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Le borse affondano: FTSEMib -2,4%

Piazza Affari in forte calo prima delle elezioni. Pessima giornata per Fiat Chrysler Automobiles. In forte ribasso le azioni e i diritti del Creval

di Edoardo Fagnani 2 mar 2018 ore 17:46

È proseguito il trend negativo di Piazza Affari e delle principali borse europee, che hanno registrato ribassi superiori al 2% nella seduta che precede le elezioni politiche italiane. Secondo Marco Piersimoni (Pictet Asset Management Italia) il termometro finanziario più accurato per misurare il rischio politico, ossia il livello dello spread BTP-Bund, non segnala preoccupazione. Inoltre, i mercati azionari sono rimasti spiazzati dalle dichiarazioni di Donald Trump, che ha ventilato la possibilità di introdurre dazi all’importazione di acciaio e alluminio, alimentando i timori per una politica commerciale protezionista. Secondo Darren Williams, senior European economist di AllianceBernstein, il pericolo di assistere ad una crescente guerra commerciale è reale e l’Unione Europea ha già iniziato a discutere di possibili azioni e contromosse. Pessima giornata per Fiat Chrysler Automobiles, dopo i dati sulle immatricolazioni di automobili a febbraio. Tra i bancari spicca il ribasso subito dalle azioni e dai diritti del Creval.

Il FTSEMib ha perso il 2,39% a 21.912 punti (minimo di 21.833 punti, massimo di 22.299 punti) e ha terminato la settimana con una flessione del 3,35%. Il FTSE Italia All Share ha lasciato sul terreno il 2,3%. Segno meno anche per il FTSE Italia Mid Cap (-1,62%) e il FTSE Italia Star (-1,55%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è salito a 3,28 miliardi di euro, rispetto ai 2,76 miliardi di ieri; oggi sono passate di mano 1.018.698.081 azioni (941.917.880 nella seduta di ieri). Su 398 titoli trattati, 314 hanno chiuso con un ribasso, mentre le performance positive sono state 59; invariate le restanti 25 azioni.

L’euro è tornato sopra gli 1,23 dollari, mentre alle 17.40 il bitcoin era sceso sotto gli 11.000 dollari (meno di 9.000 euro).

 

CONSULTA le quotazioni dei titoli del SOLMib40

 

crollo-borsaFiat Chrysler Automobiles ha terminato la seduta con un ribasso del 5,72% a 16,12 euro. A febbraio 2018 la società ha immatricolato oltre 48mila veicoli, in calo del 10,7% rispetto allo stesso mese dello scorso anno; il gruppo guidato da Sergio Marchionne ha fatto peggio del mercato (-1,42% le immatricolazioni complessive in Italia a febbraio). Di conseguenza, la quota di mercato in Italia di Fiat Chrysler Automobiles si è attestata a 26,54%. Intanto, Il Sole24Ore ha scritto che sarebbe spuntato un piano alternativo alla quotazione di Magneti Marelli. Oltre all’ipo della controllata, infatti, Fiat Chrysler Automobiles potrebbe vagliare anche una vendita. Secondo il quotidiano finanziario “potrebbe tornare in campo, se ci saranno le condizioni, una cordata con Cdp, che un anno e mezzo fa aveva mostrato interesse per il dossier, probabilmente assieme a Brembo". Il Sole24Ore non ha escluso l'interesse del fondo americano Bain Capital e di un gruppo cinese.

Male anche la holding EXOR (-6,08% a 55,04 euro).

 

Vendite sui bancari.

Giornata decisamente negativa per il Creval: oggi era l’ultimo giorno di quotazione dei diritti relativi all’aumento di capitale da 700 milioni di euro (-93% a 0,3 euro). Le azioni dell’istituto hanno subito una flessione del 5,78% a 0,101 euro. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 1° marzo Oceanwood Capital Management Limited ha incrementato dal 15,24% al 28,76% la posizione corta sul Creval. GUEVOURA FUND LIMITED, invece, ha ridotto dal 47,74% al 41,74% la posizione corta sull'istituto. Infine, Qube Research & Technologies è accreditata di uno "short" dell'8,06% sul Creval.

