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FTSEMib positivo dopo cinque ribassi

In generale rialzo i bancari, dopo che lo spread tra Btp e bund con scadenza decennale è sceso sotto i 315 punti: spicca il rialzo messo a segno dal BancoBPM

di Edoardo Fagnani 21 nov 2018 ore 17:50

Piazza Affari e le principali borse europee hanno terminato la seduta odierna con rialzi superiori al punto percentuale. La politica italiana è tornata protagonista: la Commissione Europea ha pubblicato il parere definitivo sui Documenti Programmatici di Bilancio dei Paesi membri e, come nelle attese, ha bocciato la Legge di Bilancio per il 2019 elaborata dal governo italiano. Intanto, è terminato il collocamento pubblico della quattordicesima tranche del Btp Italia: nelle tre giornate la richiesta di titoli è stata pari a poco meno di 900 milioni di euro. In generale rialzo i bancari, dopo che lo spread tra Btp e bund con scadenza decennale è sceso sotto i 315 punti: spicca il rialzo messo a segno dal BancoBPM. Molto bene anche Enel, in scia alle indicazioni positive degli analisti dopo la presentazione del piano industriale al 2021.

Il FTSEMib ha guadagnato l’1,41% a 18.732 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 18.512 punti e un massimo di 18.784 punti. Il FTSE Italia All Share ha registrato un rialzo dell’1,24%. Minimi progressi per il FTSE Italia Mid Cap (+0,06%) e per il FTSE Italia Star (+0,04%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è sceso a 2,03 miliardi di euro, rispetto ai 2,31 miliardi di ieri; oggi sono passate di mano 940.954.362 azioni (1.349.258.059 nella seduta di ieri). Su 381 titoli trattati, 204 hanno registrato una performance positiva, mentre i segni meno sono stati 148; invariate le restanti 29 azioni.

L’euro si è confermato a 1,14 dollari; alle 17.30 il bitcoin si attestava a 4.500 dollari (poco meno di 4.000 euro).

 

CONSULTA le quotazioni dei titoli del SOLMib40

 

andamento-milano-positivoIn generale rialzo i bancari, dopo che lo spread tra Btp e bund con scadenza decennale è sceso sotto i 315 punti. Il presidente vicario della Consob, Anna Genovese, ha dichiarato che la commissione non sta valutando l’ipotesi di vietare le vendite allo scoperto sui titoli del settore bancario, come ventilato ieri dal sottosegretario alla presidenza del consiglio, il leghista Giancarlo Giorgetti.

Ottima giornata per Unicredit (+1,83% a 10,712 euro). Il Sole24Ore ha scritto dell'esistenza di un piano riservato, esaminato dei vertici della banca, che contiene l'ipotesi di procedere con una scissione in due dell'istituto: da una parte le attività italiane, dall’altra quelle estere, ossia i business in Germania, Austria, Centro Est Europa, Turchia e Russia. Secondo quanto scrive il Sole24Ore "la divisione corporate & investment banking (Cib) sarebbe frazionata, confluendo in maggior misura nella Unicredit estera che con ogni probabilità avrebbe sede in Germania". I vertici di Unicredit non hanno voluto commentare queste indiscrezioni.

Molto bene anche IntesaSanpaolo (+2,83% a 1,932 euro). MF ha descritto l'opera di pulizia di bilancio compiuta dall’istituto sul portafoglio delle banche venete, Popolare di Vicenza e Veneto Banca, acquisite lo scorso anno. Secondo MF "nel terzo trimestre dell’anno lo stock di crediti in bonis ad alto rischio riclassificati a deteriorati è salito di 143 milioni toccando un valore lordo complessivo di 715 milioni (610 milioni netti)". Intanto, dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 16 novembre il BlackRock ha ridotto la partecipazione detenuta nel capitale dell’istituto, portandola dal 5,078% al 4,692%.

È arrivato il rimbalzo del BancoBPM (+7,62% a 1,835 euro). Dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il novembre Morgan Stanley ha ridotto la partecipazione aggregata nell’istituto, portandola dal 7,756% al 2,586%.

BPER Banca ha terminato la giornata con un rialzo del 3,61% a 3,469 euro. Dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 20 novembre AHL Partners ha ridotto dallo dall'1,49% all'1,39% la posizione corta sulla banca. Anche Marshall Wace ha diminuito sull'istituto, portandolo dallo 0,51% allo 0,48%.

Banca Carige invariata a 0,0017 euro. Il consiglio di amministrazione di Banca Carige ha esaminato la proposta di raggruppare le azioni ordinarie e di risparmio in circolazione nel rapporto di una nuova azione ordinaria ogni 1.000 azioni ordinarie possedute e di una nuova azione di risparmio ogni 1.000 azioni di risparmio possedute. Inoltre, i vertici hanno proposto la conversione facoltativa delle azioni di risparmio in azioni ordinarie.

 

Enel è salita dell’1,33% a 4,659 euro. Non si sono fatte attendere le indicazioni delle banche d’affari dopo la presentazione del piano industriale al 2021. Mediobanca ha aumentato da 5,3 euro a 5,4 euro il target price su Enel, in seguito al miglioramento delle stime finanziarie per il triennio 2019/2021; gli esperti di Piazzetta Cuccia hanno anche migliorato da “Neutrale” ad “Outperform” (farà meglio del mercato) il giudizio, dopo il ribasso subito dal titolo negli ultimi sei mesi: il valore delle azioni è passato dai 5,4 euro di inizio maggio ai 4,598 euro della chiusura di ieri. Stessa indicazione da MainFirst, che ha alzato a 5,4 euro il target price su Enel e ha migliorato ad “Outperform” il rating. Goldman Sachs si è limitata ad aumentare da 5,55 euro a 5,8 euro il target price su Enel, in seguito al miglioramento delle stime sull’utile per azione per il triennio 2019/2021; gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni. Kepler Cheuvreux, invece, ha ritoccato al rialzo le stime sull’utile per azione del colosso elettrico per il periodo 2018/2021 e ha confermato a 6 euro il prezzo obiettivo e a “Buy” (acquistare) il giudizio. Inoltre, dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 16 novembre il gruppo norvegese Norges Bank è diventato uno dei maggiori azionisti del colosso elettrico con una quota del 3,046% del capitale.

 

Generali ha registrato un progresso dello 0,88% a 14,285 euro. La compagnia assicurativa ha presentato il nuovo piano industriale per il triennio 2019/2021. Nel dettaglio il Leone di Trieste si impegna a far crescere i profitti, con un target del tasso annuo composto di crescita degli utili per azione compreso tra il 6% e l’8%, negli esercizi tra il 2018 e il 2021. Generali ha poi definito la sua politica dei dividendi e prevede di distribuire in cedole (il cosiddetto payout ratio) una quota compresa tra il 55% e il 65%. Il colosso assicurativo punta su “un livello attrattivo di profittabilità” e si pone l’obiettivo di un ROE (Return on Equity, ossia il rendimento del capitale) medio superiore all’11,5%. Tra gli obiettivi di Generali, in termini di ottimizzazione finanziaria, c’è l’aumento della generazione di cassa a una quota superiore di 10,5 miliardi di euro nel periodo 2019-2021. Il management di Generali ha messo sul piatto investimenti per circa un miliardo di euro, destinati a iniziative strategiche interne nel triennio 2019/2021.

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