Piazza Affari, la chiusura è negativa: male MPS
Riflettori puntati sul collocamento della settima tranche del Btp Italia: nella seduta odierna il titolo ha ricevuto richieste per circa 3 miliardi di euro. In rosso Mediaset
di Edoardo Fagnani 20 ott 2014 ore 17:48Avvio di settimana all’insegna della volatilità per Piazza Affari e per le principali borse europee, dopo il calo subito la scorsa ottava. I principali indici di Borsa Italiana hanno terminato la giornata in territorio negativo. Riflettori puntati sul collocamento della settima tranche del Btp Italia: nella seduta odierna il titolo ha ricevuto richieste per circa 3 miliardi di euro. Sulle montagne russe i bancari, dove spicca il nuovo scivolone subito dal Monte dei Paschi di Siena. Seduta positiva, invece, per Enel e Finmeccanica. Male Mediaset. In forte calo anche Trevi Fin., nel giorno in cui ha preso il via l’aumento di capitale.
Il FTSEMib è sceso dello 0,86% a 18.540 punti, mentre il FTSE Italia All Share ha subito una flessione dello 0,82% a 19.612 punti. Andamento opposto per il FTSE Italia Mid Cap (-0,31%) e il FTSE Italia Star (+0,41%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è sceso a 2,95 miliardi di euro, rispetto ai 4,36 miliardi di venerdì. Su 309 titoli trattati, 154 hanno terminato la giornata con un ribasso, mentre le performance positive sono state 139. Invariate le restanti 16 azioni.
L’euro è rimasto poco sotto agli 1,28 dollari. L’oro ha oscillato tra i 1.240 e i 1.245 dollari.
CONSULTA le quotazioni dei titoli del FTSE MIBSulle montagne russe i bancari.
Sono tornate le vendite sul Monte dei Paschi di Siena. L’istituto toscano ha subito una flessione dell’1,88% a 0,8355 euro, dopo uno stop per eccesso di ribasso in mattinata. Sulla banca senese persistono i timori relativi al superamento degli stress test voluti dalla BCE. Tuttavia, il Monte dei Paschi di Siena ha precisato che gli ammontari di shortfall relativi al Comprehensive Assessment apparsi sulla stampa non trovano riscontro nella documentazione preliminare che la banca fino a oggi ha ricevuto. L’istituto ha ricordato che il Comprehensive Assessment è ancora attualmente in corso e che qualsiasi dato non può che risultare parziale e preliminare.
Segno meno anche per IntesaSanpaolo (-0,82% a 2,174 euro). Société Générale, ha inserito la banca nella propria lista di titoli preferiti, in seguito al calo subito dalle azioni nei giorni scorsi. Gli esperti hanno fissato un target price di 2,7 euro sull’istituto guidato da Carlo Messina.
In controtendenza la Popolare dell’Emilia Romagna (+1,44% a 5,98 euro).
Generali è scesa dello 0,26% a 15,16 euro. Gli analisti di Banca Akros hanno ripreso la copertura sulla compagnia assicurativa con un prezzo obiettivo di 18,5 euro e l’indicazione di accumulare le azioni in portafoglio. Gli esperti ritengono che il management di Generali possa confermare i target finanziari per i prossimi esercizi in occasione dell’Investor Day in programma per il 19 novembre.
Luxottica ha registrato un frazionale ribasso dello 0,75% a 37,92 euro. Secondo quanto scritto su Il Sole24Ore di sabato, Leonardo Del Vecchio avrebbe scelto il nuovo amministratore delegato della compagnia. Il quotidiano ha precisato che sul nome del manager vige il più assoluto riserbo, anche se è molto probabile che il nuovo numero uno non sarà italiano.
YOOX ha perso l’1,76% a 15,66 euro. Gli analisti di Equita sim hanno tagliato da 19 euro a 15,7 euro il prezzo obiettivo sulla società. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Hold” (mantenere le posizioni).
Enel ha registrato un progresso dello 0,33% a 3,662 euro. Banca IMI ha alzato il prezzo obiettivo sul colosso elettrico, portandolo da 3,8 euro a 4,5 euro, in seguito alla riorganizzazione delle attività del gruppo in Spagna e in America Latina. Gli esperti hanno anche migliorato il giudizio sul titolo e ora consigliano l’acquisto delle azioni. Indicazione positiva anche da Société Générale, che ha inserito Enel nella propria lista di titoli preferiti, in seguito al calo subito dalle azioni nei giorni scorsi. Gli esperti hanno fissato un target price di 4,8 euro sul colosso elettrico.
In forte ribasso, invece, Saipem (-2,88% a 15,2 euro). Goldman Sachs ha tagliato da 18,8 euro a 15 euro il target price sulla società, in seguito alla riduzione delle stime sull’utile per azione per il triennio 2014/2016. Per lo stesso motivo la banca d’affari ha sforbiciato da 16,5 euro a 14,1 euro il prezzo obiettivo su Tenaris (-1,67% a 14,74 euro). Gli esperti hanno confermato il giudizio “Neutrale” su entrambe le società.
Finmeccanica ha guadagnato lo 0,44% a 6,865 euro. Secondo quanto scritto su La Repubblica di ieri entro la prima settimana di novembre la giapponese Hitachi e la cinese CNR Corporation faranno pervenire le offerte vincolanti per la quota di maggioranza di Ansaldo-STS (+0,86%) e AnsaldoBreda.
