NAVIGA IL SITO

Piazza Affari guadagna un punto percentuale. Banche protagoniste

Giornata positiva per Piazza Affari e (meno) per le principali borse europee. A Milano bene le banche nel giorno dell'ufficializzazione degli esiti degli stress test EBA-BCE

di Mauro Introzzi 2 nov 2018 ore 17:45

mercato-saleGiornata positiva per Piazza Affari e (meno) per le principali borse europee. A Milano la spinta è arrivata dalle buone performance dei bancari  in attesa dell'ufficializzazione degli esiti degli stress test EBA-BCE.

Tra i titoli italiani bene anche Fiat Chrysler Automobiles.

In rosso i principali indici americani. I dati sull’occupazione Usa del mese di ottobre hanno confermato la forza della situazione del lavoro degli States.

 

Alla campana il FTSEMib ha guadagnato l'1,07% a 19.390 punti, dopo aver oscillato tra un minimo 19.399 punti e un massimo di 19.529 punti. Il FTSE Italia All Share ha registrato un rialzo dell'1,18%. Segno più anche per il FTSE Italia Mid Cap (+1,49%) e per il FTSE Italia Star (+1,35%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è salito a 2,21 miliardi di euro dagli 1,87 miliardi di ieri; oggi sono passate di mano 1.131.703.462 azioni (664.887.760 nella seduta di ieri). Su 392 titoli trattati, 272 hanno registrato una performance positiva, mentre i ribassi sono stati 91; invariate le restanti 29 azioni.

L’euro è rimasto sotto gli 1,14 dollari; alle 17.30 il bitcoin si confermava sotto quota 6.500 dollari (poco più di 5.500 euro).

 

CONSULTA le quotazioni dei titoli del SOLMib40

 

A livello settoriale bene i bancari. Alle 18 dovrebbero arrivare i risultati degli stress test di EBA e BCE, la European Banking Authority (l'autorità bancaria europea) e la Banca Centrale Europea, sulle principali banche europee. Gli istituti italiani sotto la lente sono quattro: IntesaSanpaolo (+1,04%), Unicredit (+3,22%), UBI Banca (+2,65%) e BancoBPM (+3,64%) e, a quanto risulta al Sole24Ore, gli esiti dei loro esami sarebbero positivi. Tutte le banche nostrane al vaglio delle autorità europee sono oltre la soglia di guardia.

Le autorità hanno poi condotto degli stress test anche su altre banche significative italiane ma in questo caso non è prevista alcuna comunicazione dei risultati. Questi esami paralleli avrebbero interessato BPER Banca, Banca Carige, Mediobanca, Popolare di Sondrio, Iccrea e Credem. Sempre secondo il Sole24Ore in questo lotto solo Carige (-2,08%) avrebbe registrato fragilità, ma soltanto nello scenario maggiormente avverso.

 

Tra i titoli del risparmio gestito in buon rialzo FinecoBank (+4,37%) e Banca Generali (+4,32%).

 

Grandi acquisti anche su Fiat Chrysler Automobiles (+4,1%). Ieri sono stati diffusi i dati relativi al mese di ottobre sulle immatricolazioni di auto negli Stati Uniti. Lo scorso mese Fca ha commercializzato negli States oltre 177mila veicoli, un dato in crescita del 16% rispetto allo stesso mese del 2017. Da inizio anno il gruppo italo-americano ha così immatricolato oltre 1,8 milioni, migliorando del 7% quanto registrato nei primi dieci mesi dell’anno passato.

Questa sera sarà la volta dei dati sulle immatricolazioni: alle 18.00 il Ministero dei Trasporti diffonderà i dati relativi al mese scorso. Il mercato italiano dell'auto è però decisamente poco brillante da qualche periodo.

Nel frattempo Morgan Stanley ha alzato a 23 euro il target price sulla società confermando il rating "overweight" (sovrappesare).

 

Tra i singoli titoli da segnalare il balzo di Moncler (+5,19%). Nel comparto del lusso bene anche Ferragamo (+2,15%) mentre è scesa Luxottica (-1,28%).

 

In rialzo dell'1,39% Telecom Italia. Gli analisti di Berenberg, che hanno un giudizio "sell" (vendere) sulla società hanno ridotto a 0,42 euro il  prezzo obiettivo.

 

Torna sopra la quota di un euro il titolo Juventus (+7,82%).

Tutte le ultime su: piazza affari
Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.