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Piazza Affari sulle montagne russe: giovedì nero per MPS

Il titolo dell'istituto toscano è stato più volte sospeso per eccesso di ribasso. Riflettori accesi sulla galassia Agnelli. Chiusura positiva per ENI e Luxottica

di Edoardo Fagnani 30 ott 2014 ore 17:51

Ancora vendite a Piazza Affari. Oggi è terminata la tre giorni di aste dei titoli di stato italiani. In mattinata il Tesoro ha collocato due Btp, con scadenza a 5 e 10 anni: il rendimento del decennale è stato fissato al 2,44%. Giornata di vendite per i bancari. Andrea Enria il presidente dell'Eba (European Banking Authority), durante un convegno a Berlino, ha dichiarato che le banche "non devono sentirsi troppo sicure dopo gli stress test", neppure gli istituti che hanno superato l’esame. Spicca il tonfo di Monte dei Paschi di Siena, più volte sospesa per eccesso di ribasso. Riflettori accesi sulla galassia Agnelli. Chiusura positiva per ENI e Luxottica, dopo la diffusione dei risultati trimestrali.
Il FTSEMib è salito dello 0,19% a 19.195 punti, mentre il FTSE Italia All Share ha recuperato lo 0,1% a 20.259 punti. Variazioni frazionali per il FTSE Italia Mid Cap (-0,76%) e il FTSE Italia Star (+0,46%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è salito a 3,78 miliardi di euro, rispetto ai 3,63 miliardi di ieri. Su 312 titoli trattati, 186 hanno terminato la giornata con un ribasso, mentre le performance positive sono state 106. Invariate le rimanenti venti azioni.
L’euro è scivolato a 1,26 dollari. L’oro è sceso a 1.200 dollari.

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piazza_affariGiornata di vendite per i bancari. Andrea Enria il presidente dell'Eba (European Banking Authority), durante un convegno a Berlino, ha dichiarato che le banche "non devono sentirsi troppo sicure dopo gli stress test", neppure gli istituti che hanno superato l’esame.
Non si è fermata la discesa del Monte dei Paschi di Siena. L’istituto toscano ha lasciato sul terreno il 7,05% a 0,679 euro, dopo numerose sospensioni per eccesso di ribasso. La capitalizzazione della banca senese si è ridotta a 3,5 miliardi di euro. Performance peggiore per Banca Carige (-10,7% a 0,067 euro).
Solo IntesaSanpaolo (+0,09% a 2,25 euro) e Mediobanca (+0,37% a 6,835 euro) si sono salvate dalle vendite.
Il Credem ha subito una flessione del 2,59% a 6,02 euro. Secondo quanto riportato da alcune agenzie stampa l’istituto emiliano avrebbe emesso un bond con durata settennale per un ammontare di 750 milioni di euro. Il prestito obbligazionario avrebbe ricevuto richieste per oltre 2 miliardi di euro. Il rendimento del titolo è stato fissato a 25 punti base sopra il tasso mid swap di pari durata.

Fiat Chrysler Automobiles in altalena (-0,29% a 8,575 euro), dopo aver chiuso la seduta di ieri con un balzo del 12,8%. Gli analisti hanno migliorato la valutazione sul gruppo, dopo la diffusione dei risultati trimestrali. Nel dettaglio, Exane ha alzato da 6,4 euro a 8,1 euro il target price su Fiat Chrysler Automobiles, Gli esperti hanno apprezzato la decisione di scorporare le attività della Ferrari. Stessa indicazione dal Credit Suisse, che ha portato il prezzo obiettivo sulla società da 6 euro a 7,2 euro, in seguito al miglioramento della stima sulla redditività per l’esercizio in corso. Le due banche d’affari hanno confermato il rating “Underperform” (farà peggio del mercato). Più ottimiste Equita sim, Banca IMI e Banca Akros, che hanno alzato a 10,5 euro, a 11,4 euro e a 11,5 euro il prezzo obiettivo su Fiat Chrysler Automobiles, confermando l’indicazione di acquisto delle azioni. Sulla stessa lunghezza d’onda Barclays, che ha alzato da 9 euro a 10,5 euro il target price sulla società automobilistica, ribadendo il rating “Overweight” (sovrappesare). Promozione completa da Société Générale: gli analisti hanno incrementato da 5,5 euro a 8,6 euro il target price e hanno migliorato da “Sell” (vendere) a “Hold” (mantenere) il giudizio. Sulla stessa lunghezza d’onda NatIxis, che ha alzato da 6,5 euro a 8,5 euro il prezzo obiettivo e ha migliorato da “Reduce” (ridurre) a “Neutrale” il rating. Indicazione diametralmente opposta da Commerzbank, che ha tagliato da 6,3 euro a 5 euro il target price su Fiat Chrysler Automobiles e ha peggiorato il giudizio, segnalando che i dati del terzo trimestre non hanno centrato le attese. Ora gli esperti consigliano di vendere le azioni. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che Marshall Wace ha ridotto dallo 0,77% allo 0,53% la posizione corta su Fiat Chrysler Automobiles. La stessa Consob ha comunicato che Carmignac Gestion ha ridotto dallo 0,78% allo 0,69% la posizione corta sulla società automobilistica. Sempre dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che Adage Capital Management è accreditata di una posizione corta su Fiat Chrysler Automobiles pari allo 0,9%.
In forte rialzo Exor (+5,13% a 32,98 euro). Equita sim ha alzato da 28,07 euro a 32 euro il target price sulla holding di casa Agnelli, in seguito ai benefici che deriveranno dallo scorporo delle attività della Ferrari da Fiat Chrysler Automobiles. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Hold” (mantenere).
CNH Industrial ha subito un ribasso dello 0,39% a 6,36 euro. In giornata si sono riuniti i vertici della società per l’approvazione dei risultati del terzo trimestre del 2014. CNH Industrial ha chiuso i primi nove mesi del 2014 con un utile netto pari a 617 milioni di dollari, 10 milioni in più rispetto allo stesso periodo dello scorso. Alla luce dei risultati trimestrali, il management ha confermato le stime sull’intero 2014.

