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FTSEMib, il ribasso ha superato l'1,5%

Gli operatori temono una nuova frenata delle principali economie europee e hanno ignorato le decisioni di S&P Global sul rating dell'Italia. Giornata nervosa per i bancari

di Edoardo Fagnani 26 ott 2020 ore 18:03

borsa-rossoI maggiori indici di Borsa Italiana e le principali piazze finanziarie europee hanno iniziato la settimana in territorio negativo, guidati dal calo di Francoforte, che ha perso il 3,7%, in scia al tonfo subito da SAP. Gli operatori temono una nuova frenata delle principali economie europee e hanno ignorato le decisioni di S&P Global sul rating della Repubblica Italiana: gli esperti hanno confermato il giudizio “BBB”, ma – a sorpresa – hanno migliorato le prospettive per i prossimi trimestri portandole da “Negative” a “Stabili”. Secondo Pierre Veyret – analista tecnico di ActivTrades - la propensione al rischio è notevolmente diminuita, con molti investitori alla ricerca di beni rifugio come i mercati obbligazionari e il dollaro. "Prevediamo maggiore volatilità questa settimana a causa di una serie di grandi eventi macro, tra i quali gli incontri della BCE e ella Bank of Japan, oltre ai dati sul PIL degli Stati Uniti", ha precisato l'esperto.

Così in chiusura il FTSEMib era in flessione dell'1,76% a 18.945 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 18.919 punti e un massimo di 19.203 punti. Il FTSE Italia All Share ha perso l'1,78%. Segno meno anche per il FTSE Italia Mid Cap (-2,25%) e per il FTSE Italia Star (-1,67%). Nella seduta del 26 ottobre 2020 il controvalore degli scambi è salito a 1,7 miliardi dagli 1,55 miliardi di euro di venerdì; sono passate di mano 1.118.223.491 azioni (689.054.593 nella seduta di venerdì). Su 409 titoli trattati, 76 hanno registrato una performance positiva, mentre i cali sono stati 317; invariate le restanti 16 azioni.

L’euro si conferma oltre gli 1,18 dollari, mentre il bitcoin si attesta poco sopra i 13.000 dollari (oltre 11.000 euro).

Lo spread Btp-Bund ritorna a 130 punti, dopo il report di S&P Global sul rating dell’Italia.

 

Giornata nervosa per i titoli del settore bancario.

BPER Banca ha chiuso in territorio negativo (-1% a 1,1915 euro). Venerdì è terminato l’aumento di capitale della banca da oltre 802 milioni di euro. Durante il periodo di opzione sono stati esercitati 552.724.115 diritti di opzione per la sottoscrizione di 884.358.584 nuove azioni, pari al 99,21% del totale delle nuove azioni, per un controvalore complessivo pari a circa 796 milioni di euro. Intanto, l’agenzia Fitch ha confermato i rating sulla solidità finanziaria della banca, evidenziando un miglioramento della qualità degli asset, dopo la recente cartolarizzazione di un portafoglio di sofferenze per un ammontare contabile di 1,2 miliardi di euro. Inoltre, gli analisti di HSBC hanno migliorato il giudizio su BPER Banca e ora consigliano l'acquisto delle azioni sulla base di un prezzo obiettivo di 1,75 euro.

UniCredit in calo dell'1,4% a 6,85 euro. L’istituto ha fornito il consueto aggiornamento sulle stime di consensus degli analisti per il terzo trimestre 2020, che dovrebbe essersi chiuso con un utile netto di 300 milioni di euro (valore mediano); la stima si confronta con l’utile rettificato di 1,1 miliardi contabilizzato nello stesso periodo dell’esercizio precedente. Il margine di intermediazione è previsto a 4,21 miliardi di euro (valore mediano), in calo rispetto ai 4,7 miliardi del terzo trimestre del 2019; il risultato di gestione netto è stimato a 632 milioni di euro, dopo svalutazioni su crediti per 1,11 miliardi di euro.

 

In difficoltà i titoli del settore petrolifero, dopo che a New York il prezzo del greggio (future con scadenza a dicembre 2020) è scivolato sotto i 39 dollari al barile.

ENI ha registrato una flessione del 3,09% a 6,245 euro.

 

In controtendenza Fiat Chrysler Automobiles, che ha guadagnato lo 0,72% a 11,18 euro e ha registrato una delle poche performance positive di giornata al FTSEMib.

 

Cattolica Assicurazioni ha registrato un ribasso dell'1,69% a 4,422 euro. Generali (-1,53%) ha comunicato di aver sottoscritto l’aumento di capitale riservato di Cattolica Assicurazioni per un ammontare complessivo pari a 300 milioni di euro. Per effetto di questa operazione, la compagnia triestina viene a detenere una partecipazione in Cattolica Assicurazioni pari al 24,46% del capitale (calcolata scomputando le azioni proprie). Cattolica Assicurazioni ha ricordato che, a valle della chiusura della procedura di recesso conseguente alla trasformazione da società cooperativa in società per azioni, si darà corso all’aumento di capitale da offrire in opzione agli azionisti per massimi 200 milioni di euro, al fine di completare il rafforzamento patrimoniale della compagnia richiesto da IVASS.

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