FTSEMIb in rosso. Scattano le vendite su MPS
Sono rimasti elevati i volumi sulla banca: oggi sono passate di mano circa 347 milioni di azioni, nonostante le diverse sospensioni. Ottime performance per Luxottica e Tod's
di Edoardo Fagnani 25 ott 2016 ore 17:50Piazza Affari e le principali borse europee hanno terminato la seduta odierna con ribassi frazionali, nonostante il dato positivo relativo all’indice IFO tedesco a ottobre. Sulle montagne russe il Monte dei Paschi di Siena, nel giorno in cui l’istituto ha alzato il velo sul Piano Industriale per il periodo 2016-2019 e sui risultati dei primi nove mesi del 2016. Giornata negativa anche per Unicredit. Ottime performance, invece, per Luxottica e Tod’s, dopo la diffusione dei dati sul fatturato relativo ai primi nove mesi del 2016.
I principali indici di Borsa Italiana hanno registrato ribassi nell’ordine del mezzo punto percentuale. Il FTSEMib ha terminato la seduta con una flessione dello 0,44% a 17.230 punti (minimo di 17.184 punti, massimo di 17.426 punti), mentre il FTSE Italia All Share ha ceduto lo 0,41%. Variazioni simili per il FTSE Italia Mid Cap (-0,31%) e il FTSE Italia Star (-0,46%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è salito a 2,18 miliardi di euro, rispetto agli 1,98 miliardi di ieri; oggi sono passate di mano 1.171.813.694 azioni (1.232.499.858 nella seduta di ieri). Su 345 titoli trattati, 191 hanno terminato la giornata con un ribasso, mentre le performance positive sono state 126; invariate le restanti 28 azioni.
L’euro è rimasto sotto gli 1,09 dollari.
CONSULTA le quotazioni dei titoli del SOLMib40
Bancari sotto i riflettori. AXA IM ha mantenuto il sovrappeso sulle banche italiane. Gilles Guibout, Head del Team di Investimento Equity Europa, Framlington Equities (AXA IM), punta sul fatto che ci sarà un rialzo della profittabilità che porterà nel medio termine a un rialzo delle valutazioni. “A breve termine si tratta di una posizione volatile, ma noi investiamo sul lungo termine”, ha precisato lo strategist, che ha aggiunto. “La nostra esposizione al settore è fatta concentrandoci sulle società che riteniamo più solide, come IntesaSanpaolo, Popolare di Milano e FinecoBank”.
Sulle montagne russe il Monte dei Paschi di Siena. Il titolo della banca senese ha terminato la seduta con uno scivolone del 15% a 0,295 euro, dopo alcune sospensioni sia al rialzo che al ribasso. Sono rimasti elevati i volumi: oggi sono passate di mano circa 347 milioni di azioni, nonostante le diverse sospensioni. Il consiglio di amministrazione del Monte dei Paschi di Siena ha approvato il Piano Industriale per il periodo 2016-2019 della banca. Il Piano Industriale si basa sul completamento dell’operazione che include il deconsolidamento di 28,5 miliardi di euro, di cui 27,6 miliardi di crediti in sofferenza attraverso il trasferimento a un veicolo di cartolarizzazione per un prezzo pari a 9,1 miliardi e la successiva assegnazione della tranche junior agli azionisti della banca senese. Inoltre, il piano prevede la ricapitalizzazione della banca per un importo massimo di 5 miliardi di euro. A fine piano l'utile netto dovrebbe superare gli 1,1 miliardi di euro con un ROTE target superiore all’11% nonostante la crescita prudenziale dei ricavi. Inoltre, Il Monte dei Paschi di Siena ha comunicato i risultati dei primi nove mesi del 2016, periodo chiuso con una perdita netta di 848,7 milioni di euro, rispetto all’utile di 584,7 milioni contabilizzati nello stesso periodo dello scorso anno. L’istituto ha precisato che il risultato del periodo gennaio-settembre ha risentito di rettifiche nette di valore per deterioramento crediti, attività finanziarie e altre operazioni per circa 2,02 miliardi di euro, superiori del 42,4% rispetto a quelle registrate nello stesso periodo dell’anno precedente. A fine settembre gli impieghi alla clientela ammontavano a 104,6 miliardi di euro, in flessione del 6,8 miliardi rispetto a valore di inizio anno, in seguito alla contrazione registrata nel comparto mutui. Alla stessa data i crediti deteriorati lordi erano pari a circa a 45,6 miliardi di euro, mentre l’esposizione netta in termini di crediti deteriorati era pari a circa 22,5 miliardi di euro.
Unicredit ha terminato la seduta con una flessione del 3,04% a 2,3 euro, dopo uno stop per eccesso di ribasso. MF ha ripreso alcune indicazioni di Leonardo Del Vecchio, patron di Luxottica. L’imprenditore ha detto che per Unicredit - di cui è azionista con una quota del 2% circa - è probabile che ci sia un aumento di capitale. Per Del Vecchio, però, il rafforzamento patrimoniale non sarebbe strettamente necessario.
UBI Banca è scesa del 3,66% a 2,528 euro. Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 24 ottobre AQR Capital Management ha ridotto la posizione corta sull'istituto, portandola dal 3,57% al 3,49%.