STM ha guadagnato l’1,2% a 5,06 euro. Dopo il tonfo registrato ieri, UBS ha migliorato il giudizio sul gruppo italofrancese, portandolo da “Sell” (vendere) a “Neutrale”. Tuttavia, gli esperti hanno ridotto da 5,4 euro a 5 euro il prezzo obiettivo. Equita sim, invece, ha ridotto da 8 euro a 7,8 euro il prezzo obiettivo su STM, in seguito alla riduzione delle stime sull’utile per azione per il biennio 2015/2016. Tuttavia, gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni. Per lo stesso motivo il Credit Suisse ha tagliato da 4,8 euro a 4,5 euro il target price sulla società, ribadendo il giudizio “Underperform” (farà peggio del mercato). Nel corso di un’intervista rilasciata a Il Sole24Ore l’amministratore delegato di STM, Carlo Bozotti ha precisato che il gruppo tornerà a crescere dal secondo trimestre del 2015.

Anche oggi vendite su Saipem (-1,82% a 12,44 euro). Ancora giudizi degli analisti sulla società dopo la trimestrale. Bernstein ha tagliato da 14 euro a 10 euro il prezzo obiettivo, in seguito alla riduzione delle stime sull’utile per azione per il biennio 2015/2016. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Underperform” (farà peggio del mercato). Per lo stesso motivo Banca IMI ha sforbiciato da 19,6 euro a 14,3 euro il target price su Saipem. Gli analisti hanno anche peggiorato il giudizio sulla società, portandolo da “Add” (Aggiungere) a “Hold” (mantenere).
ENI ha guadagnato l’1,47% a 16,57 euro. Il Cane a sei zampe ha terminato i primi nove mesi del 2014 con un utile netto adjusted di 3,24 miliardi di euro, in aumento del 3,2% rispetto ai 3,14 miliardi contabilizzati nello stesso periodo dello scorso anno. A fine settembre l’indebitamento netto del gruppo era salito a 15,84 miliardi di euro, nonostante le attività operative abbiano generato un flusso di cassa di 9,72 miliardi. Nel periodo in esame gli investimenti tecnici sono stati pari a 8,61 miliardi di euro. ENI prevede per l’esercizio in corso un calo degli investimenti rispetto ai 12,8 miliardi dello scorso anno, mentre il leverage è previsto in leggera flessione. 
Snam ha subito un ribasso dello 0,14% a 4,18 euro. In giornata si sono riuniti i vertici della società per l’approvazione dei risultati del terzo trimestre del 2014. I dati saranno diffusi domani, prima dell’apertura di Piazza Affari.

Ottima performance per Luxottica (+2,61% a 40,03 euro). La società ha chiuso i primi nove mesi del 2014 con un fatturato pari a 5,79 miliardi di euro, in crescita del 5,5% a parità di cambi e in aumento del 2,1% a cambi correnti. Il risultato operativo nel periodo in esame si è attestato a 947,54 milioni di euro in aumento del 6,3% rispetto agli 891,6 milioni ottenuti negli stessi mesi del 2013. Di conseguenza, la marginalità è salita al 16,4%. Il gruppo ha terminato il periodo gennaio-settembre con un utile netto di 554,98 milioni di euro, il 7% in più rispetto ai 518,76 milioni di euro contabilizzati nei primi nove mesi dello scorso anno. Dopo la diffusione dei risultati trimestrali, Citigroup ha alzato da 35,5 euro a 38,5 euro il target price su Luxottica. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Neutrale”.

Telecom Italia ha messo a segno un rialzo dello 0,81% a 0,867 euro. La compagnia telefonica ha comunicato che sono stati realizzati il trasferimento a Fintech della partecipazione di minoranza in Sofora detenuta da Telecom Italia International e l’incasso di complessivi di 215,7 milioni di dollari.

Pirelli è salita dell’1,16% a 10,51 euro. Citigroup ha ridotto da 15 euro a 14,2 euro il target price sul gruppo della Bicocca. Tuttavia, gli esperti hanno confermato il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato).

Buzzi Unicem ha recuperato l’1,25% a 10,57 euro. Gli analisti di UBS hanno ridotto da 13,8 euro a 13,5 euro il target price sulla società. Tuttavia, gli esperti hanno ribadito l’indicazione di acquisto delle azioni.

CTI Biopharma ha subito una flessione del 2,47% a 1,857 euro. La società biotech ha chiuso i primi nove mesi del 2014 con ricavi per 42,29 milioni di dollari, rispetto agli 1,79 milioni contabilizzati nello stesso periodo dello scorso anno. Nel periodo gennaio-settembre CTI Biopharma ha contabilizzato una perdita netta di 51,8 milioni di dollari, cifra che si confronta con i 58,84 milioni dei primi nove mesi dello scorso anno. Per l'intero 2014 il management di CTI Biopharma prevede una perdita operativa compresa tra i 66 e i 71 milioni di dollari.

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