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Il FTSEMib chiude in rosso: male banche e petroliferi

Il Monte dei Paschi di Siena ha limitato i danni, mentre il BancoBPM ha registrato un ribasso di quasi tre punti percentuali. Da segnalare anche la flessione di Fincantieri

di Edoardo Fagnani 22 gen 2020 ore 17:47

I maggiori indici di Piazza Affari e le principali borse europee hanno terminato la seduta del 22 gennaio con ribassi frazionali, alla vigilia della riunione della BCE, la prima del 2020. Giornata di vendite sui titoli del settore bancario. Male i titoli del settore petrolifero dopo che il prezzo del petrolio a New York è scivolato a 57 dollari al barile. Da segnalare anche il ribasso dubito da Fincantieri.

mercato-neutroIl FTSEMib ha lasciato sul terreno lo 0,58% a 23.706 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 23.680 punti e un massimo di 23.907 punti. Il FTSE Italia All Share ha perso lo 0,55%. Andamento opposto per il FTSE Italia Mid Cap (-0,35%) e per il FTSE Italia Star (+0,2%). Nella seduta del 22 gennaio il controvalore degli scambi è salito a 2,39 miliardi di euro, rispetto ai 2,12 miliardi di martedì; sono passate di mano 687.137.360 azioni (592.658.437 nella seduta di martedì). Su 430 titoli trattati, 232 hanno registrato una performance negativa, mentre i rialzi sono stati 162; invariate le restanti 35 azioni.

L’euro è sceso sotto gli 1,11 dollari.

Lo spread Btp-Bund è ritornato sotto i 165 punti, dopo aver toccato i 170 punti in avvio di giornata in scia alle voci delle dimissioni di Luigi di Maio alla guida del M5S.

 

Giornata di vendite sui titoli del settore bancario.

Il Monte dei Paschi di Siena ha limitato i danni (-0,27% a 1,87 euro). L'istituto senese ha concluso il collocamento di un’emissione obbligazionaria unsecured di tipo senior preferred a tasso fisso con scadenza 5 anni e tre mesi (aprile 2025), per un ammontare pari a 750 milioni di euro; il bond è destinato a investitori istituzionali. Il collocamento del bond MPS ha ottenuto ordini finali per circa 1,2 miliardi di euro da parte di oltre 115 investitori. Il rendimento, indicato inizialmente in area 3%, è stato portato ad un livello finale pari al 2,7%.

In calo di circa tre punti percentuali il BancoBPM (-2,8% a 2,01 euro). Il consiglio di amministrazione dell'istituto ha approvato la lista di 15 candidati alla carica di amministratore per gli esercizi 2020-2022, che verrà sottoposta alla prossima assemblea dei soci in vista del rinnovo dei componenti degli organi sociali in scadenza. MF ha segnalato che, "confermando le indiscrezioni delle scorse settimane, la principale novità è stata la staffetta alla presidenza: Carlo Fratta Pasini lascerà infatti la poltrona a Massimo Tononi”. Per la carica di amministratore delegato il cda ha candidato l'attuale ceo, Giuseppe Castagna.

UniCredit ha registrato una flessione del 3,26% a 12,57 euro.

 

Male i titoli del settore petrolifero dopo che il prezzo del greggio a New York è scivolato a 57 dollari al barile.

Spicca il ribasso di Saipem, in flessione del 3,98% a 4,251 euro. Gli analisti di Bank of America hanno tagliato da 4,7 euro a 3,5 euro il target price sulla società di ingegneristica, in seguito alla riduzione delle stime sulla redditività per il biennio 2020/2021. Gli esperti hanno anche peggiorato il giudizio, portandolo da “Neutrale” ad “Underperform” (farà peggio del mercato), in quanto il nuovo prezzo obiettivo implica un ribasso compreso tra il 15% e il 20% rispetto all’attuale quotazione delle azioni Saipem.

Chiusura negativa anche per ENI (-1,14% a 13,558 euro) e Tenaris (-0,64% a 10,155 euro).

 

Ottima performance per Atlantia (+2,15% a 20,88 euro). Il premier, Giuseppe Conte, ha dichiarato che il governo non ha ancora preso alcuna decisione in merito alla revoca della concessione alla controllata Autostrade per l’Italia.

 

Generali ha ceduto lo 0,66% a 18,135 euro. L’amministratore delegato della compagnia assicurativa, Philippe Donnet, ha dichiarato al quotidiano La Stampa che il gruppo avrebbe disponibilità fino a 3 miliardi di euro per finanziare eventuali acquisizioni, con l’obiettivo di rafforzare la posizione competitiva in Europa nel comparto assicurativo. Il manager ha aggiunto di valutare anche opportunità di crescita nell’asset management. 

 

STM è salita dello 0,96% a 25,34 euro. Alla vigilia della diffusione dei risultati del quarto trimestre del 2019 gli analisti di Société Générale hanno alzato da 26,52 euro a 29,3 euro il target price sul gruppo italofrancese, in seguito alla revisione dei parametri di valutazione dell’azienda. Gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni, in quanto il nuovo prezzo obiettivo implica un rialzo compreso tra il 15% e il 20% rispetto all’attuale quotazione delle azioni STM.

 

Ferrari ha guadagnato lo 0,93% a 156,55 euro. Gli analisti di Banca Akros hanno alzato da 175 euro a 190 euro il target price sul titolo del Cavallino Rampante, in seguito alla revisione delle stime sulla redditività per l’esercizio 2019. Gli esperti hanno confermato l’indicazione di accumulare le azioni in portafoglio in quanto il nuovo prezzo obiettivo implica un rialzo nell’ordine del 20% rispetto all’attuale quotazione delle azioni Ferrari.

 

Male Telecom Italia TIM (-1,42% a 0,4994 euro), nonostante Kepler Cheuvreux abbia alzato da 0,65 euro a 0,75 euro il target price sulla società telefonica; gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni.

 

Fincantieri ha lasciato sul terreno il 2,27% a 0,881 euro. La Repubblica ha scritto che la Commissione Europea sarebbe giunta alla conclusione preliminare secondo cui l’operazione di acquisizione dei cantieri navali di Saint Nazaire da parte della società quotata al MidCap sarebbe incompatibile con il mercato interno e le regole di concorrenza dell’Unione Europea. Il quotidiano ha puntualizzato che "le nozze tra Fincantieri e Stx tuttavia non sono ancora compromesse perché non si tratta di un no definitivo".

 

Tra le società a minore capitalizzazione spicca il balzo di Triboo (+3,5% a 1,625 euro). La società ha esaminato e approvato il piano industriale per il periodo 2020-2022. Triboo prevede ricavi in crescita dai 76 milioni di euro del 2019 (dato preconsuntivo) ai 122 milioni stimati per 2022 (tasso di crescita medio annuo del 17%). L'Ebitda adjusted dovrebbe passare dai 8,7 milioni del 2019 (dato preconsuntivo) a 18 milioni di euro del 2022 (tasso di crescita medio annuo del 28%). La posizione finanziaria netta dovrebbe migliorare da un valore negativo di 9,6 milioni al 31 dicembre 2019 (dato preconsuntivo) a un valore positivo di 0,1 milioni a fine 2022.

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