Milano la peggiore in Europa: crolla Snam, rimbalzino di MPS
Avvio di settimana all’insegna delle vendite per Piazza Affari e le borse europee. Chiusura negativa per Moncler, nonostante le precisazioni della società
di Edoardo Fagnani 3 nov 2014 ore 17:46Avvio di settimana all’insegna delle vendite per Piazza Affari e le principali borse europee. Borsa Italiana ha registrato la peggiore performance della giornata in Europa, in scia ai deludenti dati sulla manifattura nel mese di ottobre. Ribasso a due cifre per Snam, in seguito alle indicazioni sulle nuove tariffe di stoccaggio, considerate maggiormente penalizzanti per l’azienda. Male anche Terna. I bancari restano sotto i riflettori: sono tornati gli acquisti di Monte dei Paschi di Siena e di Banca Carige. Chiusura decisamente negativa per Moncler, nonostante le precisazioni della società in merito alla trasmissione televisiva Report.
Il FTSEMib ha subito un ribasso del 2,1% a 19.369 punti, mentre il FTSE Italia All Share ha ceduto l’1,88% a 20.456 punti. Andamento opposto per il FTSE Italia Mid Cap (-0,26%) e il FTSE Italia Star (+0,38%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è sceso a 3,15 miliardi di euro, rispetto ai 3,91 miliardi di venerdì. Su 319 titoli trattati, 194 hanno terminato la giornata con un ribasso, mentre le performance positive sono state 110. Invariate le rimanenti 15 azioni.
L’euro è sceso a 1,25 dollari. L’oro ha oscillato intorno ai 1.170 dollari.
CONSULTA le quotazioni dei titoli del FTSE MIBRibasso a due cifre per Snam (-11,3% a 3,822 euro). Gli addetti ai lavori hanno segnalato che nel week-end è stato pubblicato il documento finale per le nuove tariffe di stoccaggio, considerate maggiormente penalizzanti per l’azienda. Intanto, dopo la diffusione dei risultati trimestrali gli analisti di RBC Capital hanno peggiorato il giudizio sulla società, portandolo da “Sector perform” (farà come il settore di riferimento). Gli esperti hanno anche ridotto da 5 euro a 4,75 euro il target price, in seguito al taglio delle stime sull’utile per azione per il biennio 2016/2017. Per lo stesso motivo Equita sim ha limato a 4,51 euro per azione la valutazione su Snam. Indicazione peggiore da Mediobanca, che ha ridotto da “Neutrale” ad “Underperform” (farà peggio del mercato) il rating su Snam, sulla base di un prezzo obiettivo di 4,3 euro. Lo stesso istituto di Piazzetta Cuccia ha peggiorato da “Outperform” (farà meglio del mercato) a “Neutrale” il giudizio su Terna (-6,67% a 3,75 euro). Gli esperti hanno confermato il prezzo obiettivo di 4,1 euro. Dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 27 ottobre la Cassa Depositi e Prestiti ha limato la partecipazione detenuta in Terna, portandola dal 29,999% al 29,851%.
Segno meno anche per Saipem (-0,88% a 12,39 euro). Ancora giudizi delle banche d’affari sulla società dopo la diffusione dei risultati trimestrali e le nuove indicazioni per il 2014. HSBC ha tagliato da 20 euro a 14 euro il target price su Saipem, confermando il giudizio “Neutrale”. Raymond James ha iniziato la copertura sulla società con un prezzo obiettivo di 11,5 euro e un rating “Underperform” (farà peggio del mercato). Intanto, dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che Marshall Wace ha ridotto la posizione corta su Saipem, portandola dallo 0,64% allo 0,56%.
ENI ha perso l’1,59% a 16,73 euro. Dopo la diffusione dei risultati trimestrali gli analisti di Jefferies hanno migliorato il giudizio sul Cane a sei zampe, portandolo da “Underperform” (farà peggio del mercato) a “Hold” (mantenere), in seguito al miglioramento della stima sull’utile per azione per l’esercizio in corso. Gli esperti hanno confermato il prezzo obiettivo di 15,5 euro. Al contrario, Banca IMI ha ridotto da 20,5 euro a 17,7 euro il target price su ENI, in seguito alla riduzione delle stime finanziarie per il periodo 2014/2017. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Hold”.
Enel è scesa del 4,23% a 3,898 euro.
Enel Green Power ha lasciato sul terreno il 2,55% a 1,908 euro. La società si è aggiudicata il diritto di stipulare dei contratti ventennali di fornitura di energia in Brasile, per un totale di 344 MW di capacità eolica e fotovoltaica. Nell’ambito di questa commessa Enel Green Power investirà 600 milioni di dollari.
Bancari sempre sotto i riflettori.
