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Pessimo avvio di settimana per Piazza Affari. Si salva MPS

I principali indici di Borsa Italiana hanno registrato ribassi nell’ordine del punto e mezzo percentuale. Andamento negativo per i petroliferi: male Saipem

di Edoardo Fagnani 26 set 2016 ore 17:48

Piazza Affari e le principali borse europee hanno iniziato la settimana con una seduta negativa. Riflettori puntati su alcuni importanti dati macroeconomici, in particolare sull'indice IFO tedesco: il dato è stato decisamente migliore delle attese degli analisti. Hanno prevalso le vendite sui bancari, in scia al nuovo scivolone subito da Deutsche Bank a Francoforte. Hanno fatto eccezione il Monte dei Paschi di Siena e Banca Carige.
I principali indici di Borsa Italiana hanno registrato ribassi nell’ordine del punto e mezzo percentuale. Il FTSEMib ha lasciato sul terreno l’1,58% a 16.192 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 16.092 punti e un massimo di 16.330 punti. Il FTSE Italia All Share è sceso dell’1,47%. Segno meno anche per il FTSE Italia Mid Cap (-0,81%) e per il FTSE Italia Star (-0,89%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è salito a 1,73 miliardi di euro, rispetto agli 1,63 miliardi di venerdì. Su 334 titoli trattati, 244 hanno terminato la giornata con un ribasso, mentre le performance positive sono state 75. Invariate le restanti 15 azioni.
L’euro è salito a oltre 1,125 dollari.

CONSULTA le quotazioni dei titoli del SOLMib40

mercato_21Hanno prevalso le vendite sui bancari. Il comparto è stato frenato dal nuovo scivolone subito da Deutsche Bank a Francoforte, in scia alle indiscrezioni relative alla possibilità che il governo tedesco non supporti l’istituto attraverso aiuti di stato. Il colosso tedesco ha smentito di avere necessità di aiuti di stato.
Ha fatto eccezione il Monte dei Paschi di Siena. Il titolo della banca senese ha guadagnato l’1,43% a 0,1911 euro, dopo uno stop per eccesso di rialzo. Secondo alcune indiscrezioni il fondo sovrano del Qatar potrebbe partecipare all’aumento di capitale che sarà lanciato dall’istituto toscano. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 23 settembre Oxford Asset Management ha limato la posizione corta sul Monte dei Paschi di Siena portandola dallo 0,53% allo 0,49%.
Bene anche Banca Carige che è salita dell’1,57% a 0,2913 euro. Secondo quanto scritto su Il Sole24Ore nel week-end l’istituto ligure starebbe studiando la cessione di crediti problematici per un ammontare di circa 900 milioni di euro, sfruttando le garanzia statali, come fatto dalla Popolare di Bari. Il quotidiano finanziario ha segnalato che Banca Carige starebbe già studiando possibili investitori.
Performance decisamente negativa, invece, per Unicredit (-3,63% a 2,07 euro). Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 23 settembre Marshall Wace ha ridotto la posizione corta sull’istituto, portandola dallo 0,88% allo 0,79%.
In rosso anche IntesaSanpaolo (-1,15% a 1,973 euro).

Andamento negativo per i titoli del settore petrolifero, dopo che a New York il prezzo del greggio è sceso a 45 dollari al barile.
ENI ha registrato una flessione dell’1,83% a 12,37 euro.
Performance decisamente peggiore per Saipem (-3,97% a 0,3553 euro).

Enel ha perso l’1,26% a 3,922 euro. Il Sole24Ore di domenica ha fornito alcune indicazioni sulla società per il 2016. Il colosso elettrico dovrebbe chiudere l’esercizio in corso con un margine operativo lordo ordinario (al netto delle operazioni straordinarie) nell’ordine dei 15 miliardi di euro, in linea con l’esercizio precedente. L’utile netto ordinario è stimato a circa 3,2 miliardi di euro, dai 2,88 miliardi del 2015. Il management stime per fine 2016 un indebitamento netto di circa 38,2 miliardi di euro.

Telecom Italia ha subito una flessione del 2,75% a 0,7425 euro. Lo scorso venerdì il colosso telefonico ha lanciato un’emissione obbligazionaria a tasso fisso per un ammontare di un miliardo. Il bond, emesso nell’ambito del programma EMTN da 20 miliardi di euro, ha scadenza 30 settembre 2025. Il rendimento effettivo a scadenza pari a 3,025%, corrisponde a un rendimento di 283 punti base sopra il tasso di riferimento. Il rendimento dell’emissione risulta inferiore al costo medio del debito di Telecom Italia, che a fine giugno 2016 si attestava al 5,1%.

Prysmian ha ceduto l’1,32% a 23,1 euro. L’amministratore delegato della società, Valerio Battista, ha confermato che il margine operativo lordo del 2016 si collocherà nella parte alta della forchetta comunicata nell’ambito della diffusione dei risultati semestrali. In quell’occasione l’azienda aveva fissato una stima per l’Ebitda adjusted del 2016 in un intervallo compreso tra i 670 e i 720 milioni di euro.

Moncler ha registrato un calo dell’1,51% a 15,05 euro. Gli analisti di Exane hanno ritoccato al rialzo il prezzo obiettivo sul gruppo dei piumini, portandolo da 16 euro a 17 euro, sull’ipotesi di una forte crescita dei ricavi nei prossimi trimestri; gli esperti hanno confermato il giudizio “Neutrale”. La stessa banca d’affari ha aumentato da 24 euro a 25 euro il target price su Salvatore Ferragamo (-0,49% a 22,48 euro), apprezzando la diversificazione geografica dell’azienda; gli analisti hanno ribadito il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato). 

Performance positiva per Recordati (+3,38% a 28,43 euro). Secondo quanto riportato da alcune agenzie stampa sulla società farmaceutica potrebbe esserci l’interesse di alcuni investitori asiatici. Tuttavia, i soci di controllo dell’azienda – la famiglia Recordati – avrebbero negato l’intenzione di cedere le azioni.

Da segnale il balzo di RcsMediagroup (+5,22% a 0,9775 euro). L’assemblea degli azionisti ha nominato il consiglio di amministrazione che resterà in carica per il triennio 2016/2018. Il CdA sarà composto da 11 membri e sarà presieduto da Urbano Cairo.

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