NAVIGA IL SITO

Altro ribasso per FTSEMib: volatilità alle stelle!

Ancora una pesante correzione per il settore bancario, in una seduta caratterizzata da numerose sospensioni per eccesso di ribasso. Qualche rialzo tra le utilities: Enel positiva

di Edoardo Fagnani 2 mar 2020 ore 17:47

È durato meno di un'ora il rimbalzo dei maggiori indici di Borsa Italiana: il FTSEMib ha terminato la seduta del 2 marzo in territorio negativo. Il maggiore indice di Piazza Affari è riuscito a recuperare dai minimi (era arrivato a perdere anche oltre il 3%) solo grazie all’avvio positivo di Wall Street. Secondo gli operatori le banche centrali sarebbero pronte a procedere con politiche monetarie espansive per fronteggiare l’emergenza coronavirus; in particolare, la FED potrebbe procedere con un taglio dei tassi di interesse, che – secondo gli analisti di IntesaSanpaolo – potrebbe arrivare già nella prossima riunione di marzo. Inoltre gli esperti non escludono un secondo intervento nella riunione di fine aprile. “È quasi impossibile che un taglio a marzo resti isolato: da marzo in poi arriveranno dati negativi non tanto negli USA quanto nel resto del mondo che darebbero ulteriore giustificazione a quella “rivalutazione significativa” dello scenario, considerata condizione necessaria e sufficiente per l’introduzione di nuovo stimolo monetario”, hanno precisato gli analisti di IntesaSanpaolo. Gli esperti di DWS hanno segnalato che i mercati hanno subito un sell-off storico negli ultimi dieci giorni, con il petrolio e le azioni che sono stati colpiti più duramente e i titoli del Tesoro statunitense a 10 anni che hanno raggiunto nuovi minimi sotto l'1,2%. "Riteniamo che i mercati rimarranno volatili nei giorni a venire, ma ci atteniamo alla nostra costruttiva visione strategica, basata sulle nostre aspettative che le nuove infezioni da virus al di fuori della Cina raggiungeranno probabilmente il picco prima della fine del secondo trimestre", hanno precisato gli esperti.

piazza-affari-coronavirusIl FTSEMib ha terminato la giornata con una flessione dell’1,5% a 21.655 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 21.119 punti e un massimo di 22.361 punti. Il FTSE Italia All Share ha lasciato sul terreno l’1,64%. Performance peggiori per il FTSE Italia Mid Cap (-2,73%) e per il FTSE Italia Star (-2,26%). Nella seduta del 2 marzo il controvalore degli scambi è sceso a 4,84 miliardi di euro, rispetto ai 5,68 miliardi di venerdì; sono passate di mano 1.294.899.425 azioni (1.381.150.710 nella seduta di venerdì). Su 441 titoli trattati, 343 hanno registrato una performance negativa, mentre i rialzi sono stati 97; solo un’azione non ha subito variazioni.

L’euro è risalito a 1,115 dollari, mentre il bitcoin si attesta poco sopra gli 8.500 dollari (meno di 8.000 euro).

Lo spread Btp-Bund si è allargato a 176 punti, dopo aver superato quota 180 punti.

 

Altro tonfo per il settore bancario, in una seduta caratterizzata da numerose sospensioni per eccesso di ribasso per i titoli del comparto. Secondo l’agenzia Moody’s l’impatto a breve termine sul settore derivante dall’epidemia del coronavirus sarà limitato e non andrà a intaccare i livelli di patrimonializzazione degli istituti. Tuttavia, il giudizio degli esperti potrebbe mutare, nel caso in cui il contagio dovesse allargarsi e le misure restrittive nelle aree coinvolte venissero prolungate.

UBI Banca ha registrato uno scivolone del 5,43% a 3,515 euro. Milano Finanza ha segnalato che dopo le indicazioni negative del CAR (il Comitato Azionisti di Riferimento) e del Patto dei Mille ora l'offerta pubblica di scambio di IntesaSanpaolo (-2,82% a 2,1365 euro) sarebbe al vaglio dei gardesani, il patto bresciano che con il suo 8,5% del capitale potrebbe riunirsi in tempi brevi per decidere sull’operazione. Secondo il settimanale finanziario non è escluso che anche quest'ultimo possa allinearsi agli altri soci. Intanto, il consiglio generale della Fondazione CRC ha esaminato quanto emerso in queste settimane relativamente all’OPS lanciata lo scorso 17 febbraio da IntesaSanpaolo su UBI Banca. Al termine della riunione, il Consiglio ha espresso all’unanimità il sostegno e la condivisione della posizione assunta dal Comitato Azionisti di Riferimento (CAR) di UBI Banca.

BancoBPM (-6,28% a 1,858 euro) maglia nera al FTSEMib.

Performance decisamente negative anche per BPER Banca (-5,39% a 3,405 euro) e per UniCredit (-4,4% a 11,03 euro).

 

Qualche rialzo tra le utilities, dopo le forte correzione subita venerdì.

Enel ha terminato la giornata con un progresso dello 0,84% a 7,64 euro.

Segno più anche per Hera (+0,72% a 3,906 euro).

 

Ribasso frazionale per ENI (-0,36% a 11,118 euro). Non si sono fatte attendere le indicazioni delle banche d’affari dopo i dati di bilancio del 2019 e le indicazioni del management al 2023. Mediobanca ha ridotto da 19 euro a 16,5 euro il target price sul Cane a sei zampe, in seguito alla riduzione delle stime sull’utile per azione per il biennio 2020/2021; tuttavia, gli esperti hanno confermato il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato). Per lo stesso motivo, Equita sim ha limato da 16 euro 15 euro il prezzo obiettivo su ENI, anche se ha ribadito l‘indicazione di acquisto delle azioni. Sulla stessa lunghezza d’onda Morgan Stanley, che ha sforbiciato da 13 euro a 12 euro il target price sul Cane a sei zampe; gli esperti hanno confermato il giudizio “Underweight” (sottopesare). Al contrario, il Credit Suisse ha incrementato da 16 euro a 17 euro il prezzo obiettivo, segnalando che la strategia di aumentare gli investimenti nel settore dell’energia rinnovabile diminuisce il profilo di rischio del gruppo; gli esperti hanno confermato il rating “Neutrale”.

Pessima seduta per Saipem (-3,13% a 3,308 euro). Gli analisti di Morgan Stanley hanno ridotto da 6,3 euro a 5,8 euro il target price sulla società di ingegneristica, in seguito al taglio delle stime sulla redditività per il triennio 2020/2022. Tuttavia, gli esperti hanno confermato il giudizio “Overweight” (sovrappesare), in quanto il nuovi prezzo obiettivo implica un rialzo del 75% rispetto all’attuale quotazione del titolo.

 

DiaSorin è riuscita a limitare i danni (-0,2% a 102,3 euro). La società e TTP (società attiva nello sviluppo di tecnologie e prodotti) hanno siglato un accordo di licenza esclusiva e di trasferimento di tecnologia, in base al quale l’azienda italiana avrà accesso al Puckdx di TTP, una piattaforma flessibile e dai costi contenuti per l’automazione dell’analisi diagnostica direttamente sul campione clinico.

Tutte le ultime su: piazza affari
Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.