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Il FTSEMib chiude in calo di oltre il 2,5%

In forte ribasso i titoli del settore bancario: spicca lo scivolone del BancoBPM. In rosso anche ENI, penalizzata dallo stacco dell’acconto sul dividendo 2022. Stellantis tra i peggiori

di Edoardo Fagnani 20 set 2021 ore 17:45

mercato-azionario-negativoI maggiori indici di Borsa Italiana e le principali piazze finanziarie europee hanno iniziato la settimana con ribassi nell'ordine dei due punti percentuali. Pierre Veyret – analista tecnico di ActivTrades - ha segnalato che sui principali listini pesano anche le incertezze su come la Fed deciderà sulla tempistica del tapering nel corso della riunione in programma il 21 e il 22 settembre. Secondo l'esperto questa situazione è anche sottolineata da un solido rialzo dollaro e rendimenti a 10 anni in aumento. "Tecnicamente, è improbabile che la correzione del mercato minacci la generale tendenza rialzista a lungo termine e questo sembra più che altro un calo temporaneo dei prezzi delle azioni, prima di una possibile spinta verso nuovi massimi nell'ultimo trimestre dell’anno", ha ipotizzato Pierre Veyret.

Il FTSEMib ha terminato la giornata con un calo del 2,57% a 25.048 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 24.941 punti e un massimo di 25.396 punti. Il FTSE Italia All Share ha perso il 2,43%. Segno meno anche per il FTSE Italia Mid Cap (-1,31%) e per il FTSE Italia Star (-1,72%). Nella seduta del 20 settembre 2021 il controvalore degli scambi è sceso a 3,18 miliardi di euro, rispetto ai 5,4 miliardi di venerdì (giornata caratterizzata da importanti scadenze tecniche); sono passate di mano 920.389.757 azioni (954.074.637 nella seduta di venerdì).

Il bitcoin è scivolato sotto i 44.000 dollari (meno di 37.500 euro).

Lo spread Btp-Bund si è consolidato oltre i 100 punti.

L’euro si è attestato sopra gli 1,17 dollari.

 

In forte ribasso i titoli del settore bancario.

Spicca il calo del BancoBPM (-5,1% a 2,548 euro). Nel corso di un’intervista pubblicata su L’Economia, l’inserto del lunedì del Corriere della Sera, l’amministratore delegato dell’istituto, Giuseppe Castagna, ha segnalato che al momento non è in esame l’ipotesi di una nuova aggregazione in Italia. Inoltre, in autunno BancoBPM dovrebbe presentare il nuovo piano industriale al 2024, che sarà elaborato sull’ipotesi di assenza di acquisizioni.

Pioggia di vendite anche su BPER Banca (-5,34% a 1,693 euro) e UniCredit (-4,71% a 10,19 euro).

 

ENI ha ceduto il 4,83% a 10,414 euro. Il calo del colosso petrolifero è giustificato in gran parte con lo stacco dell’acconto sul dividendo 2022 (relativo all’esercizio 2021) per un ammontare di 0,43 euro. ENI aveva terminato la seduta di venerdì 17 settembre 2021 a 10,942 euro.

 

In ribasso anche Generali (-1,33% a 17,45 euro). La compagnia assicurativa ha comunicato che la Fondazione CRT ha deciso di aderire al patto parasociale già siglato tra Delfin e alcune società del Gruppo Caltagirone, apportando tutte le 19.482.665 azioni della compagnia assicurativa (rappresentative del 1,232% capitale) detenute. Per effetto dell’adesione della Fondazione CRT nonché di successivi acquisti di azioni da parte dei soggetti originari, il patto parasociale ha complessivamente ad oggetto 195.011.229 azioni ordinarie di Generali, pari al 12,334% del capitale del Leone di Trieste rappresentato da azioni aventi diritto di voto.

 

Male Stellantis (-4,47% a 16,058 euro), in linea con il trend negativo del comparto automobilistico.

 

Chiusura in parità per Tiscali (invariata a 0,0203 euro). La società ha comunicato i target finanziari del piano industriale per il periodo 2021-2024.

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