,52%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è salito a 3,91 miliardi di euro, rispetto ai 3,77 miliardi di ieri. Su 318 titoli trattati, 235 hanno terminato la giornata con un rialzo, mentre le performance negative sono state 70. Invariate le restanti 13 azioni.
L’euro è scivolato sotto gli 1,255 dollari. L’oro è sceso a 1.165 dollari.

CONSULTA le quotazioni dei titoli del FTSE MIB

mercato_saleBancari sulle montagne russe.
Il Monte dei Paschi di Siena è rimasto sotto pressione. L’istituto toscano ha subito un tonfo del 10,5% a 0,608 euro, dopo alcune sospensioni per eccesso di ribasso. Nella settimana appena conclusa il titolo ha lasciato sul terreno il 39,2%. Il Sole24Ore ha scritto che i vertici della banca senese sono al lavoro per valutare possibili soluzioni per rafforzare nuovamente il patrimonio. Il management starebbe valutando eventuali cessioni, l’emissione di un bond ibrido e il riscadenziamento del rimborso dei Monti bond. Ma non è escluso che il Monte dei Paschi di Siena proceda con un nuovo aumento di capitale, anche se questa ipotesi non sarebbe gradita ai soci esteri entrati nel capitale della banca in occasione dell’aumento da 5 miliardi di euro completato in estate. Senza trascurare la possibilità che il Monte dei Paschi di Siena possa decidere di aggregarsi con un’altra banca, tra quelle uscite meglio dagli stress test. Tuttavia, questa opzione richiederebbe tempi molto lunghi. Inoltre, secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters, Moody’s starebbe valutando la possibilità di peggiorare il rating sulla solidità patrimoniale della banca senese e di Banca Carige (-5,07% a 0,0636 euro), alla luce dei risultati degli stress test condotti dalla BCE. Intanto, La Repubblica ha intervistato il presidente di Banca Carige, Cesare Castelbarco. Il manager ha evidenziato che la banca ligure avrebbe spazio per procedere con una ricapitalizzazione fino a 650 milioni di euro. Secondo La Repubblica all’operazione sarebbero interessati il fondo Investindustrial di Andrea Bonomi e il gruppo Malacalza. Quest’ultimo avrebbe anche aperto il dossier sull’istituto ligure. Infine, dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 23 ottobre UBS ha incrementato la partecipazione detenuta nel capitale di Monte dei Paschi di Siena, portandola dal 2,868% al 3,42%. Lo stesso giorno la banca svizzera ha ridotto la quota detenuta nel capitale di Banca Carige, portandola dal 5,045% al 4,956%.
La Popolare dell’Emilia Romagna ha guadagnato il 2,88% a 6,07 euro. L’agenzia S&P ha confermato il rating “BB” sulla solidità patrimoniale della banca, a seguito dei positivi risultati conseguiti dalla banca nel comprehensive assessment condotto dalla BCE sulle maggiori banche europee. La stessa S&P e Moody’s hanno confermato il rating sulla solidità patrimoniale della Popolare di Milano (+2,66% a 0,599 euro).
Molto bene Unicredit (+4,25% a 5,76 euro). Dopo l’esito degli stress test della BCE, il numero uno dell’istituto, Federico Ghizzoni, ha ribadito l’obiettivo di chiudere il 2014 con un utile netto di 2 miliardi di euro.
Performance migliore per UBI Banca (+6,75% a 6,245 euro).

Galassia Agnelli
sempre tra i protagonisti.
Fiat Chrysler Automobiles ha registrato un progresso del 3,85% a 8,905 euro. Ancora giudizi dalle banche d’affari sulla società automobilistica dopo la diffusione dei risultati trimestrali. Gli analisti di Morgan Stanley hanno iniziato la copertura su Fiat Chrysler Automobiles con un prezzo obiettivo di 13 euro e un giudizio “Overweight” (sovrappesare). Intanto, dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che Marshall Wace ha ridotto dallo 0,53% allo 0,41% la posizione corta su Fiat Chrysler Automobiles. La stessa Consob ha comunicato che Carmignac Gestion ha incrementato dallo 0,69% allo 0,77% la posizione corta sulla società automobilistica.
CNH Industrial ha messo a segno un rialzo del 2,2% a 6,5 euro. Dopo la diffusione dei risultati trimestrali gli analisti di Banca Akros hanno tagliato da 7,5 euro a 7 euro il target price sulla società. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Hold” (mantenere). Anche Kepler Cheuvreux ha sforbiciato il prezzo obiettivo su CNH Industrial, portandolo da 6,5 dollari a 6,1 dollari, ipotizzando che l’azienda non riesca a raggiungere i target finanziari fissati per il 2014. Gli esperti hanno confermato l’indicazione di ridurre l’esposizione del titolo in portafoglio. Jp Morgan, invece, ha tagliato la stima sull’utile per azione della società per il prossimo esercizio. Gli esperti hanno confermato la valutazione di 7,5 euro per azione e il rating “Underweight” (sottopesare).
Molto bene anche la holding Exor (+5,37% a 34,75 euro).
 
