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Il FTSEMib chiude in rosso la seduta e la settimana

In generale calo i titoli bancari. Prese di beneficio sui petroliferi. Leonardo ha guadagnato l'1%. Al MidCap spiccca il forte ribasso di Salvatore Ferragamo

di Edoardo Fagnani 28 gen 2022 ore 17:42

borsa-rossoI maggiori indici di Borsa Italiana e le principali piazze finanziarie europee hanno terminato l'ultima seduta della settimana in territorio negativo. Secondo Hans-Jörg Naumer - Director Global Capital Markets & Thematic Research di Allianz Global Investors - il quadro tecnico dei mercati azionari è delicato e la propensione al rischio sta diminuendo. Tuttavia, benché una politica monetaria più restrittiva possa causare qualche tensione, lo strategist ritiedne che occorre tenere a mente due elementi. In primo luogo, nonostante la riduzione delle iniezioni di liquidità delle banche centrali, l’offerta di liquidità complessiva rimarrà abbondante. "Sino a che la crescita si confermerà robusta, la liquidità dovrebbe sostenere le azioni nel medio periodo, anche se i prezzi potrebbero registrare flessioni temporanee", ha evidenziato Hans-Jörg Naumer. Inoltre, lo strategist ha ricordato che se una banca centrale procede alla normalizzazione della politica monetaria è perché crede che l’economia e i mercati finanziari siano sufficientemente stabili per un simile cambiamento. "E questo è un segnale incoraggiante!", ha concluso Hans-Jörg Naumer.

Il FTSEMib ha perso l'1,18% a 26.565 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 26.293 punti e un massimo di 26.866 punti. Il principale indice di Borsa Italiana ha terminato la settimana con una flessione dell'1,83%. Il FTSE Italia All Share ha subito un calo dell'1,17%. Segno meno anche per il FTSE Italia Mid Cap (-1,18%) e per il FTSE Italia Star (-0,96%). Nella seduta del 28 gennaio 2022 il controvalore degli scambi è sceso a 3,02 miliardi di euro, rispetto ai 3,29 miliardi di giovedì.

Alle 17.30 il bitcoin era tornato oltre i 37.000 dollari (poco più di 33.000 euro).

Lo spread Btp-Bund è sceso a 140 punti.

L’euro si è riportato oltre gli 1,115 dollari.

 

In generale calo i titoli del settore bancario.

Minimo ribasso per UniCredit (-0,19% a 13,746 euro). L’istituto guidato da Andrea Orcel ha comunicato i risultati finanziari dell’esercizio 2021, chiuso con ricavi e utile netto migliori della guidance. Con riferimento alla politica dei dividendi UniCredit ha segnalato che la proposta di distribuzione ordinaria di 3,75 miliardi di euro, composta da dividendi in contanti per circa 1,17 miliardi e per 2,58 miliardi in riacquisti di azioni proprie, sarà sottoposta all’assemblea ordinaria degli azionisti dell’8 aprile.

Performance peggiori per BancoBPM (-2,56%) e BPER Banca (-3,82%).

 

Prese di beneficio sui petroliferi. ENI ha terminato la giornata con un ribasso dell'1,72%, mentre Saipem ha lasciato sul terreno il 5,05%.

 

A2A ha perso il 2,93% a 1,6875 euro. La società ha approvato l’aggiornamento del piano industriale per il periodo 2021-2030 che prevede investimenti per complessivi 18 miliardi di euro, in incremento di 2 miliardi rispetto al Piano presentato lo scorso anno. L’aggiornamento del piano 2021-2030 conferma i target di distribuzione dei dividendi agli azionisti.

 

Leonardo ha messo a segno un discreto progresso (+0,97% a 6,46 euro). La società aerospaziale prevede di chiudere l’anno con ordini, ricavi ed EBITA nella parte alta della guidance comunicata in occasione della diffusione dei risultati dei primi nove mesi del 2021. Il management prevedeva ricavi tra 13,8 e 14,3 miliardi di euro, un EBITA compreso tra 1,08 e 1,13 miliardi di euro e ordini complessivi per circa 14 miliardi di euro. Leonardo stima un flusso di cassa nel 2021 di 200 milioni di euro, circa il doppio rispetto alla guidance originale.

 

Al FTSEMib chiusura decisamente negativa per CNH Industrial (-3,3%) e Stellantis (-2,7%).

 

In forte ribasso Salvatore Ferragamo (-4,27% a 18,365 euro). La società del lusso ha comunicato i risultati finanziari preliminari relativi all'esercizio 2021, chiuso con ricavi per 1,14 miliardi di euro, in aumento del 29,6% rispetto agli 876,51 milioni ottenuti nel 2020 (dato rivisto a seguito della classificazione del business profumi come attività operativa cessata); a parità di tassi di cambio il fatturato sarebbe salito del 31,4%.

 

Performance decisamente negativa anche per Safilo (-4,38% a 1,484 euro), dopo la diffusione dei dati finanziari preliminari dell’esercizio 2021, chiuso con vendite nette per 969,6 milioni di euro, in crescita del 24,3% rispetto ai 780,3 milioni del 2020. Safilo ha chiuso l'esercizio 2021 con una marginalità adjusted dell'8,7%, in miglioramento rispetto al break even registrato nel 2020 e inn aumento di 170 punti base rispetto al margine del 7,0% registrato nel 2019.

 

Tra le società a minore capitalizzazione forte volatilità su ePrice. Il titolo è salito del 2,68% a 0,0307 euro, dopo aver oscillato tra un minimo di 0,0281 euro e un massimo di 0,0339 euro.

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