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Telecom Italia e Unicredit positive. E il FTSEMib sale

Piazza Affari e le borse europee hanno registrato variazioni frazionali, dopo il forte recupero registrato la scorsa settimana. Wall Street è rimasta chiusa per festività

di Edoardo Fagnani 18 feb 2019 ore 17:47

Piazza Affari e le principali borse europee hanno terminato la giornata con variazioni frazionali, dopo il forte recupero registrato la scorsa settimana. La seduta è stata priva di indicazioni da Oltreoceano: oggi Wall Street è rimasta chiusa per festività. Ancora una seduta positiva per Telecom Italia TIM dopo il +6,4% di venerdì. È proseguito il recupero dei bancari: spicca l’ottima performance messa a segno da Unicredit.

indice-azionario-positivoIl FTSEMib ha terminato la giornata con un rialzo dello 0,58% a 20.330 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 20.226 punti e un massimo di 20.348 punti. Il FTSE Italia All Share ha guadagnato lo 0,59%. Segno più anche per il FTSE Italia Mid Cap (+0,6%) e il FTSE Italia Star (+0,43%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è sceso a 1,79 miliardi di euro, rispetto ai 2,82 miliardi di venerdì; oggi sono passate di mano 643.419.360 azioni (940.558.260 nella seduta di venerdì). Su 393 titoli trattati, 217 hanno registrato una performance positiva, mentre i ribassi sono stati 144; invariate le restanti 32 azioni.

L’euro è tornato oltre gli 1,13 dollari, mentre il bitcoin ha toccato i 3.900 dollari (circa 3.500 euro).

Lo spread tra Btp e Bund con scadenza a dieci anni è sceso a 266 punti.

 

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Ancora una seduta positiva per Telecom Italia TIM dopo il +6,4% di venerdì. Il titolo della compagnia telefonica ha guadagnato il 3,19% a 0,53 euro.

 

È proseguito il recupero dei bancari, in scia ai rialzi messo a segno nella seduta di venerdì.

Unicredit ha messo a segno un progresso del 3,15% a 11,578 euro. Ancora indicazioni delle banche d’affari sull’istituto guidato da Jean-Pierre Mustier, dopo la diffusione dei risultati di bilancio 2018. Goldman Sachs ha ritoccato al rialzo il prezzo obiettivo su Unicredit, portandolo da 17,9 euro a 18,2 euro; gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni. Al contrario, Jefferies ha sforbiciato da 16 euro a 15 euro il target price sull’istituto; tuttavia gli analisti hanno aumentato la stima sull’utile per azione per il 2019 e l’indicazione di acquisto delle azioni.

UBI Banca oggi la migliore al FTSEMib (+3,91% a 2,393 euro). Secondo quanto riportato da alcune agenzie stampa l’istituto avrebbe collocato un bond garantito con scadenza nel 2025 per un ammontare di 500 milioni di euro; il titolo avrebbe ottenuto richieste per oltre 2,7 miliardi di euro. Il rendimento sarebbe stato fissato a 70 punti base oltre il tasso mid swap di riferimento.

Performance positiva anche per BancoBPM (+1,42% a 1,9776 euro). A margine di un convegno il numero uno dell’istituto, Giuseppe Castagna, ha ribadito la volontà di tornare a distribuire il dividendo, con riferimento al bilancio dell’esercizio 2019. Il manager ha precisato che l’eventuale cedola sarà funzione dell’utile contabilizzato dalla banca. Giuseppe Castagna ha aggiunto che il target di utile di un miliardo di euro indicato nel piano industriale è da rivedere, in quanto negli ultimi trimestri è mutato il contesto strategico su cui era stato elaborato l’obiettivo.

Segno meno, invece, per BPER Banca (-0,4% a 3,51 euro). Nel corso di un’intervista pubblicata sull’inserto Economia del Corriere della Sera il numero uno dell’istituto, Alessandro Vandelli, ha ribadito che non c’è alcun interesse per rilevare Banca Carige.

 

ENI è salita dello 0,37% a 15,176 euro. Non si sono fatte attendere le indicazioni degli analisti sul Cane a Sei zampe, dopo la diffusione dei risultati di bilancio 2018. Kepler Cheuvreux ha aumentato da 18,5 euro a 19 euro il target price su ENI. Indicazione simile da Berenberg, che ha portato da 17,6 euro a 17,7 euro il prezzo obiettivo sul colosso petrolifero. Entrambe le banche d’affari ha confermato il giudizio “Buy” (acquistare). Sulla stessa lunghezza d’onda Equita sim, che ha aumentato da 19 euro a 20 euro il target price su ENI; gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni. Anche Morgan Stanley ha incrementato la valutazione sul Cane a sei zampe, portandola da 14 euro a 14,6 euro per azione; tuttavia, gli esperti hanno ribadito il giudizio “Underweight” (sottopesare). Al contrario, Société Générale ha ridotto da 20 euro a 18,5 euro il target price su ENI, anche se ha ribadito l’indicazione di acquisto delle azioni.

 

Mediaset ha guadagnato il 3,34% a 2,72 euro. Dalle comunicazioni di Internal Dealing diffuse da Borsa Italiana si apprende che tra il 2 e il 14 gennaio Fininvest ha acquistato complessivamente 5,1 milioni di azioni del gruppo del Biscione, pari a una quota di oltre lo 0,43% del capitale. Con questi acquisti la holding si conferma il maggiore azionista di Mediaset, con una partecipazione del 44,17% del capitale e di quasi il 46% dei diritti di voto.

 

Fiat Chrysler Automobiles ha ceduto lo 0,17% a 13,004 euro. Gli analisti di UBS hanno tagliato da 21 euro a 14 euro il target price sul gruppo automobilistico, in seguito alla riduzione delle stime sulla redditività per l’esercizio in corso. Gli esperti hanno anche peggiorato il giudizio, portandolo da “Buy” (acquistare) a “Neutrale”.

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