Il Monte dei Paschi di Siena ha lasciato sul terreno il 2,56% a 3,126 euro. L’istituto ha approvato il progetto di bilancio del 2017, confermando i risultati preliminari già approvati il 9 febbraio. In particolare, la banca senese ha chiuso il 2017 con una perdita netta consolidata di esercizio pari a 3,5 miliardi di euro, impattato da circa 4 miliardi di euro di rettifiche non ricorrenti connesse all’operazione di cessione, tramite cartolarizzazione, di un insieme di esposizioni creditizie classificate a sofferenza. Per quanto riguarda i coefficienti patrimoniali, al 31 dicembre 2017 il Common Equity Tier 1 Ratio si è attestato al 14,8%, rispetto all’8,2% di fine 2016. Intanto, secondo quanto scritto su MF, i vertici del Monte dei Paschi di Siena potrebbero limare il prezzo di cessione del portafoglio di crediti deteriorati, inizialmente fissato al 21% del valore nominale. Il quotidiano indica che questo valore potrebbe essere abbassato di qualche decina di punti base. La ragione sarebbe la contrazione del portafoglio da cartolarizzare, che nei piani iniziali avrebbe dovuto essere di circa 26,1 miliardi ma che, in base alle ultime stime, è sceso a 24,6 miliardi.

In rosso IntesaSanpaolo (-2,16% a 3,0065 euro). Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 1° marzo Bridgewater Associates ha incrementato la posizione corta sull’istituto, portandola dall'1,19% all'1,2%.

Male anche Unicredit, che ha perso il 2,26% a 17,062 euro. Gli analisti di Banca IMI hanno ritoccato al rialzo il target price sull’istituto guidato da Jean-Pierre Mustier, portandolo da 20 euro a 20,1 euro. Gli esperti hanno confermato l’indicazione di aggiungere le azioni in portafoglio. Inoltre, dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che dal 28 febbraio BlackRock è accreditata di una partecipazione aggregata in Unicredit, pari a 5,005% del capitale.

 

Telecom Italia ha registrato una flessione del 2,05% a 0,7246 euro. Gli analisti di Bernstein hanno migliorato il giudizio sulla compagnia telefonica, portandolo da “Market perform” (neutrale) ad “Outperform” (farà meglio del mercato), apprezzando la strategia seguita dal management. Gli esperti hanno confermato il target price di 0,9 euro.

 

Luxottica ha ceduto lo 0,62% a 51,58 euro. Dopo l’ok dell’Unione Europea all’integrazione con Essilor gli analisti di Equita sim hanno alzato da 54 euro a 58 euro il target price sulla società. Gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni.

Moncler ha limitato il calo allo 0,21% a 27,9 euro. Gli analisti di Deutsche Bank hanno incrementato da 27,2 euro a 33 euro il prezzo obiettivo sul gruppo dei piumini.

 

Atlantia è scesa dell'1,41% a 24,49 euro. La concessionaria autostradale ha chiuso il 2017 con ricavi operativi pari a 5,97 miliardi di euro, in salita del 9%, rispetto all’esercizio precedente. L’utile netto ha toccato gli 1,17 miliardi di euro, con un incremento di 50 milioni di euro rispetto al 2016. Secondo il management le previsioni per l’esercizio 2018 lasciano prefigurare un miglioramento della redditività. I vertici di Atlantia hanno proposto la distribuzione di un dividendo 2018 (relativo all’esercizio 2017) di 1,22 euro per azione, in aumento del 26% rispetto agli 0,97 euro dell’esercizio precedente; la cedola comprende l’acconto di 0,57 euro distribuito nel mese di novembre. Inoltre, Atlantia ha raggiunto un accordo per l’acquisizione del 100% di Aero 1 Global & International, che detiene il 15,49% di Groupe Eurotunnel (azioni rappresentanti il 26,66% dei diritti di voto della società). Il costo dell’acquisizione ammonta complessivamente a 1,06 miliardi di euro.

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