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Piazza Affari in rosso: FTSEMib -1%

Negli Stati Uniti è terminato lo shutdown. Prese di beneficio su STM dopo aver terminato la scorsa settimana con un balzo dell’11,8%. In rosso banche e Telecom Italia

di Edoardo Fagnani 28 gen 2019 ore 18:37

Piazza Affari e le principali borse europee hanno iniziato la settimana con una seduta negativa. Negli Stati Uniti è terminato lo shutdown, durato per ben 35 giorni, il più prolungato della storia USA. IntesaSanpaolo ha ricordato che “oltre a impedire il pagamento degli stipendi per il secondo mese consecutivo, stava generando altri evidenti costi operativi: per esempio, il blocco dei voli in diversi aeroporti e di operazioni di IPO, rischi per il processo di rimborsi fiscali, approvazione di nuovi farmaci”.

azioni-di-mercatoIl FTSEMib ha subito una flessione dell’1,02% a 19.608 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 19.569 punti e un massimo di 19.776 punti. Il FTSE Italia All Share ha lasciato sul terreno lo 0,98%. Segno meno anche per il FTSE Italia Mid Cap (-0,81%) e il FTSE Italia Star (-0,19%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è sceso a 1,72 miliardi di euro, rispetto agli 1,93 miliardi di venerdì; oggi sono passate di mano 494.140.436 azioni (575.336.894 nella seduta di venerdì). Su 394 titoli trattati, 226 hanno registrato una performance negativa, mentre i rialzi sono stati 139; invariate le restanti 29 azioni.

L’euro ha sfiorato gli 1,145 dollari, mentre il bitcoin è sceso sotto i 3.500 dollari (circa 3.000 euro).

Lo spread tra Btp e Bund con scadenza a dieci anni si è attestato a 252 punti.

 

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Prese di beneficio su STM dopo aver terminato la scorsa settimana con un balzo dell’11,8%, la migliore performance al FTSEMib. Il titolo del gruppo italofrancese è sceso del 2,23% a 14,055 euro. Alcuni operatori segnalano il profit warning lanciato dal gruppo statunitense NVIDIA.

 

Chiusura in rosso per Telecom Italia. Il titolo della compagnia telefonica ha ceduto lo 0,24% a 0,459 euro. Secondo quanto scritto su Milano Finanza i legali del fondo americano Elliott di Paul Singer (secondo azionista di Telecom Italia), starebbero studiano azioni legali contro Vivendi (primo azionista). Ancora indicazioni dagli analisti su Telecom Italia. Jefferies ha tagliato da 0,75 euro a 0,66 euro il prezzo obiettivo sulla compagnia telefonica anche se ha confermato l’indicazione di acquisto delle azioni.

 

Giornata negativa per i bancari.

Spicca il ribasso subito da Unicredit (-2,54% a 10,722 euro).

IntesaSanpaolo ha lasciato sul terreno lo 0,92% a 2,0455 euro. Il numero uno dell’istituto, Carlo Messina, ha escluso interventi diretti di IntesaSanpaolo nei confronti di Banca Carige o di altre banche in difficoltà finanziarie.

 

ENI ha registrato un ribasso dello 0,96% a 14,432 euro. Il colosso petrolifero e ADNOC hanno firmato un accordo che consente al Cane a sei zampe di acquisire da ADNOC la quota del 20% della società ADNOC Refining (Emirati Arabi Uniti). Contestualmente ADNOC ha annunciato di aver ceduto a OMV la quota del 15% di ADNOC Refining, rimanendo così detentrice della quota del 65%. ADNOC, ENI e OMV hanno concordato di costituire una joint-venture dedicata alla commercializzazione dei prodotti petroliferi con le stesse quote azionarie stabilite per ADNOC Refining. I termini concordati per l’acquisizione implicano un corrispettivo in contanti pari a circa 3,3 miliardi di dollari al netto del debito netto. L'importo è passibile di aggiustamenti al momento del closing.

 

In forte ribasso CNH Industrial (-3,77% a 8,678 euro). Gli operatori collegano il calo del titolo al profit warning lanciato dal colosso statunitense Caterpillar, nel giorno della diffusione dei risultati del quarto trimestre 2018.

 

La Juventus ha terminato la giornata con un progresso dell’1,73% a 1,586 euro. Ieri la squadra bianconera ha battuto per 2 a 1 la Lazio nella seconda giornata di ritorno del campionato di Serie A e ha portato a 11 punti il vantaggio sul Napoli, fermato sullo 0 a 0 dal Milan.

 

Tod’s ha ceduto il 2,15% a 40,02 euro. Dalle comunicazioni di Internal Dealing diffuse da Borsa Italiana si apprende che nelle sedute del 24 e 25 gennaio il numero uno di Tod’s, Diego della Valle, ha acquistato 327.346 azioni della società a prezzi compresi tra i 40,7623 euro e i 40,8367 euro per azione. I pacchetti azionari rappresentano circa l’1% del capitale di Tod’s. Al contrario, gli analisti di Jefferies hanno tagliato da 42 euro a 34 euro il prezzo obiettivo sulla società, ipotizzando un peggioramento della redditività nel 2018, sulla base del dato relativo al fatturato comunicato la scorsa settimana; gli esperti hanno anche peggiorato da “Hold” (mantenere) ad “Underperform” (farà peggio del mercato) il giudizio.

 

Pessima giornata per De Longhi, che ha perso l’8,96% a 22,16 euro, dopo uno stop per eccesso di ribasso nel pomeriggio. Non hanno entusiasmato i dati preliminari relativi all’esercizio 2018, comunicati venerdì sera dopo la chiusura di Piazza Affari. La società ha terminato lo scorso anno con ricavi in crescita del 5,3% a circa 2,08 miliardi di euro. Nel solo quarto trimestre il giro d'affari è aumentato del 5,7% a circa 776,4 milioni. I dati preliminari non sono piaciuti a Banca Akros, che ha tagliato da 26 euro a 21 euro il prezzo obiettivo su De Longhi e ora consiglia di ridurre l’esposizione del titolo in portafoglio. Anche Equita sim ha sforbiciato il target price sulla società, portandolo da 28,5 euro a 26,8 euro; gli esperti hanno confermato l’indicazione di mantenere le azioni in portafoglio.

 

Al segmento STAR spicca l’ottima performance di Retelit (+8,16% a 1,564 euro). Secondo quanto scritto su Il Sole24Ore nel week-end il finanziere Raffaele Mincione sarebbe intenzionato a incrementare la partecipazione detenuta nella società di telecomunicazioni tramite Fiber 4.0, attualmente pari al 12,82% del capitale. Il quotidiano finanziario ha ipotizzato che Mincione possa aumentare la la quota prima dell’assemblea degli azionisti che si riunirà nel mese di aprile.

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