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Indici contrastati a Piazza Affari. In ribasso il FTSEMib

Telecom Italia TIM chiude in ribasso. Performance negativa anche per BPER Banca e per Stellatis. In deciso progresso, invece, DeA Capital allo STAR

di Edoardo Fagnani 2 dic 2022 ore 18:08

piazza-affari-rossoI maggiori indici di Borsa Italiana e le principali piazze finanziarie europee hanno registrato variazioni frazionali nell'ultima seduta della settimana, dopo la diffusione dei dati sull'occupazione negli Stati Uniti a novembre. Filippo Diodovich - Senior Market Strategist di IG Italia - ha segnalato che sui mercati la reazione è stata forte perchè gli investitori sembravano scontare come “done deal” il possibile rallentamento nell’entità di rialzo dei tassi da parte della FED dopo le parole di Jerome Powell e dopo il dato sull’inflazione PCE core. "I dati sul lavoro cambiano le probabilità e fanno apparire lo scenario di 50 punti base sempre il favorito ma non con percentuali così elevate", ha puntualizzato l'esperto.

Il FTSEMib ha perso lo 0,26% a 24.622 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 24.415 punti e un massimo di 24.702 punti; il principale indice di Borsa Italiana ha terminato la settimana con un calo dello 0,39%. Il FTSE Italia All Share ha ceduto 0,21%. Performance positive, invece, per il FTSE Italia Mid Cap (+0,11%) e per il FTSE Italia Star (+0,78%). Nella seduta del 2 novembre 2022 il controvalore degli scambi è sceso a 1,78 miliardi di euro, rispetto ai 2,33 miliardi di giovedì.

Il bitcoin ha oscillato intorno ai 17.000 dollari (circa 16.000 euro).

Lo spread Btp-Bund si è riportato a 190 punti, con il rendimento del Btp decennale che è tornato oltre il 3,75%.

L’euro è risalito a 1,05 dollari.

 

Telecom Italia TIM è rimasta sotto i riflettori, dopo la forte volatilità registrata nelle precedenti due sedute. Il titolo ha registrato un ribasso del 2,06% a 0,2094 euro.

 

Chiusura negativa per BPER Banca (-0,49% a 1,9395 euro). L'istituto ha comunicato di aver concluso il collocamento dell'emissione obbligazionaria inaugurale fixed to floating senior non preferred per un ammontare di 500 milioni di euro, con scadenza 5 anni e possibilità di rimborso anticipato dopo 4 anni. La cedola annuale è fissata al 6,125%, con prezzo di emissione/re-offer di 99,847%.

 

In rosso anche Stellantis (-2,05% a 14,602 euro). Il Ministero dei Trasporti ha comunicato che nel mese di novembre 2022 in Italia sono state immatricolate 119.853 vetture, in aumento del 14,7%. In crescita anche le vendite di Stellantis. Secondo quanto riportato dalle principali agenzie stampa a novembre 2022 le immatricolazioni del gruppo sono state pari a circa 37mila unità, in crescita dell'1,4% rispetto alle oltre 36.300 vetture vendute a novembre 2021. Di conseguenza, la quota di mercato di Stellantis si è attestata al 30,8%.

 

Hanno prevalso le vendite sui titoli del settore petrolifero, dopo che il prezzo del greggio a New York (contratto con scadenza a gennaio 2023) è sceso a 81 dollari al barile.

Spicca il calo di ENI (-1,41% a 13,892 euro). In rosso anche Tenaris (-1,65%).

 

DeA Capital ha registrato un balzo del 28,9% a 1,474 euro. NOVA, società interamente detenuta da De Agostini ha comunicato la decisione di lanciare un’offerta pubblica volontaria sulle azioni della holding quotata al segmento STAR, con l’obiettivo di ottenere la revoca delle azioni da Piazza Affari. L’offerente pagherà un corrispettivo in denaro pari a 1,5 euro cum dividendo (inclusivo delle cedole relative a eventuali dividendi distribuiti da DeA Capital). Il prezzo offerto incorpora un premio del 31,1% rispetto al prezzo di chiusura di DeA Capital nella seduta del 1° dicembre 2022 (1,144 euro).

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