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Le banche mandano in rosso il FTSEMib. Balzo di Generali

Secondo alcune indiscrezioni di stampa IntesaSanpaolo potrebbe rilevare una quota della compagnia triestina, affiancata Allianz. Spicca il ribasso subito da Unicredit

di Edoardo Fagnani 23 gen 2017 ore 17:49

Avvio di settimana negativo per Piazza Affari e per le principali borse europee. Spicca il forte rialzo messo a segno da Generali, in seguito alle indiscrezioni di un interessamento di IntesaSanpaolo e Allianz. Tra i bancari spicca il ribasso messo a segno da Unicredit, nel giorno in cui ha avuto efficacia il raggruppamento azionario. Enel in rosso: oggi il colosso elettrico ha staccato l’acconto sul dividendo relativo all’esercizio 2016.

I principali indici di Borsa Italiana hanno registrato ribassi superiori al mezzo punto percentuale. Il FTSEMib ha ceduto lo 0,78% a 19.328 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 19.264 punti e un massimo di 19.507 punti. Il FTSE Italia All Share ha lasciato sul terreno lo 0,66%. Segno più, invece, per il FTSE Italia Mid Cap (+0,18%) e per il FTSE Italia Star (+0,07%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è sceso a 2,68 miliardi di euro, rispetto ai 2,75 miliardi di venerdì; oggi sono passate di mano 756.146.991 azioni (864.603.426 nella seduta di venerdì). Su 348 titoli trattati, 185 hanno terminato la giornata con un ribasso, mentre le performance positive sono state 145; invariate le rimanenti 18 azioni.

L’euro è salito a 1,075 dollari.

 

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mercato_negativo2Ottima giornata per Generali (+3,94% a 14,25 euro) con elevati i volumi sul titolo: oggi sono passate di mano oltre 35 milioni di azioni. Secondo indiscrezioni di stampa gli asset del colosso assicurativo guidato da Philippe Donnet potrebbero interessare alla tedesca Allianz. Tra i possibili cacciatori di una quota del Leone di Trieste ci sarebbe anche IntesaSanpaolo, anche al fianco del colosso tedesco. Allianz e l’istituto guidato da Carlo Messina hanno precisato che non commentano indiscrezioni di mercato. A questo proposito, l’agenzia Reuters ha segnalato che la Consob avrebbe messo sotto osservazione l’andamento del titolo Generali a Piazza Affari, in seguito alle indiscrezioni dell’interesse da parte di IntesaSanpaolo. La commissione ha precisato che si tratta di un controllo automatico, in seguito alla forte oscillazione registrata dal titolo.

 

In generale calo i bancari.

Ha fatto eccezione Mediobanca, che ha terminato la seduta con un progresso dell'1,51% a 8,07 euro.

In rosso Unicredit. Il titolo dell’istituto guidato da Jean-Pierre Mustier ha perso il 2,79% a 26,15 euro. Da oggi è effettivo il raggruppamento azionario della banca, nel rapporto di una nuova azione ogni dieci vecchi titoli. Il prezzo di chiusura di venerdì, pari a 2,69 euro, è stato rettificato a 26,9 euro.

Chiusura negativa per il BancoBPM; il titolo ha ceduto il 2,83% a 2,818 euro. L’istituto ha perfezionato la cessione pro-soluto di un portafoglio di crediti in sofferenza aventi natura chirografaria. Il portafoglio ceduto comprende circa 1800 posizioni per un valore nominale complessivamente pari a circa 641 milioni di euro, senza alcun impatto negativo sul conto economico. La cessione comporta il reale e definitivo trasferimento dei rischi di credito connessi alle partite cedute. Il portafoglio è stato acquistato da Marte SPV, veicolo di proprietà di Hoist Finance, istituto finanziario quotato al NASDAQ di Stoccolma.

IntesaSanpaolo ha lasciato sul terreno il 2,92% a 2,398 euro. L'agenzia DBRS ha ridotto di un livello il rating per il lungo termine assegnato a IntesaSanpaolo, portandolo da A (low) a BBB (high), e ha confermato il rating per il breve termine R-1 (low). L’azione segue quella analoga riguardante i rating della Repubblica Italiana, resa nota da DBRS la scorsa settimana. Le prospettive sui rating per i prossimi trimestri sono "stabili".

BPER Banca ha ceduto il 2,35% a 5,61 euro. CorrierEconomia, l’inserto economico settimanale del Corriere della Sera, ha scritto che l’istituto sarebbe pronto a chiudere su CariFerrara. Una volta finalizzata questa operazione l’istituto potrebbe muoversi nella direzione di un’aggregazione strategica di ben diverse dimensioni. BPER Banca guarderebbe al Creval (+5,32% a 0,5045 euro), con cui si potrebbe creare quello che sarebbe il sesto gruppo creditizio nazionale.

Il Monte dei Paschi di Siena continua a restare sospeso dalle contrattazioni. L'agenzia DBRS ha ridotto di un livello il rating sui bond emessi dal Monte dei Paschi di Siena e garantiti dal Tesoro, portandolo da A (low) a BBB (high). Le prospettive sul rating per i prossimi trimestri sono "stabili".

Banca Mediolanum è scesa del 2,83% a 2,818 euro. Gli analisti Mediobanca hanno alzato da 7,5 euro a 8,2 euro il prezzo obiettivo sulla compagnia; tuttavia, gli esperti hanno peggiorato da “Outperform” (farà meglio del mercato) a “Neutrale” il giudizio, in seguito al rialzo messo a segno dal titolo nelle ultime settimane. La stessa banca d’affari ha incrementato da 20 euro a 30 euro il target price su Banca Generali (+6,11% a 25,36 euro) e ha inserito la compagnia nella propria lista di titoli preferiti, apprezzando il profilo di rischio del gruppo. Sempre Mediobanca ha aumentato da 18 euro a 19,5 euro il prezzo obiettivo su Azimut Holding (-1,43% a 17,18 euro), in seguito al miglioramento della stima sull’utile per azione per il 2017. Gli analisti di Piazzetta Cuccia hanno alzato da 5,7 euro a 6 euro il target price su FinecoBank (-2,31% a 5,49 euro). Gli esperti hanno ribadito il giudizio “Neutrale” su entrambe le compagnie. Il Credit Suisse ha aumentato da 17,3 euro a 18,75 euro per azione la valutazione su Azimut Holding, in seguito al miglioramento delle stime sull’utile per azione per il triennio 2016/2018; gli esperti hanno confermato la compagnia come la migliore opportunità di investimento tra le aziende italiane attive nel risparmio gestito.

 

Enel ha perso l’1,35% a 4,084 euro. Oggi la società elettrica ha staccato l’acconto sul dividendo 2017 (relativo all’esercizio 2016); l’ammontare della cedola è di 0,09 euro.

 

Telecom Italia ha ceduto lo 0,71% a 0,84 euro. Gli analisti di Raymond James hanno alzato a 1,08 euro il target price sulla compagnia telefonica; gli esperti hanno migliorato il giudizio e ora consigliano caldamente l’acquisto delle azioni, ipotizzando un’accelerazione della crescita dei ricavi e l’effetto positivo dai tassi di cambio.

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