Sono tornati gli acquisti sul Monte dei Paschi di Siena, dopo uno stop per eccesso di ribasso in avvio di giornata. L’istituto toscano ha registrato un progresso dell'1,48% a 0,617 euro, dopo aver terminato la scorsa settimana con un tonfo del 39,2%. Secondo quanto riportato da Il Sole24Ore di domenica il Monte dei Paschi di Siena starebbe organizzando un consorzio di garanzia per procedere con un nuovo aumento di capitale dopo la ricapitalizzazione di 5 miliardi di euro conclusa la scorsa estate. L'ammontare dell'operazione sarebbe di 2,1 miliardi di euro, vale a dire il deficit emerso in occasione dei recenti stress test della BCE. Secondo il quotidiano finanziario all'aumento di capitale potrebbero partecipare anche alcuni fondi di investimento esteri. Monte dei Paschi di Siena ha comunicato che è in corso il confronto con le autorità per la definizione del Capital Plan necessario a coprire il deficit patrimoniale. Attualmente le misure ipotizzate prevedono la copertura integrale del deficit attraverso un aumento di capitale, mentre non è allo studio l’esercizio della facoltà di conversione anticipata dei Nuovi Strumenti Finanziari in azioni ordinarie. Inoltre, il progetto di Capital Plan contiene ulteriori misure non diluitive e non onerose per la banca, tra cui la cessione di asset finanziari. Intanto, gli analisti di Société Générale hanno tagliato da 0,95 euro a 0,5 euro il target price sul Monte dei Paschi di Siena, in seguito al peggioramento delle stime sulla redditività per il biennio 2015/2016. Gli esperti hanno ribadito l’indicazione di vendita delle azioni. Infine, dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 27 ottobre York Capital Management Global Advisors ha ridotto la partecipazione detenuta in Monte dei Paschi di Siena, portandola dal 5,025% al 4,678%.
Banca Carige è balzata del 3,29% a 0,069 euro. Secondo quanto riportato da Il Sole24Ore di domenica l’istituto ligure avrebbe avviato la cessione di Creditis, controllata attiva nel credito al consumo, e di Banca Cesare Ponti, controllata focalizzata sul private banking. Le due cessioni dovrebbero portare nelle casse dell'istituto ligure circa 150 milioni di euro, cifra che si andrebbe ad aggiungere ai 300 milioni incassati con la recente vendita delle attività assicurative.
In rosso Unicredit (-0,69% a 5,72 euro). Il numero uno dell’istituto, Federico Ghizzoni, ha anticipato che il dividendo relativo all’esercizio 2014 sarà almeno in linea con quello staccato lo scorso anno e non esclude che a determinate condizioni la cedola possa essere superiore. Il manager ha escluso ogni coinvolgimento sul caso Monte dei Paschi di Siena.
UBI Banca ha perso lo 0,88% a 6,19 euro. Secondo quanto riportato da alcune agenzie stampa, la banca avrebbe dato mandato ad alcuni istituti di credito per procedere con l’emissione di un prestito obbligazionario della durata di dieci anni. UBI Banca punterebbe a raccogliere 500 milioni di euro. Il lancio del bond dovrebbe avvenire quando le condizioni di mercato saranno favorevoli.
La Popolare dell’Emilia Romagna ha ceduto l’1,65% a 5,97 euro. Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che Marshall Wace ha ritoccato al rialzo la posizione corta sulla banca, portandola dallo 0,59% allo 0,62%.
Fiat Chrysler Automobiles ha registrato un frazionale rialzo dello 0,11% a 8,915 euro. Gli analisti di Kepler Cheuvreux hanno alzato da 6 euro a 8,3 euro il prezzo obiettivo sulla società automobilistica, apprezzando la decisione di scorporare le attività relative alla Ferrari. Tuttavia, gli esperti hanno confermato l’indicazione di ridurre l’esposizione del titolo in portafoglio. Intanto, dopo la chiusura di Piazza Affari il ministero dei Trasporti comunicherà il dato sulle immatricolazioni di automobili in Italia a ottobre.
Moncler è scesa del 4,88% a 10,52 euro. Il titolo ha risentito delle indicazioni del programma televisivo Report, che ha più vote citato la società quotata nell’ambito di un’inchiesta sulla produzione di piumini d’oca. L'azienda ha ribadito che le "piume utilizzate provengono da fornitori altamente qualificati che aderiscono ai principi dell'ente europeo EDFA (European Down and Feather Association), e che sono obbligati contrattualmente a garantire il rispetto dei principi a tutela degli animali". Intanto, Exane ha limato da 11 euro a 10,8 euro il prezzo obiettivo su Moncler, sulle prospettive di un rallentamento della crescita dell’azienda nel secondo semestre del 2014. Gli esperti hanno confermato il giudizio Underperform” (farà peggio del mercato).
Campari ha ceduto il 2,96% a 5,565 euro. Secondo quanto riportato da Il Sole24Ore di domenica la società starebbe valutando la cessione dei marchi Zedda Piras e Sella Mosca. L'obiettivo di queste operazione sarebbe quello di consolidare i marchi con presenza internazionale, rinunciando a quelli con caratteristiche regionali. Intanto, gli analisti di Banca Akros hanno sforbiciato da 6,5 euro a 6,38 euro il prezzo obiettivo su Campari, in seguito alla revisione delle stime relative al triennio 2014/2016. Tuttavia, gli analisti hanno confermato l’indicazione di accumulare le azioni in portafoglio.