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Il FTSEMib chiude in rosso (ma evita il disastro)

Il principale indice di Borsa Italiana ha perso l'1,84%, me il calo aveva toccato il 2,8%. Spicca il forte ribasso di Stellantis. Vendite sui bancari, ad eccezione di IntesaSanpaolo

di Edoardo Fagnani 21 gen 2022 ore 18:15

mercato-azionario-negativoI maggiori indici di Borsa Italiana e le principali piazze finanziarie europee hanno chiuso l'ultima seduta della settimana con ribassi nell'ordine del 2%. La giornata è stata caratterizzata da alcune scadenze tecniche: sono arrivati a termine i contratti di opzione sulle azioni e sugli indici datati gennaio 2022. Secondo Pierre Veyret - analista tecnico di ActivTrades - la propensione al rischio degli operatori nelle ultime sedute è ampiamente diminuita e l'atteggiamento "riflette l'incertezza globale che gli investitori stanno affrontando". Tuttavia, l'analista ritiene che la volatilità delle ultime sedute rappresenti una correzione temporanea del mercato piuttosto che un vero e proprio crollo all’orizzonte. "E' probabile che i benchmark raggiungano il loro trend rialzista a lungo termine non appena l'attuale incertezza comincia a dissiparsi.", ha concluso Pierre Veyret. Intanto, oggi è era giornata di scadenze tecniche; sono arrivati a termine i contratti di opzione sulle azioni e sugli indici datati gennaio 2022.

Il FTSEMib ha lasciato sul terreno l'1,84% a 27.061 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 26.807 punti e un massimo di 27.361 punti. Nell'intera settimana il principale indice di Borsa Italiana ha perso complessivamente l'1,75%. Il FTSE Italia All Share ha chiuso in calo dell'1,85%. Segno meno anche per il FTSE Italia Mid Cap (-2,02%) e per il FTSE Italia Star (-2,45%). Nella seduta del 21 gennaio 2022 il controvalore degli scambi è salito a 3,2 miliardi di euro, rispetto ai 2,68 miliardi di giovedì.

Alle 17.30 il bitcoin era tornato sopra i 38.500 dollari (oltre 34.000 euro), dopo aver toccato un minimo intraday a 37.771 punti.

Lo spread Btp-Bund si è allargato oltre i 140 punti.

L’euro ha oscillato intorno agli 1,135 dollari.

 

In forte ribasso Stellantis (-3,54% a 18,128 euro). Secondo quanto riportato da alcune agenzie stampa l’azionista Dongfeng avrebbe collocato l’1,28% del capitale del colosso automobilistico a un prezzo di 18,3 euro per azione.

 

Telecom Italia TIM ha chiuso in calo dell'1,13% a 0,4193 euro, dopo la forte volatilità registrata nel corso della settimana.

 

Hanno prevalso le vendite sui titoli del settore bancario.

Ha fatto eccezione IntesaSanpaolo (+0,02% a 2,552 euro). Gli analisti di Morgan Stanlay hanno alzato da 2,9 euro a 3,3 euro il target price sull’istituto guidato da Carlo Messina; gli esperti hanno anche migliorato il giudizio, portandolo a “Overweight” (sovrappesare), in quanto il nuovo prezzo obiettivo implica un rialzo di oltre il 29% rispetto al prezzo di chiusura di IntesaSanpaolo nella seduta del 20 gennaio 2022 (2,5515 euro).

Al contrario, UniCredit ha ceduto il 2,87%.

 

In rosso i titoli del settore petrolifero, dopo che il prezzo del greggio a New York (contratto con scadenza a marzo 2022) è sceso a 85 dollari al barile.

ENI ha perso l'1,38% a 13,106 euro. Performance peggiore per Tenaris (-3,76%).

 

Al FTSEMib si segnalano anche le performance negative di Amplifon (-4,11%) e Prysmian (-3,79%).

 

Al segmento STAR spicca il rialzo di Giglio Group (+1,27% a 1,754 euro). La società ha siglato un accordo con Stardust, società operativa nel settore dell'influencer marketing. Con questa operazione prosegue l'espansione nel mondo NFT e Metaverso di Giglio Group dopo l'apertura della nuova business unit dedicata, Giglio Meta.

 

Tra le società a minore capitalizzazione focus su Innovatec in progresso del 4,37% a 2,15 euro. La holding ha comunicato la conclusione del collocamento di 2.368.000 azioni ordinarie, pari al 2,48% del capitale, nell'ambito dell'aumento di capitale realizzato mediante procedura di accelerated bookbuilding riservata a investitori qualificati. Il collocamento è stato effettuato a un prezzo di 1,755 euro per azione, per un controvalore complessivo dell'aumento pari a 4.155.840 euro. Il prezzo implica uno sconto del 14,8% rispetto al prezzo di chiusura di Innovatec nella seduta del 20 gennaio 2022 (2,06 euro).

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