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Piazza Affari, alla fine, chiude in rialzo (lieve)

Dopo una mattinata incerta e un primo pomeriggio all'insegna delle vendite, Piazza Affari ha rivisto il segno più nel primo pomeriggio. Il progresso è rimasto comunque contenuto

di Mauro Introzzi 3 giu 2021 ore 17:50

borsa-positiva_1Dopo una mattinata incerta e un primo pomeriggio all'insegna delle vendite, Piazza Affari ha rivisto il segno più nel primo pomeriggio. Il progresso è rimasto sempre comunque contenuto e ben sotto il punto percentuale. Debole l'apertura e la prima parte della giornata dei principali indici Usa.

Così a fine seduta il FTSEMib ha guadagnato lo 0,29% a 25.452 punti, dopo aver oscilato tra un minimo di 25.201 punti e un massimo a 25.479 punti. Il FTSE Italia All Share è salito dello 0,26%. Segno più anche per il FTSE Italia Mid Cap (+0,26%) e per il FTSE Italia Star (+0,32%). Nella seduta del 3 giugno 2021 il controvalore degli scambi è salito a 2,25 miliardi di euro dagli 1,89 miliardi di euro di mercoledì; sono passate di mano 646.175.728 azioni (503.665.372 nella seduta precedente). Su 440 azioni con scambi, 241 hanno registrato un progresso mentre i segni meno sono stati 191. Infine sono stati 8 i titoli senza variazioni.

Cambio euro dollaro sotto quota 1,215 e spread tra BTP e Bund decennali sotto i 110 punti.

Bitcoin sotto i 39mila dollari e sotto i 32mila euro.

 

Tra i migliori dell'intero listino c'è stata Pirelli (+2,37%), insieme a Ferrari (+2,04%) e Prysmian (+1,92%). Sul versante opposto, invece, Atlantia (-1,5%) e STM (-1,33%).

 

Tra i principali titoli ha resistito in discreto rialzo Saipem (+1,39%), per lungo tempo la migliore tra le blue chip. Hanno invertito nuovamente rotta dopo essere finiti in rosso, invece, gli altri titoli con business legati al petrolio - e hanno chiuso in rialzo - come ENI (+0,68%) e Tenaris (+0,85%).

 

In territorio misto i bancari. Secondo quanto riporta il Sole24Ore il badwill complessivo dei principali operatori del settore, utilizzabile in operazioni di fusione e aggregazione, ammonterebbe a circa 20 miliardi di euro. Le prime in Italia per badwill sarebbero BancoBPM (+0,91%) e Montepaschi (-0,08%), con un "tesoretto", rispettivamente, da 8,2 e 4,8 miliardi di euro. Rialzi frazionali per IntesaSanpaolo (+0,14%) e UniCredit (+0,34%).

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