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I BANCARI AFFONDANO IL FTSEMIB

Giornata positiva, invece, per Saipem e per i diritti relativi all’aumento di capitale, in scia al rialzo del prezzo del petrolio. Pesante ribasso per FCA

di Edoardo Fagnani 28 gen 2016 ore 17:52

Piazza Affari e le principali borse europee hanno terminato la seduta odierna con gli indici in territorio negativo. Oggi è terminata la tre giorni di aste di titoli di stato italiani; in mattinata il Tesoro ha collocato due Btp, con scadenza a 5 e 10 anni: il rendimento del decennale è sceso all’1,44%. Male i bancari, dove spicca il pesante ribasso subito dal Monte dei Paschi di Siena. Giornata positiva, invece, per Saipem e per i diritti relativi all’aumento di capitale, in scia al rialzo del prezzo del petrolio. Pesante ribasso anche per Fiat Chrysler Automobiles, dopo i nuovi target price delle banche d’affari.
I principali indici di Borsa Italiana hanno registrato flessioni superiori al 3%. Il FTSEMib è sceso del 3,49% a 18.190 punti, dopo aver toccato un minimo a 18.055 punti e un massimo di 18.943 punti. In difficoltà anche il FTSE Italia All Share, che ha terminato la giornata con un calo del 3,22%. In ribasso quasi il 2% il FTSE Italia Mid Cap (-1,75%) e il FTSE Italia Star (-1,68%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è balzato a 3,68 miliardi di euro, rispetto ai 2,92 miliardi di ieri. Su 327 trattati, 243 hanno terminato la giornata con un ribasso, mentre le performance positive sono state 68. Invariate le rimanenti 16 azioni.
L’euro è risalito a 1,095 dollari.

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mercato5_2Ancora pesanti ribassi per i bancari.
Giornata di vendite sul Monte dei Paschi di Siena. L’istituto toscano ha lasciato sul terreno il 7,88% a 0,655 euro, dopo alcune sospensioni per eccesso di ribasso. Oggi i vertici della banca senese hanno comunicato i risultati preliminari relativi all’esercizio 2015.
In difficoltà anche le popolari; performance decisamente negative per il Banco Popolare (-5,8% a 7,8 euro), la Popolare dell’Emilia Romagna (-7,52% a 5,23 euro) e la Popolare di Milano (-9,81% a 0,699 euro).
Male Unicredit (-6,48% a 3,524 euro, dopo uno stop per eccesso di ribasso) e IntesaSanpaolo (-5,06% a 2,514 euro).

In ripresa i petroliferi, dopo che a New York il prezzo del greggio è tornato sopra i 33 dollari al barile.
In forte rialzo Saipem. Il titolo della società di ingegneristica è salito del 3% a 0,5665 euro, mentre i diritti relativi all’aumento di capitale hanno guadagnato il 9,61% a 2,35 euro. Ancora indicazioni dalle banche d’affari su Saipem. Barclays ha tagliato da 8,4 euro a 0,59 euro il target price sulla società di ingegneristica, confermando il giudizio “Underweight” (sottopesare). Intanto, dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 26 gennaio Marshall Wace ha incrementato la posizione corta su Saipem, portandola dallo 0,54% all’1,1%. La stessa Consob ha comunicato che Susquehanna International ha aumentato dall’1,43% all’1,65% lo “short” sulla società di ingegneristica.
Segno più anche per ENI, che ha registrato un progresso dello 0,23% a 13,17 euro.

STM è scesa del 2,87% a 6,09 euro. Non si sono fatte attendere le indicazioni degli analisti sul gruppo italofrancese dopo i risultati dell’esercizio 2015. Exane ha alzato da 8,6 dollari a 9,1 dollari il target price sul titolo, in seguito al miglioramento della stima sull’utile per azione per l’esercizio 2017; gli esperti hanno confermato il rating “Outperform” (farà meglio del mercato).

In forte ribasso Fiat Chrysler Automobiles (-7,19% a 6,45 euro). Non si sono fatte attendere le nuove valutazioni degli analisti sul gruppo guidato da Sergio Marchionne dopo i risultati di bilancio e le indicazioni per i prossimi esercizi. Exane ha incrementato da 6,1 euro a 6,4 euro il target price sull’azienda, in seguito alla revisione delle stime finanziarie per il biennio 2016/2017; gli esperti hanno confermato il giudizio “Neutrale”. Al contrario, Kepler Cheuvreux ha ridotto da 9,5 euro a 8 euro per azione la valutazione su Fiat Chrysler Automobiles, segnalando che le indicazioni per l’esercizio in corso non sono state precise; gli esperti hanno confermato il giudizio “Hold” (mantenere). Indicazione simile da Barclays, che ha sforbiciato da 16 euro a 10 euro il prezzo obiettivo sulla società, in seguito alla revisione delle stime dell’azienda senza le attività di Ferrari; tuttavia, la banca d’affari ha confermato il giudizio “Overweight” (sovrappesare). Anche Banca Akros ed Equita sim hanno tagliato il target price su Fiat Chrysler Automobiles, portandolo rispettivamente a 10 euro e a 11,8 euro; tuttavia, gli esperti delle due banche d’affari hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni. Sulla stessa lunghezza d’onda Mediobanca, che ha sforbiciato da 10,9 euro a 10 euro il target price sulla società, in seguito al peggioramento delle previsioni di crescita del settore; gli esperti hanno confermato il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato) e hanno migliorato le stime per il triennio 2016/2018. Bocciatura completa da Commerzbank, che ha tagliato da 8,5 euro a 6 euro il target price di Fiat Chrysler Automobiles, in seguito alla scissione delle attività di Ferrari; gli esperti hanno anche peggiorato il giudizio e ora consigliano di ridurre l’esposizione del titolo in portafoglio.

Generali ha ceduto il 4,08% a 13,39 euro. L'amministratore delegato, Mario Greco, ha anticipato che i risultati finanziari a fine 2015 saranno in linea con i target finanziari al 2018 che prevedono dividendi totali superiori ai 5 miliardi di euro, un flusso di cassa netto cumulativo di oltre 7 miliardi e ulteriori risparmi di costo cumulativi per 500 milioni, per un totale di 1,5 miliardi di euro nell’arco temporale 2012-2018. Dopo l’annuncio dell’uscita di Mario Greco gli analisti di HSBC hanno tagliato da 22 euro a 15,5 euro il target price su Generali; gli esperti hanno anche peggiorato da “Buy” (acquistare) a “Hold” (mantenere).

Mediaset ha perso il 2,72% a 3,08 euro. Gli analisti di Barclays hanno tagliato da 3,9 euro a 3,2 euro il target price sul gruppo del Biscione, in seguito alla revisione delle stime di crescita del settore di riferimento; gli esperti hanno confermato il giudizio “Underweight” (sottopesare).

Finmeccanica ha limitato il calo allo 0,92% a 10,76 euro. La società aerospaziale ha comunicato che l’esercizio 2015 si dovrebbe essere chiuso con ricavi annuali del Settore Elicotteri sostanzialmente in linea con quelli realizzati nell'anno precedente e una redditività (Ebita margin) sui livelli registrati nel 2014, nonostante una riduzione del contributo dell’oil & gas. Sulla base di queste stime Finmeccanica ha confermato i target per il 2015 a livello di gruppo precedentemente comunicati.

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