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LUNEDI' NERO PER IL FTSEMIB (-4%)

Forte aumento della volatilità. Il principale indice di Borsa Italiana ha risentito anche dello stacco dei dividendi di Enel e Snam. Male Stellantis, Iveco e CNH Industrial.

di Edoardo Fagnani 24 gen 2022 ore 17:44

mercato-negativaI maggiori indici di Borsa Italiana e le principali piazze finanziarie europee hanno registrato ribassi nell'ordine del 4% nella prima seduta della settimana; la giornata è stata caratterizzata anche da un forte aumento della volatilità. Il FTSEMib ha risentito anche dello stacco dei dividendi di Enel e Snam. Pierre Veyret – analista tecnico di ActivTrades - ha segnalato che sui mercati continua l'incertezza, in vista di un'agenda estremamente fitta di eventi sul fronte macro, lasciando gli investitori cauti e in attesa di nuovi driver di mercato prima di prendere decisioni significative con le loro strategie di contrattazione. L'analista ha ricordato che il focus sarà sulla riunione del FOMC del 25-26 gennaio e ritiene che le importanti correzioni ribassiste della scorsa settimana sulla maggior parte degli indici possono essere viste come un segno che l’inasprimento monetario della FED era già stato prezzato. "Detto questo, le parole del presidente della FED, Jerome Powell, saranno analizzate con cautela al fine di ottenere maggiori indizi sul ritmo di rialzi dei tassi in arrivo e sulle riduzioni di bilancio, che potrebbero innescare una maggiore volatilità verso le attività percepite come più rischiose", ha concluso Pierre Veyret.

Il FTSEMib ha lasciato sul terreno il 4,02% a 25.973 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 25.802 punti e un massimo di 26.990 punti. Il FTSE Italia All Share ha chiuso in calo del 4,03%. Performance peggiori per il FTSE Italia Mid Cap (-4,21%) e per il FTSE Italia Star (-4,61%). Nella seduta del 24 gennaio 2022 il controvalore degli scambi è salito a 3,67 miliardi di euro, rispetto ai 3,2 miliardi di venerdì.

Alle 17.30 il bitcoin era risalito a 34.500 dollari (poco meno di 30.500 euro), dopo aver toccato un minimo intraday a 33.070 dollari.

Lo spread Btp-Bund ha toccato i 145 punti.

L’euro si è attestato oltre gli 1,13 dollari.

 

Enel ha subito una flessione del 3,48%, terminato la giornata a 6,665 euro, rispetto ai 6,905 euro della chiusura di venerdì 21 gennaio. Il colosso elettrico ha staccato l’acconto sul dividendo 2022 (relativo all’esercizio 2021); l’ammontare della cedola è di 0,19 euro. Escludendo la variazione dovuta allo stacco del dividendo il titolo Enel avrebbe registrati un ribasso frazionale.

Anche Snam (-2,73% a 4,945 euro) ha staccato l’acconto sul dividendo (0,1048 euro).

 

Le vendite non hanno risparmiato i titoli bancari.

UniCredit ha lasciato sul terreno il 2,52% a 12,848 euro. L’istituto guidato da Andrea Orcel ha fornito il consueto aggiornamento sulle stime di consensus degli analisti per il quarto trimestre del 2021. La banca dovrebbe aver chiuso il periodo in esame con una perdita netta di 1,32 miliardi di euro (valore mediano); la stima si confronta con il risultato netto sottostante positivo per 204 milioni di euro contabilizzato nello stesso periodo dell’esercizio precedente (risultato netto contabile negativo per 1,28 miliardi). Il passivo sarebbe dovuto a costi di integrazione per 1,2 miliardi di euro e a perdite da investimenti per 2,3 miliardi. Il margine di intermediazione è previsto a 4,2 miliardi di euro (valore mediano), in leggero calo rispetto ai 4,24 miliardi del quarto trimestre del 2020; il risultato di gestione netto è stimato a 865 milioni di euro, dopo svalutazioni su crediti per 787 milioni di euro.

Performance peggiori per il BancoBPM (-4,79%) e BPER Banca (-4,65%).

 

Telecom Italia TIM ha ceduto il 2,48% a 0,4089 euro. Il consiglio di amministrazione della compagnia telefonica ha cooptato e nominato all’unanimità con effetto immediato, Pietro Labriola come nuovo amministratore delegato del gruppo.

 

ENI ha perso il 3,2% a 12,686 euro. Il colosso petrolifero e Point Resources Holding (società di HitecVision) hanno annunciato l'intenzione di lanciare un'offerta pubblica iniziale di Vår Energi e di richiedere per la società una quotazione alla Oslo Børs. L'operazione rientra nella strategia di Eni di valorizzazione dei propri asset con l'obiettivo di liberare nuove risorse da destinare per l’accelerazione della strategia di transizione energetica.

 

In forte calo A2A (-2,61% a 1,605 euro). La società ha firmato due accordi vincolanti con Ardian (società privata di investimenti) per l’acquisizione di portafogli eolici e fotovoltaici. L’investimento totale è di 452 milioni di euro per 352 MW di potenza complessiva.

 

Al FTSEMib, da segnalare anche i pesanti ribassi di CNH Industrial (-6,58%), Iveco (-7,12%) e Stellantis (-7,39%).

Male anche DiaSorin (-5,71%).

 

Tra le società a minore capitalizzazione ePrice ha registrato un balzo del 48,6% a 0,026 euro, dopo essere rimasta sospesa per eccesso di rialzo per gran parte della seduta. Il consiglio di amministrazione dell’azienda ha preso atto di una manifestazione d'interesse pervenuta da Negma Group, che prevede una ripatrimonializzazione della società tesa a risolvere la situazione e trasformarla in una investment company. Il CdA di ePrice ha valutato positivamente la manifestazione di interesse e ne ha deliberato la sottoscrizione, concedendo a Negma il periodo di esclusiva fino al 15 febbraio 2022.

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