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Il FTSEMib sale ma non supera i 17mila punti

Buone performance per i bancari, in scia alle indiscrezioni relative a una possibile fusione tra Deutsche Bank e Commerzbank; spicca il progresso messo a segno da Unicredit

di Edoardo Fagnani 31 ago 2016 ore 17:48

Piazza Affari e le principali borse europee hanno terminato l’ultima seduta del mese di agosto con variazioni frazionali. Buone performance per i bancari, in scia alle indiscrezioni relative a una possibile fusione tra Deutsche Bank e Commerzbank; spicca il progresso messo a segno da Unicredit. Chiusura negativa, invece, per ENI.
I principali indici di Borsa Italiana hanno registrato rialzi di poco inferiori al mezzo punto percentuale. Il FTSEMib ha guadagnato lo 0,31% a 16.943 punti (minimo di 16.838 punti, massimo di 17.039 punti), terminando il mese di agosto con un rialzo dello 0,57%. Anche il FTSE Italia All Share è salito dello 0,31%. Segno più per il FTSE Italia Mid Cap (+0,32%) e il FTSE Italia Star (+0,15%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è salito a 2,08 miliardi di euro, rispetto agli 1,5 miliardi di ieri. Su 320 titoli trattati, 164 hanno terminato la giornata con un rialzo, mentre i segni meno sono stati 138. Invariate le restanti 18 azioni.
L’euro ha oscillato intorno agli 1,115 dollari.

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mercato4_4Buone performance per i bancari, in scia alle indiscrezioni relative a una possibile fusione tra Deutsche Bank e Commerzbank.
Ha fatto eccezione solo il Monte dei Paschi di Siena. Il titolo della banca senese è sceso dello 0,04% a 0,2416 euro.
Unicredit ha registrato un progresso del 3,5% a 2,306 euro. La Repubblica ha messo sotto la lente il piano di rilancio di Jean Pierre Mustier, amministratore delegato della banca. Il progetto dovrebbe prevedere la vendita di alcuni asset pregiati, come la controllata polacca Pekao, la banca online FinecoBank (+0,83% a 5,45 euro), il risparmio gestito di Pioneer, una parte dell’8,5% di Mediobanca. Operazioni che, secondo La Repubblica, non sarebbero in alternativa, con l’obiettivo di raccogliere almeno otto miliardi di euro dalle cessioni e contenere la ricapitalizzazione sul mercato attesa verso la fine dell’anno e che comunque non scenderà sotto i 7-8 miliardi. Intanto, gli analisti di Banca Akros hanno tagliato da 3,1 euro a 2,6 euro il target price su Unicredit, ipotizzando un deficit di capitale nell’ordine degli 8 miliardi di euro; tuttavia, gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni.
Performance migliori per il Banco Popolare (+2,1% a 2,238 euro) e per la Popolare di Milano (+2,1% a 0,384 euro). Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 30 agosto AQR Capital Management ha incrementato lo “short” sul Banco Popolare, portandolo dall’1,62% all’1,76%. Lo stesso giorno Marshall Wace ha riaperto la posizione corta sull’istituto con una quota dello 0,51%.
Molto bene anche IntesaSanpaolo, che è balzata del 4,21% a 2,13 euro.

Protagonisti di giornata anche i titoli del settore assicurativo.
Unipol e UnipolSAI hanno guadagnato rispettivamente il 2,89% a 2,494 euro e l’1,91% a 1,497 euro.

ENI ha subito una flessione dell’1,17% a 13,54 euro. Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 30 agosto AQR Capital Management ha aperto una posizione corta dello 0,5% sul colosso petrolifero.

Risanamento ha terminato la giornata con un ribasso dello 0,25% a 0,0801 euro, nonostante le indiscrezioni riportate da MF, relative a un progetto di integrazione con un operatore del settore non quotato. Il potenziale partner potrebbe essere Parsitalia, che fa riferimento agli imprenditori Parnasi e Casò.

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