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Piazza Affari in altalena. Male FCA!

Oggi ha debuttato a Wall Street la controllata Ferrari. Le azioni del Cavallino Rampante sono state offerte a un prezzo unitario di 52 dollari. Ancora vendite su Saras

di Edoardo Fagnani 21 ott 2015 ore 17:47

Giornata nervosa per Piazza Affari e per le principali borse europee. Il Credit Suisse ha confermato l’indicazione di sovrappesare l’azionariato europeo in portafoglio, area geografica che resta tra i preferiti della banca svizzera insieme al Giappone. Intanto, secondo David Basola, responsabile per l’Italia di Mirabaud AM, è probabile che nella riunione di domani la BCE non cambierà la propria politica monetaria. “Una delle ragioni per la quale la Banca Centrale Europea probabilmente non annuncerà ulteriori misure giovedì 22 ottobre è che il quadro dell’inflazione di fondo sta migliorando”. Fiat Chrysler Automobiles in forte ribasso nel giorno in cui la controllata Ferrari ha debuttato a Wall Street. Anche oggi vendite su Saras. Spicca la buona performance di Mediaset, grazie all’accordo raggiunto con Youtube.
Il FTSEMib ha lasciato sul terreno lo 0,44% a 22.173 punti, mentre il FTSE Italia All Share ha registrato un calo dello 0,42% a 23.787 punti. Andamento opposto per il FTSE Italia Mid Cap (-0,34%) e il FTSE Italia Star (+0,01%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è salito a 2,78 miliardi di euro, rispetto ai 2,73 miliardi di ieri. Su 320 titoli trattati, 127 hanno terminato la giornata con un rialzo, mentre le performance negative sono state 172. Invariate le rimanenti 21 azioni.
L’euro si è confermato a 1,135 dollari. L’oro è sceso a 1.165 dollari.

CONSULTA le quotazioni dei titoli del FTSE MIB

mercato_negativo5Fiat Chrysler Automobiles ha subito uno scivolone del 5,27% a 13,47 euro. Oggi ha debuttato a Wall Street la controllata Ferrari. Le azioni del Cavallino Rampante sono state offerte a un prezzo unitario di 52 dollari, al massimo della forchetta indicata nei giorni scorsi (48-52 dollari). Il titolo ha aperto a un prezzo di 60 dollari, per poi riportarsi a 57 dollari. Il numero uno di Fiat Chrysler Automobiles, Sergio Marchionne, ha precisato che Ferrari sarà quotata a Piazza Affari a gennaio del 2016. Intanto, ieri l’agenzia Fitch ha confermato il rating sul debito a lungo termine della società automobilistica, fissato a “BB-”. Le prospettive sul rating per i prossimi trimestri sono “stabili”.

Anche oggi vendite su Saras, dopo aver perso il 12,1% nella seduta di ieri. Le azioni della società di raffinazione sono scese del 6,93% a 1,719 euro. I volumi sul titolo sono rimasti sostenuti, anche se inferiori a quelli registrati ieri. ENI ha terminato la seduta con un rialzo dello 0,06% a 15,45 euro. Secondo quanto riportato dall’agenzia Bloomberg il colosso petrolifero starebbe studiano la cessione di Versalis, la controllata attiva nel settore chimico. La società potrebbe essere valutata fino a un miliardo di euro. Intanto, gli analisti di Goldman Sachs hanno ritoccato al rialzo la stima sull’utile per azione di ENI per l’esercizio in corso, in attesa della diffusione dei risultati del terzo trimestre. Gli esperti hanno confermato il target price di 16,8 euro e l’indicazione di acquisto delle azioni.
Enel è scesa dello 0,83% a 4,068 euro. Gli analisti di Citigroup hanno tagliato da 4 euro a 3,7 euro il target price sul colosso elettrico, sull’ipotesi di un peggioramento della redditività nei prossimi trimestri. Gli esperti hanno ribadito l’indicazione di vendere le azioni. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 19 ottobre Norges Bank è diventato uno dei maggiori azionisti di Enel. La banca norvegese è accreditata del 2,018% del capitale del colosso elettrico.
Tenaris ha perso il 3,26% a 11,29 euro. Gli analisti di Exane hanno tagliato da 12,5 euro a 10 euro il target price sul titolo. Gli esperti hanno anche peggiorato da “Neutrale” ad “Underperform” (farà peggio del mercato) il giudizio. Citigroup, invece, si è limitata a tagliare da “Buy” (acquistare) a “Neutrale” il rating su Tenaris.

