Piazza Affari in rosso: martedì nero per Saras
In generale calo i bancari, con la sola eccezione di Unicredit. Seduta decisamente negativa anche per FCA e Luxottica. Saipem si è allineta al trend negativo
di Edoardo Fagnani 20 ott 2015 ore 17:45Piazza Affari e le borse europee hanno chiuso la seduta odierna con gli indici in territorio negativo. Pesante ribasso per Saras, con volumi decisamente oltre la media delle ultime sedute; il titolo della società di raffinazione è stato penalizzato dalla decisione di Rosneft di vendere il 9% del capitale. In generale calo i bancari, con la sola eccezione di Unicredit. Seduta decisamente negativa anche per Fiat Chrysler Automobiles e Luxottica.
Il FTSEMib ha ceduto lo 0,67% a 22.270 punti, mentre il FTSE Italia All Share ha perso lo 0,6% a 23.887 punti. Variazioni minime per il FTSE Italia Mid Cap (-0,15%) e il FTSE Italia Star (+0,07%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è salito a 2,72 miliardi di euro, rispetto ai 2,27 miliardi di ieri. Su 320 titoli trattati, 208 hanno terminato la giornata con un ribasso, mentre le performance positive sono state 99. Invariate le rimanenti 13 azioni.
L’euro si è attestato a 1,135 dollari. L’oro è risalito a 1.180 dollari.
CONSULTA le quotazioni dei titoli del FTSE MIB
Pesante ribasso per Saras, con volumi decisamente oltre la media delle ultime sedute (oltre 62 milioni di azioni passate di mano). Il titolo ha lasciato sul terreno il 12,1% a 1,847 euro, dopo uno stop per eccesso di ribasso in avvio di giornata. Secondo quanto riportato dalle principali agenzie stampa la russa Rosneft avrebbe collocato sul mercato il 9% del capitale della società di raffinazione. Le azioni sarebbero state vendute a un prezzo unitario di 1,9 euro, valore che si confronta con i 2,104 euro della chiusura di ieri. Con questa operazione Rosneft avrebbe ridotto dal 21% al 12% la quota detenuta nel capitale di Saras.
In decisa flessione Saipem (-2,1% a 7,93 euro). Gli analisti di Goldman Sachs hanno ritoccato al rialzo il target price sulla società, portandolo da 8 euro a 8,5 euro, in seguito al miglioramento delle stime sulla redditività per il biennio 2016/2017. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Neutrale”.
In generale calo i bancari.
Ha fatto eccezione Unicredit (+2,75% a 5,97 euro). Secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters l’istituto guidato da Federico Ghizzoni starebbe studiando la cessione di alcune attività della controllata Bank of Austria. Tuttavia, i vertici della banca hanno precisato che al momento non è stata presa alcuna decisione in merito.
In rosso il Monte dei Paschi di Siena. Il titolo dell’istituto toscano ha subito una flessione del 2,57% a 1,627 euro. Secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters l’istituto toscano avrebbe collocato un bond garantito con scadenza a gennaio 2022, per un ammontare di 750 milioni di euro. Il rendimento sarebbe pari a 85 punti base oltre tasso mid swap di pari durata.
Un’emissione obbligazionaria anche da UBI Banca (-0,14% a 6,975 euro). L’istituto ha lanciato un covered bond con scadenza a gennaio 2023 per un ammontare di 750 milioni di euro. Il titolo avrebbe ricevuto richieste per 800 milioni. Il rendimento è stato fissato a 36 punti base oltre tasso mid swap di pari durata.
Fiat Chrysler Automobiles ha perso il 2,07% a 14,22 euro. La Repubblica ha fornito un aggiornamento sull'IPO di Ferrari, segnalando che l’operazione ha raccolto adesioni superiori alle disponibilità. Di conseguenza, il prezzo delle azioni potrebbe essere fissato oltre la forchetta inizialmente annunciata alla SEC, compresa tra i 48 e i 52 dollari per azione. Secondo quanto riportato da La Repubblica le azioni del Cavallino Rampante potrebbe essere collocate intorno ai 60 dollari.
Generali ha lasciato sul terreno lo 0,67% a 16,39 euro. Secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters la compagnia triestina avrebbe collocato un bond subordinato (Tier2) con durata di 32 anni. Il titolo non potrà essere riacquistato prima del dodicesimo anno. Il rendimento è indicato a 450 punti base oltre tasso mid swap di pari durata. Intanto, gli analisti di Barclays hanno tagliato da 17,1 euro a 16,1 euro il target price sulla compagnia triestina. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Equalweight” (neutrale).
Luxottica ha perso il 3,6% a 61,6 euro. Gli analisti di Jp Morgan hanno limato le stime finanziarie sulla società per i prossimi trimestri, in conseguenza alle prospettive di un andamento sfavorevole dei tassi di cambio. Gli esperti hanno confermato il prezzo obiettivo di 58 euro e il giudizio “Neutrale”.
YOOX Net a Porter ha ceduto lo 0,52% a 28,6 euro. Gli analisti di Jp Morgan hanno alzato il prezzo obiettivo sulla società, portandolo da 33 euro a 35 euro. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Overweight” (sovrappesare).