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Il FTSEMib chiude la giornata in rosso

In altalena i titoli del settore bancario, mentre Atlantia ha confermato il trend negativo, in scia ai timori per la revisione del sistema di concessioni autostradali

di Edoardo Fagnani 29 nov 2019 ore 17:48

I maggiori indici di Borsa Italiana e le principali borse europee hanno terminato l’ultima seduta della settimana e del mese di novembre con ribassi frazionali. Giovedì 28 novembre Wall Street è rimasta chiusa in occasione del Thanksgiving Day; venerdì i principali indici statunitensi hanno chiuso alle 13.00 (19.00, ora italiana). In altalena i titoli del settore bancario, mentre Atlantia ha confermato il trend negativo, in scia ai timori per la revisione del sistema di concessioni autostradali.

mercato-rossoIl FTSEMib ha lasciato sul terreno lo 0,36% a 23.259 punti (minimo di 23.207 punti, massimo di 23.425 punti), ma ha terminato la settimana (periodo da 25 al 29 novembre) con una variazione nulla. Nell’intero mese di novembre il principale indice di Borsa Italiana è salito del 2,49%. Il FTSE Italia All Share ha ceduto lo 0,31%. Variazioni frazionali per il FTSE Italia Mid Cap (-0,04%) e per il FTSE Italia Star (+0,22%). Nella seduta del 29 novembre il controvalore degli scambi è salito a 1,86 miliardi di euro, rispetto agli 1,62 miliardi di giovedì; sono passate di mano 588.134.152 azioni (417.924.192 nella seduta di giovedì). Su 416 titoli trattati, 201 hanno registrato una performance negativa, mentre i rialzi sono stati 171; invariate le restanti 44 azioni.

L’euro si è portato oltre gli 1,1 dollari, mentre il bitcoin è salito sopra i 7.500 dollari (circa 7.000 euro).

Lo spread Btp-Bund si è attestato poco sotto i 160 punti.

 

In altalena i titoli del settore bancario.

UniCredit ha registrato un progresso dello 0,22% a 12,562 euro. Gli analisti di Jefferies hanno ritoccato al rialzo il prezzo obiettivo sull’istituto, portandolo da 14 euro a 15 euro, in attesa della presentazione del piano industriale, in agenda per martedì 3 dicembre. Gli analisti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni, in quanto il nuovo target price implica un rialzo del 20% del titolo.

Ancora una seduta positiva per NEXI (+1,31% a 10,7euro). Il titolo ha registrato la migliore performance della settimana al FTSEMib, con un guadagno del 7% tra i 25 e il 29 novembre.

 

Vendite sui titoli del settore petrolifero dopo che a New York il prezzo del greggio è sceso sotto i 56 dollari al barile.

Spicca il ribasso subito da Saipem (-2,76% a 4,15 euro).

 

Atlantia ha terminato la giornata con una flessione dell’1,85% a 20,12 euro e ha registrato la peggiore performance della settimana al FTSEMib: tra il 25 e il 29 novembre il titolo ha lasciato sul terreno il 6,42%. MF ha scritto che il governo si starebbe preparando a rivedere l'intero sistema delle concessioni. Quella autostradale concessa a Aspi-Autostrade per l'Italia, del gruppo Atlantia, potrebbe quindi essere a rischio. In particolare, il quotidiano finanziario ha riportato le dichiarazioni del ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli; il responsabile del Mise ha una posizione molto netta sulla questione e dà la revoca molto vicina.

 

In deciso ribasso anche Buzzi Unicem (-3,1% a 22,48 euro), dopo il forte recupero messo a segno dal titolo negli ultimi due mesi. Gli analisti di Morgan Stanley hanno ridotto da 21 euro 20 euro il prezzo obiettivo su Buzzi Unicem e hanno peggiorato da “Equalweight” (neutrale) ad “Underweight” (sottopesare) il giudizio. Il nuovo prezzo obiettivo implica un calo delle azioni di quasi il 15% rispetto al prezzo di chiusura del 28 novembre.

 

In frazionale calo Fiat Chrysler Automobiles (-0,53% a 13,42 euro). Il Sole24Ore ha segnalato che  il nodo della valutazione di Comau sarebbe finito sul tavolo dei negoziati in corso con Psa. Nelle comunicazioni iniziali sull'integrazione tra i due colossi automobilistici la partecipazione in Comau (che dovrebbe essere distribuita agli azionisti di FCA insieme a un dividendo straordinario di 5,5 miliardi di euro prima della fusione) era valutata 250 milioni di euro. Tuttavia l'asset potrebbe valere di più.

 

Mediaset ha ceduto l’1,61% a 2,744 euro. Il gruppo del Biscione ha comunicato che si è concluso negativamente il tentativo di conciliazione promosso dal Tribunale di Milano nell'ambito del procedimento instaurato da Vivendi e Simon Fiduciaria per la sospensione della deliberazione assunta dall'assemblea straordinaria di Mediaset il 4 settembre 2019.

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