Piazza Affari, la chiusura è positiva
In frazionale recupero Enel ed Enel Green Power, dopo i pesanti ribassi subiti ieri. Giornata negativa, invece, per Terna. In forte rialzo Fiat Chrysler Automobiles
di Edoardo Fagnani 19 nov 2015 ore 17:47Piazza Affari e le principali borse europee hanno terminato la seduta odierna con gli indici in territorio positivo. In frazionale recupero Enel ed Enel Green Power, dopo i pesanti ribassi subiti ieri. Giornata negativa, invece, per Terna. In forte rialzo Fiat Chrysler Automobiles, nonostante il taglio del Credit Suisse.
Il FTSEMib ha guadagnato lo 0,45% a 22.192 punti, mentre il FTSE Italia All Share è salito dello 0,46% a 23.923 punti. Performance simili per il FTSE Italia Mid Cap (+0,48%) e il FTSE Italia Star (+0,37%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi si è confermato ai 2,44 miliardi di ieri. Su 334 titoli trattati, 200 hanno terminato la giornata con un rialzo, mentre le performance negative sono state 117. Invariate le rimanenti 17 azioni.
L’euro è balzato a 1,075 dollari. L’oro è risalito a 1.085 dollari.
CONSULTA le quotazioni dei titoli del FTSE MIB
Seduta positiva per Enel (+0,39% a 4,102 euro) e per Enel Green Power (+0,67% a 1,952 euro), dopo i pesanti ribassi subiti ieri. Non si sono fatte attendere le indicazioni delle banche d’affari sulle due società. Exane ha tagliato a 2 euro il target price su Enel Green Power; gli esperti hanno anche peggiorato da “Outperform” (farà meglio del mercato) a “Neutrale”. Al contrario, UBS ha incrementato da 2,2 euro a 2,35 euro il prezzo obiettivo sulla società, in seguito al miglioramento dei target di crescita dell’azienda: gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni. Raymond James ha ridotto da 4,8 euro a 4,7 euro il target price su Enel, anche se ha confermato l’indicazione di acquistare con convinzione le azioni del colosso elettrico. Sulla stessa lunghezza d’onda Banca Akros, che ha ridotto da 4,75 euro a 4,5 euro il prezzo obiettivo su Enel, anche se ha ribadito l’indicazione di accumulare le azioni in portafoglio.
Terna ha subito un ribasso dello 0,73% a 4,634 euro. Gli operatori hanno collegato il calo del titolo alle nuove disposizioni dell’Autorità per l'energia in merito al calcolo delle tariffe per la distribuzione e trasmissione dell’energia elettrica. Le nuove indicazioni potrebbero portare a una riduzione della redditività per le aziende che operano nel settore a partire dal 2018.
A2A è salita del 2,42% a 1,31 euro. Gli analisti di Banca IMI hanno alzato da 1,3 euro a 1,52 euro il target price sulla società lombarda, in seguito al miglioramento delle stime sulla redditività per i prossimi esercizi. Gli esperti hanno ribadito l’indicazione di aggiungere le azioni in portafoglio.
Seduta nervosa per i bancari.
In frazionale calo il Monte dei Paschi di Siena. L’istituto toscano ha ceduto lo 0,21% a 1,458 euro. Secondo quanto riportato da alcune agenzie stampa il Monte dei Paschi di Siena avrebbe lanciato un bond garantito decennale. Il titolo avrebbe ottenuto richieste per oltre un miliardo di euro. Il rendimento è indicato a 127 punti base oltre il tasso mid swap di riferimento. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 12 novembre Norges Bank ha ridotto la partecipazione detenuta nel capitale del Monte dei Paschi di Siena. La quota dell’istituto norvegese nella banca toscana è scesa dal 2,037% all’1,787%.
Segno più per Unicredit (+0,18% a 5,525 euro). Gli analisti di RBC Capital hanno tagliato da 6,1 euro a 5,8 euro il prezzo obiettivo sull’istituto guidato da Federico Ghizzoni, in seguito alla riduzione delle stime sull’utile netto per il biennio 2016/2017; gli esperti hanno confermato il giudizio “sector perform” (neutrale).
In rialzo di un punto percentuale IntesaSanpaolo (+1,09% a 3,154 euro).
Fiat Chrysler Automobiles ha guadagnato l’1,43% a 12,8 euro. Gli analisti del Credit Suisse hanno tagliato da 18,9 euro a 18,2 euro il target price sul gruppo guidato da Sergio Marchionne, in seguito al taglio delle stime sull’utile per azione per il biennio 2016/2017 e alla riduzione della stima sulla crescita del settore in Europa nel 2016. Tuttavia, gli esperti hanno confermato il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato), incrementando le stime sul fatturato e sulla redditività per l’esercizio in corso.
Telecom Italia è salita dello 0,78% a 1,162 euro. Dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 10 novembre UBS Group è diventato uno dei maggiori azionisti della compagnia telefonica italiana con una quota del 2,091% del capitale.
Atlantia ha recuperato lo 0,24% a 24,78 euro. Gli analisti di Deutsche Bank hanno alzato da 22,6 euro a 25,1 euro il target price sulla concessionaria autostradale; gli esperti hanno confermato l’indicazione di mantenere le azioni in portafoglio.
Fincantieri ha ceduto il 2,88% a 0,4218 euro. Gli analisti di Goldman Sachs hanno tagliato il prezzo obiettivo, portandolo da 0,7 euro a 0,45 euro, sull’ipotesi di una frenata del settore di riferimento; gli esperti hanno confermato il giudizio “Neutrale”.