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Balzo di Piazza Affari: banche superstar

Secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters la BCE potrebbe far partire gli acquisti di titoli di stato societari all’inizio del prossimo anno. Molto bene anche Mediaset

di Edoardo Fagnani 21 ott 2014 ore 17:52

Piazza Affari e le principali borse europee hanno terminato la seduta odierna in forte rialzo. Secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters la BCE potrebbe far partire gli acquisti di titoli di stato societari all’inizio del prossimo anno. Riflettori ancora puntati sul collocamento della settima tranche del Btp Italia: il titolo ha ricevuto richieste per oltre 4 miliardi di euro. Sono tornati gli acquisti sui bancari, dove spicca il balzo messo a segno dal Monte dei Paschi di Siena. Da segnalare anche il forte rialzo di Mediaset. Anche oggi in forte ribasso Trevi Fin.
Il FTSEMib ha messo a segno un progresso del 2,79% a 19.058 punti (il massimo di giornata), mentre il FTSE Italia All Share è salito del 2,68% a 20.137 punti. Segno più anche per il FTSE Italia Mid Cap (+2,08%) e il FTSE Italia Star (+1,73%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è salito a 3,31 miliardi di euro, rispetto ai 2,95 miliardi di ieri. Su 321 titoli trattati, 235 hanno terminato la giornata in territorio positivo, mentre i segni meno sono stati 66. Invariate le restanti venti azioni.
L’euro è tornato sotto gli 1,275 dollari. L’oro si è attestato a 1.250 dollari.

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mercato6_2Sono tornati gli acquisti sui bancari.
Spicca il balzo del Monte dei Paschi di Siena. L’istituto toscano ha guadagnato il 5,03% a 0,8775 euro. La Repubblica ha scritto che nonostante siano passati 3 anni dall'insediamento di Fabrizio Viola e di Alessandro Profumo ai vertici della banca gli effetti dei derivati Alexandria e Santorini si fanno ancora sentire. Gli strumenti erano legati a 5 miliardi di Btp e restano tutt'ora aperti per 3 miliardi: nel febbraio 2013 il nuovo management li ha solo svalutati e depurati da errori. La Repubblica ha segnalato che in questi giorni in ambienti bancari di Francoforte si dice che dal 4 novembre la vigilanza unica della BCE potrebbe chiudere la diatriba, chiedendo all’istituto toscano di portare a conto economico il valore di mercato dei titoli, facendo emergere altri 500 milioni di euro di nuove perdite.
Molto bene anche IntesaSanpaolo (+4,6% a 2,274 euro). Il numero uno dell’istituto, Carlo Messina, ha dichiarato che la banca ha ricevuto richieste di fondi dalla TLTRO della BCE per un ammontare compreso tra gli 8,5 miliardi e i 9 miliardi di euro. La cifra fa riferimento a fondi già erogati e a manifestazioni di interesse. Il manager ha ricordato che nella prima tranche dell’operazione effettuata a settembre IntesaSanpaolo ha ottenuto 4 miliardi di euro.
Mediobanca è salita del 4,33% a 6,63 euro. Dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 14 ottobre People’s Bank of China è diventato uno dei maggiori azionisti dell’istituto di Piazzetta Cuccia. La banca cinese è accreditata del 2,001% del capitale di Mediobanca.
Molto bene anche Unicredit (+3,82% a 5,71 euro).
Da segnalare anche il progresso della Popolare di Milano (+5,48% a 0,606 euro).

Ottime performance per gli editoriali.
Mediaset è balzata dell’8,33% a 2,756 euro. Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che Jp Morgan Asset Management (UK) Limited ha incrementato lo “short” sul gruppo del Biscione, portandolo dall’1,33% all’1,41%.
RcsMediagroup è salita del 3,39% a 0,931 euro. Secondo quanto scritto su Il Sole24Ore la società editoriale avrebbe avviato diverse trattative con alcuni gruppi internazionali per la cessione delle attività radiofoniche. Il quotidiano ha ipotizzato che gli asset sarebbero finiti nel mirino di gruppi media stranieri e di fondi di private equity italiani. Intanto, gli analisti di Banca Akros hanno tagliato da 1,85 euro a 1,5 euro il target price su RcsMediagroup, in seguito alla riduzione delle stime sul fatturato e sulla redditività per il biennio 2014/2015. Tuttavia, gli esperti hanno migliorato il rating e ora consigliano l’acquisto delle azioni.

ENI ha recuperato l’1,94% a 16,3 euro. Gli analisti di Jefferies hanno tagliato a 15,5 euro il target price sul Cane a sei zampe, in seguito alla revisione delle stime sui principali colossi petroliferi internazionali, dopo lo scivolone subito dal prezzo del greggio. Gli esperti hanno tagliato la previsione sull’utile per azione di ENI per il biennio 2015/2016 e hanno fissato un giudizio “Underperform” (farà peggio del mercato).

Si è sgonfiata sul finale YOOX (+0.89% a 15,8 euro). Gli analisti di Kepler Cheuvreux hanno tagliato da 18 euro a 17 euro il target price sul titolo, in seguito alla riduzione delle stime sull’utile per azione per il triennio 2014/2016. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Hold” (mantenere). Inoltre, dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che WorldQuant ha limato lo “short” su YOOX, portandolo dallo 0,61% allo 0,59%.
Tod’s è salita dell’1,76% a 72,15 euro. Gli analisti di Société Générale hanno tagliato da 80 euro a 68 euro il target price sulla società del lusso, in seguito alla riduzione delle stime sull’utile per azione per i prossimi esercizi. Gli esperti hanno ribadito l’indicazione di vendita dei titoli.

Anche oggi in forte ribasso Trevi Fin. Le azioni della società hanno perso il 4,97% a 2,794 euro, mentre i diritti relativi all’aumento di capitale hanno lasciato sul terreno il 18,7% a 0,8945 euro.

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