Tra alti e bassi i bancari.
In rosso il Monte dei Paschi di Siena. Il titolo dell’istituto toscano è sceso dello 0,06% a 1,626 euro. Ieri la banca senese ha collocato un bond garantito con scadenza a gennaio 2022, per un ammontare di 750 milioni di euro. Il titolo ha ricevuto richieste per oltre 800 milioni di euro. Il rendimento è pari a 85 punti base oltre tasso mid swap di pari durata.
La Popolare di Milano ha subito una flessione dell’1,07% a 0,882 euro. Nel corso di un’intervista rilasciata a Il Messaggero il numero uno dell’istituto, Giuseppe Castagna, ha dichiarato che punta ad arrivare all’assemblea degli azionisti di aprile 2016 con un’acquisizione. Il manager ha aggiunto che la Popolare dell’Emilia Romagna (-0,77%), il Banco Popolare (-0,36%), UBI Banca (+0,22%) e Banca Carige (-0,25%) potrebbero essere opportunità positive per l’istituto. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 13 ottobre BlackRock è diventato uno dei maggiori azionisti di UBI Banca con una quota del 5,022% del capitale.
Andamento opposto per IntesaSanpaolo (-1,23% a 3,222 euro) e Unicredit (+1% a 6,03 euro).

Mediaset è salita dello 0,76% a 4,512 euro. Il gruppo del Biscione e Google/YouTube hanno siglato un accordo di collaborazione, con l'obiettivo di sviluppare la presenza digitale dei contenuti dell’azienda italiana attraverso una partnership con YouTube e con Google Play. Inoltre, l'intesa permette l'avvio di una strategia congiunta per la protezione dei contenuti in ordine alla massima tutela del copyright dell'editore.

Generali ha guadagnato lo 0,18% a 16,42 euro. Ieri la compagnia assicurativa ha lanciato un’emissione obbligazionaria subordinata per un importo complessivo di 1,25 miliardi di euro, rivolta a investitori istituzionali, che ha ricevuto una domanda da circa 400 investitori per un totale di quasi 5 miliardi di euro, 4 volte rispetto al target. L’emissione è finalizzata al rifinanziamento del debito subordinato della compagnia con prima data call nel 2016, pari complessivamente a 1,25 miliardi di euro. Il titolo, emesso a un prezzo di 99,759, garantisce una cedola del 5,5%. Intanto, gli analisti di Société Générale hanno incrementato il target price su Generali, portandolo da 18 euro a 21 euro, in seguito all’aumento delle stime sull’utile per azione e sul dividendo per il biennio 2015/2016. Gli esperti hanno anche migliorato il giudizio e ora consigliano l’acquisto delle azioni.

Salvatore Ferragamo ha perso il 2,31% a 22,46 euro. Gli analisti di Société Générale hanno tagliato da 26 euro a 25 euro il prezzo obiettivo sulla società del lusso, in seguito alla riduzione delle stime sulla redditività per il biennio 2016/2017. Indicazione simile da Kepler Cheuvreux, che ha tagliato da 28 euro a 25 euro il prezzo obiettivo su Salvatore Ferragamo in seguito alla riduzione delle stime sul fatturato e sulla redditività per il triennio 2015/2017. Gli esperti delle due banche d’affari hanno confermato l’indicazione di mantenere le azioni in portafoglio.

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