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Telecom crolla, ma il FTSEMib guadagna l'1,2%

Venerdì nero per la compagnia telefonica, dopo che il management ha fornito le nuove stime per il 2018 e per il 2019. Ottima giornata, invece, per Saipem e per Astaldi

di Edoardo Fagnani 18 gen 2019 ore 17:51

Piazza Affari e le principali borse europee hanno terminato l’ultima seduta della settimana con rialzi nell’ordine dell’1-2%; spicca l’ottima performance di Francoforte (+2,6%). Oggi è stata giornata di scadenze tecniche; sono arrivati a termine i contratti di opzione sulle azioni e sugli indici datati gennaio 2019: il valore di regolamento del FTSEMib è stato fissato a 19.618 punti. Venerdì nero per Telecom Italia, dopo che il management ha fornito le nuove stime per il 2018 e per il 2019. Ottima giornata, invece, per Saipem e per Astaldi.

andamento-borsa-positivoIl FTSEMib ha registrato un rialzo dell’1,22% a 19.708 punti (minimo di 19.543 punti, massimo di 19.723 punti) e ha terminato la settimana con un progresso del 2,17%. Il FTSE Italia All Share ha guadagnato l’1,17%. Segno più anche il FTSE Italia Mid Cap (+0,9%) e per il FTSE Italia Star (+0,59%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è risalito a 2,4 miliardi di euro, rispetto agli 1,61 miliardi di ieri; oggi sono passate di mano 1.008.274.468 azioni (510.041.121 nella seduta di ieri). Su 398 titoli trattati, 249 hanno registrato un rialzo, mentre i segni meno sono stati 113; invariate le restanti 36 azioni.

L’euro è sceso sotto gli 1,14 dollari, mentre alle 17.30 il bitcoin si confermava poco sopra i 3.500 dollari (poco più di 3.000 euro).

Lo spread tra Btp e Bund con scadenza a dieci anni si è attestato a 252 punti.

 

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Venerdì nero per Telecom Italia. Il titolo della compagnia telefonica ha registrato un tonfo del 7,2% a 0,4885 euro, dopo uno stop per eccesso di ribasso in avvio di giornata. Elevati i volumi, con quasi 420 milioni di azioni passate di mano. Nella serata di ieri Telecom Italia ha comunicato i risultati preliminari gestionali relativi all’esercizio 2018. Nel dettaglio, l’EBITDA organico della Business Unit Domestic è stimato in diminuzione a “mid single digit” (cica il 5%) rispetto all’anno precedente, nonostante la maggiore resilienza di TIM rispetto al mercato. Per effetto del miglioramento della Business Unit Brasile, l’EBITDA consolidato complessivo organico è atteso nell’intorno di 8.1 miliardi di euro. L’indebitamento finanziario netto consolidato rettificato è atteso nell’intorno di 25,2 miliardi di euro dopo il pagamento di licenze per 513 milioni. Al contrario, è confermato l’andamento dei ricavi organici di gruppo. Inoltre, il Consiglio di Amministrazione ha analizzato il budget 2019 preliminare. Le prime stime per la Business Unit Domestic ipotizzano un andamento della performance operativa che sconta le dinamiche competitive che hanno impattato l’esercizio 2018 (già ampiamente commentate in sede di rendiconto trimestrale al 30 settembre 2018) e dovrebbero influire anche sul 2019, in particolare sul primo semestre. Telecom Italia ha ricordato che il piano 2019-2021 sarà presentato in occasione dell’approvazione del Consiglio di Amministrazione il prossimo 21 febbraio, unitamente ai risultati definitivi del bilancio 2018. Dopo queste indicazioni gli analisti di Equita sim hanno tagliato il target price sulle azioni ordinarie e di risparmio di Telecom Italia, portandolo rispettivamente a 0,55 euro e a 0,48 euro, in seguito alla riduzione della stima sul margine operativo lordo per il biennio 2019/2020. Tuttavia, gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni.

 

Seduta con pochi spunti per i titoli del settore bancario.

Da segnalare la buona performance messa a segno da IntesaSanpaolo (+1,24% a 2,0385 euro).

In forte ribasso, invece, il BancoBPM (-1,88% a 1,857 euro).

Banca Carige sempre sospesa dalle contrattazioni. L’agenzia Fitch ha peggiorato di un livello il rating sulla solidità patrimoniale della banca, portandolo da “CCC+” a “CCC”; il giudizio conferma l’istituto tra gli emittenti altamente speculativi. Tuttavia, i vertici di Banca Carige hanno contestato questa decisione, ricordando che il decreto legge adottato dal Governo Italiano lo scorso 8 gennaio predispone un’ulteriore serie di misure tecniche a supporto dell’operatività della banca e finalizzate a rassicurare i mercati, i clienti, oltre a garantire sostegno al funding tramite la garanzia sulle emissioni dei propri titoli di debito.

 

Ottima giornata per i titoli del settore petrolifero.

ENI ha registrato un progresso del 2,74% a 14,608 euro. Gli analisti di Jp Morgan hanno ritoccato al rialzo il target price sul Cane a sei zampe, portandolo da 13,5 euro a 14 euro. Gli esperti hanno anche migliorato a “Neutrale” il giudizio.

Performance migliore per Saipem (+3,96% a 4,016 euro). La società di ingegneristica ha comunicato di essersi aggiudicata due contratti EPIC (Engineering, Procurement, Installation, Construction) assegnati dal cliente Saudi Aramco per un importo totale di circa 1,3 miliardi di dollari.

Enel è salita dell’1,3% a 5,308 euro. Lunedì 21 gennaio il colosso elettrico staccherà l’acconto sul dividendo 2019 (relativo all’esercizio 2018).

 

Astaldi ha terminato la giornata con un rialzo del 7,89% a 0,615 euro. Secondo quanto scritto su Il Sole24Ore entro lunedì dovrebbero arrivare le offerte per la società. Non è escluso che questa sia l’occasione per cercare una soluzione di sistema alla crisi del settore costruzioni. Il quotidiano finanziario ipotizza che la Cassa Depositi e Prestiti potrebbe entrare prima nel capitale di Salini Impregilo (+1,92% a 1,7 euro), “con l’intento di creare un’entità sufficientemente forte per affrontare prima la messa in sicurezza di Astaldi e poi quella degli altri grandi operatori in difficoltà”.

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