Performance negative anche per il Banco Popolare (-3,09% a 2,57 euro) e per la Popolare di Milano (-2,75% a 0,4096 euro). Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 24 ottobre Citadel Advisors II LLC ha ridotto la posizione corta sul Banco Popolare portandola dallo 0,5% allo 0,49%.
Chiusura negativa per Saipem (-3,79% a 0,4185 euro). In giornata si sono riuniti i vertici della società di ingegneristica per l’esame dei risultati dei primi nove mesi del 2016 e del budget del 2017.
Fiat Chrysler Automobiles è salita dello 0,93% a 5,95 euro. Il gruppo guidato da Sergio Marchionne ha terminato i primi nove mesi del 2016 con ricavi per 81,3 miliardi di euro, in leggero aumento rispetto agli 81,2 miliardi circa dello stesso periodo dello scorso anno. L’utile netto si è attestato a 1,4 miliardi di euro rispetto alla lieve perdita dei primi nove mesi del 2015, mentre l’utile netto adjusted è stato pari a 1,98 miliardi, dai 613 milioni di euro dello stesso periodo dello scorso anno. L’indebitamento netto industriale di Fiat Chrysler Automobiles, a fine settembre 2016, era pari a 6,51 miliardi di euro, in salita dai 5,05 miliardi di inizio anno. Il management ha confermato a 112 miliardi di euro le attese sui ricavi per l’intero 2016, mentre l’utile netto adjusted è previsto a oltre i 2,3 miliardi di euro, rispetto ai 2 miliardi delle precedenti stime. Il target sul debito è stato confermato a un livello inferiore ai 5 miliardi di euro.
Luxottica ha registrato un balzo del 4,41% a 44,5 euro. Ieri la società ha comunicato i risultati preliminari dei primi nove mesi del 2016, periodo chiuso con ricavi per 6,94 miliardi di euro, in aumento dell’1,8% rispetto ai 6,82 miliardi ottenuti nello stesso periodo dello scorso anno. A parità di tassi di cambio il giro d'affari del gruppo sarebbe cresciuto del 3,5%. Nel solo terzo trimestre del 2016 il fatturato è aumentato del 3,2%, attestandosi a 2,23 miliardi di euro (+3,5% a tassi di cambio costanti). Il consensus degli analisti indicava un giro d’affari di circa 2,22 miliardi di euro. I vertici di Luxottica hanno confermato i target per l’intero 2016; i vertici prevedono un fatturato in crescita del 2-3% a cambi costanti, mentre l’utile operativo e l’utile netto dovrebbero registrare un aumento in linea con quello dei ricavi. Dopo la diffusione del dato sul fatturato gli analisti di Barclays hanno ridotto da 58 euro a 55 euro il target price sul Luxottica; tuttavia, gli esperti hanno confermato il giudizio “Overweight” (sovrappesare). Sulla stessa lunghezza d’onda Banca Akros che ha sforbiciato da 50 euro a 48,3 euro il target price sulla società, in seguito alla riduzione delle stime finanziarie per il biennio 2016/2017; gli esperti hanno confermato l’indicazione di accumulare le azioni in portafoglio. Anche UBS ha tagliato il prezzo obiettivo su Luxottica, portandolo da 47 euro a 45 euro; gli esperti hanno ribadito il giudizio “Neutrale”.
In forte rialzo anche Tod’s (+4,53% a 53,1 euro). La società ha chiuso i primi nove mesi del 2016 con un fatturato consolidato pari a 757,7 milioni di euro, in calo del 3,7% rispetto allo stesso periodo del 2015. A cambi costanti i ricavi sarebbero pari a 751,9 milioni di euro, in flessione del 4,4% su base annua. Dopo la diffusione del dato sul fatturato gli analisti di Jp Morgan hanno ridotto da 53 euro a 51 euro per azione la valutazione su Tod’s, in seguito alla riduzione delle stime finanziarie per il biennio 2016/2017; gli esperti hanno confermato il giudizio “Neutrale”.
YOOX Net a Porter Group ha ceduto il 3,48% a 27,7 euro. Gli analisti di Kepler Cheuvreux hanno alzato da 28 euro a 32 euro il target price sulla società, nonostante la riduzione della stima sull’utile per azione per l’esercizio in corso; gli esperti hanno ribadito l’indicazione di acquisto delle azioni.
Sogefi ha messo a segno un progresso del 4,89% a 1,93 euro. La società ha chiuso i primi nove mesi del 2016 con ricavi pari a 1,18 miliardi di euro, in crescita del 4,9% rispetto agli 1,12 miliardi di euro del corrispondente periodo dello scorso anno. L'utile netto è balzato a 15,8 milioni, più del doppio rispetto ai 7,4 milioni dei primi nove mesi del 2015. Sogefi prevede per l’intero esercizio 2016 una crescita dei ricavi simile a quella registrata nei primi nove mesi. La marginalità lorda dovrebbe migliorare rispetto al 2015, in linea con quanto registrato nei primi nove mesi. Dopo la diffusione dei risultati trimestrali gli analisti di Kepler Cheuvreux hanno alzato da 2,1 euro a 2,3 euro il target price su Sogefi, in seguito al miglioramento delle stime finanziarie per il triennio 2016/2018; gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni. Per lo stesso motivo Equita sim ha aumentato da 2,25 euro a 2,35 euro il prezzo obiettivo, ribadendo il rating “Hold” (mantenere).