Mediaset ha perso il 4,29% a 2,544 euro. Bernstein ha tagliato le stime sull’utile per azione del gruppo del Biscione per il biennio 2014/2015, sul possibile taglio delle previsioni sulla raccolta pubblicitaria relativa al 2015. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Underperform” (farà peggio del mercato) e il prezzo obiettivo di 1,65 euro.
Atlantia ha ceduto lo 0,57% a 17,59 euro. Il consiglio di amministrazione della concessionaria autostradale ha deliberato di attribuire agli azionisti un acconto sui dividendi dell’esercizio 2014 pari a 0,355 euro per azione. La cedola sarà staccata il 24 novembre. Inoltre, il CdA di Atlantia ha comunicato che nei primi nove mesi del 2014 ha registrato una crescita del traffico dello 0,8% rispetto all’analogo periodo del 2013 sulla rete delle concessionarie italiane del gruppo. Intanto, gli analisti di Equita sim hanno limato da 23 euro a 22,5 euro il target price su Atlantia, in seguito alla riduzione delle stime sul traffico autostradale e sulla redditività per il triennio 2015/2017. Tuttavia, gli esperti hanno ribadito l’indicazione di acquisto delle azioni.
Pirelli è salita dello 0,48% a 10,57 euro. Gli analisti di Bank of America hanno alzato da 11,6 euro a 12,8 euro il prezzo obiettivo sul gruppo della Bicocca, in seguito all’incremento delle stime sulla redditività per il biennio 2014/2015. Gli esperti hanno anche migliorato il giudizio e ora consigliano l’acquisto delle azioni.
World Duty Free ha lasciato sul terreno il 3,98% a 6,385 euro. Dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 15 ottobre FMR LLC ha limato la partecipazione detenuta nel capitale della società, portandola dal 10% al 9,8%.
Buzzi Unicem ha recuperato lo 0,19% a 10,28 euro. Gli analisti di Bernstein hanno limato da 16 euro a 15,8 euro il prezzo obiettivo sulla società, sull’ipotesi di un rallentamento dell’attività operativa nel terzo trimestre del 2014. Gli esperti hanno anche ridotto da 8,7 euro a 8,59 euro il target price sulle azioni di risparmio (-0,49% a 6,07 euro). Gli esperti hanno confermato il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato) su entrambe le categorie di azioni.
Sempre Bernstein ha ritoccato al rialzo la valutazione su Italcementi (-2,61% a 4,398 euro), portandola da 6,9 euro a 7 euro per azione, in seguito al miglioramento delle previsioni sulla redditività per il biennio 2014/2015. Gli analisti hanno ribadito il rating “Outperform”.
Trevi Fin. ha subito un tonfo del 9,15% a 2,94 euro. Oggi ha preso il via l’aumento di capitale della società: il prezzo di chiusura di venerdì, pari a 4,768 euro, è stato rettificato a 3,236 euro. Di conseguenza, il prezzo iniziale dei diritti (-28,3% a 1,1 euro) è stato fissato a 1,533 euro. Intanto, gli analisti di Kepler Cheuvreux hanno ridotto a 3,6 euro il target price su Trevi Fin, in conseguenza all’avvio dell’aumento di capitale e al taglio delle stime sull’utile per azione per il biennio 2015/2016. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Hold” (mantenere). Anche Banca IMI ha sforbiciato il prezzo obiettivo sulla società, portandolo a 3,96 euro. Tuttavia, gli esperti hanno confermato l’indicazione di mantenere le azioni in portafoglio.
Beni Stabili è salita dell’1,04% a 0,5355 euro. La società immobiliare ha comunicato che l’aumento di capitale terminato venerdì è stato sottoscritto per un ammontare pari al 99,36% del totale dei titoli offerti, per un controvalore complessivo di oltre 148,77 milioni di euro.
La ricapitalizzazione di IGD (+2,26% a 0,587 euro) è stata sottoscritta per un ammontare pari al 99,75% del totale dei titoli offerti, per un controvalore complessivo di 199,18 milioni di euro. Dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 10 ottobre UBS ha ridotto la partecipazione detenuta nel capitale di IGD, portandola dal 2,143% all’1,964%.
Danieli&C. ha ceduto il 3,69% a 17,76 euro. La società prevede di chiudere l’esercizio 2014/2015 (la società chiude il bilancio il 30 giugno) con ricavi compresi tra i 2,75 miliardi e i 2,9 miliardi di euro, rispetto ai 2,94 miliardi ottenuti lo scorso esercizi. Il margine operativo lordo dovrebbe collocarsi tra i 260 milioni e i 280 milioni di euro, stima che si confronta con i 308,8 milioni ottenuti nel 2013/2014. A fine esercizio il portafoglio ordini dovrebbe ammontare tra i 3,1 miliardi e i 3,3 miliardi di euro. Intanto, gli analisti di Equita sim hanno ridotto da 31,7 euro a 31,1 euro il prezzo obiettivo su Danieli&C., in seguito alla riduzione delle stime sulla redditività per l’esercizio 2015/2016. Tuttavia, gli esperti hanno ribadito l’indicazione di acquisto delle azioni.