ENI ha guadagnato il 2,6% a 17 euro. Giudizi opposti dalle banche d’affari sul Cane a sei zampe, dopo la diffusione dei risultati trimestrali. Gli analisti di Société Générale hanno alzato da 18 euro a 18,5 euro il target price su ENI e hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni, in seguito al miglioramento delle stime sull’utile per azione per il triennio 2014/2016, fissate rispettivamente a 1,11 euro, a 1,16 euro e a 1,46 euro. Gli esperti prevedono che il Cane a sei zampe distribuisca un dividendo annuo di 1,12 euro per azione con riferimento ai bilanci del triennio 2014/2016, che equivale a un rendimento del 6,9% sulla base delle attuali quotazioni del titolo. Barclays, invece, ha tagliato da 22 euro a 21 euro il prezzo obiettivo sul colosso petrolifero, ribadendo il rating “Equalweight” (Neutrale).  
Enel è salita del 4,09% a 4,07 euro. Il presidente del colosso elettrico, Patrizia Grieco, ha dichiarato che il nuovo piano industriale sarà orientato alla crescita, anche attraverso acquisizioni. La manager ha anticipato che il business plan sarà presentato nella primavera del 2015.
Snam ha terminato la giornata con un progresso del 3,11% a 4,31 euro. La società ha chiuso i primi nove mesi del 2014 con ricavi per 2,65 miliardi di euro, in aumento dello 0,6% rispetto ai 2,63 miliardi contabilizzati nello stesso periodo dello scorso anno. Più consistente la crescita dell’utile netto, che è balzato del 28% da 674 milioni a 856 milioni di euro. Inoltre, la società ha convocato l’assemblea straordinaria degli azionisti per deliberare sulla proposta di aumento di capitale con esclusione del diritto di opzione, a fronte dell’operazione finalizzata a rilevare, per un corrispettivo pari a 505 milioni di euro, la partecipazione in Trans Austria Gasleitung (TAG) detenuta da CDP GAS.

Mediaset ha guadagnato il 2,86% a 2,664 euro. Il vicepresidente, Pier Silvio Berlusconi, ha smentito seccamente l’ipotesi che il gruppo del Biscione possa entrare nell’azionariato di Telecom Italia (+4,09% a 0,9025 euro), precisando che tra le due aziende ci potrà essere solo un’alleanza a livello commerciale.

STM ha registrato un progresso del 5,24% a 5,325 euro. Ancora giudizi dalle banche d’affari sulla società italofrancese dopo la diffusione dei risultati trimestrali. Jp Morgan ha tagliato da 5 euro a 4,5 euro il target price sul titolo, in seguito alla riduzione delle stime sul fatturato e sulla redditività per il biennio 2014/2015. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Neutrale”.

Atlantia ha recuperato il 2,06% a 18,8 euro. La concessionaria autostradale ha comunicato che il governo francese ha ufficializzato il recesso dal contratto relativo alla riscossione dell'ecotassa. Il protocollo d'accordo sottoscritto da Ecomouv' con il governo transalpino il 20 giugno scorso prevedeva la possibilità per lo Stato di abbandonare il progetto Ecotaxe per motivi d'interesse generale, notificandone la risoluzione entro il 31 ottobre 2014, mediante il pagamento di un'indennità convenzionale predeterminata.

World Duty Free ha guadagnato il 3,13% a 6,755 euro. Gli analisti di Jp Morgan hanno tagliato in maniera decisa il target price sulla società, portandolo da 11,6 euro a 6,5 euro, in seguito alla riduzione delle stime sulla redditività per il triennio 2015/2017. Gli esperti hanno anche peggiorato da “Neutrale” ad “Underweight” (sottopesare) il giudizio.

 

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