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FTSEMib in calo dell'1%: tonfo di FCA

Oggi è stata la ricorrenza del trentennale del crollo di Wall Street. Pessima giornata anche per i bancari: spicca il ribasso del BancoBPM. In controtendenza Unipol

di Edoardo Fagnani 19 ott 2017 ore 17:44

Piazza Affari e le principali borse europee hanno terminato la seduta odierna con gli indici in territorio negativo. Secondo gli esperti di Fidelity International l’attuale ciclo rialzista dei mercati azionari e alcuni dei suoi fattori trainanti sono quasi al termine, ma non escludono che la situazione attuale possa protrarsi a lungo.

Oggi è stata la ricorrenza del trentennale del grande crollo di Wall Street. Nella seduta del 19 ottobre 1987, in quello che è passato alla storia come lunedì nero delle borse, il Dow Jones perse in una sola giornata il 22,6% del proprio valore, trascinando al ribasso tutti i mercati azionari mondiali. Secondo Dave Lafferty, Global Chief Strategist di Natixis Global Asset Management gli investitori dovrebbero essere cauti perché alcuni elementi di vulnerabilità che caratterizzano i mercati odierni richiamano alla memoria quel periodo. Secondo lo strategist è molto probabile che i programmi di trading e le strategie di “assicurazione del portafoglio” abbiano giocato un ruolo chiave nel crollo del 1987. “Non sembra però che la lezione sia stata imparata, dal momento che negli anni recenti abbiamo assistito a una crescita importante delle strategie di trading quantitativo e algoritmico, tra cui i CTA, le strategie managed futures, le risk parity products o le strategie di hedging o protection”, ha evidenziato Dave Lafferty.

Il FTSEMib ha lasciato sul terreno lo 0,99% a 22.133 punti, dopo aver oscillando tra un minimo di 22.021 punti e un massimo di 22.395 punti. Il FTSE Italia All Share è sceso dell’1,02%. Performance peggiori per il FTSE Italia Mid Cap (-1,12%) e il FTSE Italia Star (-1,68%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è salito a 2,69 miliardi di euro, dai 2,06 miliardi di ieri; oggi sono passate di mano 542.525.053 azioni (418.748.596 nella seduta di ieri). Su 375 titoli trattati, 283 hanno terminato la giornata con un ribasso, mentre le performance positive sono state 80; invariate le restanti 12 azioni.

L’euro ha toccato gli 1,185 dollari.

 

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crollo-della-borsaForti vendite su Fiat Chrysler Automobiles. Il titolo del gruppo guidato da Sergio Marchionne ha registrato uno scivolone del 5,98% a 13,99 euro, dopo alcune sospensioni per eccesso di ribasso. Gli analisti di Goldman Sachs hanno limato il prezzo obiettivo su Fiat Chrysler Automobiles, portandolo da 25,9 euro a 25,3 euro, in seguito alla riduzione delle stime sulla redditività per il terzo trimestre del 2017 e per l’intero esercizio. Tuttavia, gli esperti hanno confermato la società nella propria lista di titoli preferiti.

 

Pessima giornata anche per i bancari.

Spicca il ribasso del BancoBPM (-2,2% a 3,072 euro). Dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 18 ottobre Lansdowne Partners (UK) ha aperto una posizione corta dello 0,5% sull'istituto. Lo stesso giorno Marshall Wace ha aumentato dal 2% al 2,17% la posizione corta su UBI Banca (-1,39% a 3,974 euro).

Segno meno anche per Unicredit; il titolo dell’istituto guidato da Jean Pierre Mustier ha lasciato sul terreno l’1,59% a 16,74 euro.

 

In frazionale rialzo, invece, Atlantia dopo il calo subito ieri. Il titolo della concessionaria autostradale ha recuperato lo 0,63% a 27,08 euro. MF ha scritto che Atlantia starebbe studiando un rilancio sulla spagnola Abertis dopo che la società di costruzioni tedesca Hochtief (controllata dalla spagnola ACS) ha lanciato una controfferta rispetto a quella del gruppo italiano, mettendo sul piatto 18,76 euro - il 14% in più rispetto alla proposta di Atlantia - in un’offerta in contanti e azioni. In altalena i titoli del settore petrolifero.

 

ENI è scesa dello 0,79% a 13,77 euro. Gli analisti di Jefferies hanno ritoccato al rialzo il prezzo obiettivo sul Cane a sei zampe, portandolo da 16,5 euro a 17 euro, ipotizzando un incremento della generazione di cassa nei prossimi trimestri. Gli esperti ritengono che Eni rappresenti una delle migliori opportunità di investimento tra le aziende attive nel comparto petrolifero. Indicazione simile da Jp Morgan, che ha incrementato da 11,5 euro a 13 euro il target price sul colosso petrolifero, ipotizzando un buon andamento operativo nel terzo trimestre; tuttavia, gli esperti hanno confermato il giudizio “Underweight” (sottopesare).

 

Unipol ha messo a segno un rialzo dell’1,89% a 3,872 euro. Gli analisti di Jp Morgan hanno iniziato la copertura sulla compagnia assicurativa con un target price di 5 euro e un giudizio “Overweight” (sovrappesare). La banca d’affari ha iniziato la copertura anche su UnipolSAI (+1,39% a 1,972 euro) con un prezzo obiettivo di 2,27 euro e un rating “Neutrale”.

 

Prysmian ha subito una minima flessione dello 0,21% a 29,14 euro. Secondo quanto riportato dall’agenzia Bloomberg, l’azienda italiana avrebbe alzato del 20% l’offerta per rilevare il gruppo statunitense General Cable; l’azienda americana sarebbe stata valorizzata 1,1 miliardi di euro. Intanto, gli analisti di Mediobanca hanno alzato da 26,8 euro a 30,2 euro il prezzo obiettivo su Prysmian, valutando positivamente l’acquisizione di General Cable; gli esperti hanno confermato il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato). Indicazione simile da Equita sim, che ha incrementato da 27,5 euro a 28,5 euro il target price sulla società italiana, confermando l’indicazione di mantenere le azioni in portafoglio.

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