Il FTSEMib chiude in rosso: vendite sulle banche
In calo di oltre il 3% UniCredit. Spicca il forte ribasso di Prysmian. Timido rimbalzo per Atlantia, dopo la pesante correzione subita nelle precedenti due sedute
di Edoardo Fagnani 17 set 2019 ore 17:44I maggiori indici di Borsa Italiana e le principali borse europee hanno terminato la seduta di martedì 17 settembre con variazioni frazionali. Al FTSEMib vendite sui titoli del settore bancario. Spicca anche il forte ribasso di Prysmian. Timido rimbalzo per Atlantia, dopo la pesante correzione subita nelle precedenti due sedute.
Il FTSEMib ha registrato una flessione dello 0,76% a 21.802 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 21.783 punti e un massimo di 21.989 punti. Il FTSE Italia All Share ha lasciato sul terreno lo 0,72%. Chiusura negativa anche per il FTSE Italia Mid Cap (-0,38%) e per il FTSE Italia Star (-0,4%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è sceso a 2,32 miliardi di euro, rispetto ai 2,64 miliardi di lunedì; sono passate di mano 635.234.534 azioni (634.978.651 nella seduta di lunedì). Su 408 titoli trattati, 230 hanno registrato una performance negativa, mentre i segni più sono stati 149; invariate le restanti 29 azioni.
L’euro è risalito a 1,105 dollari, mentre il bitcoin è rimasto oltre i 10.000 dollari (quasi 9.500 euro).
Lo spread Btp-Bund ha superato i 140 punti.
CONSULTA le quotazioni dei titoli del SOLMib40
Forti vendite sui titoli del settore bancario.
In calo di oltre il 3% UniCredit (-3,34% a 10,884 euro). L’istituto ha lanciato una nuova emissione benchmark subordinata della tipologia Tier 2 con scadenza a dieci anni, rimborsabile anticipatamente dopo cinque. L’ammontare emesso è pari a 1,25 miliardi di euro, con una domanda di quasi 3 miliardi. Il prestito paga una cedola del 2% per i primi 5 anni e ha un prezzo di emissione pari a 99,783%, equivalente ad uno spread di 240 punti base sopra il tasso swap a 5 anni.
Pessima giornata anche per BPER Banca (-3,26% a 3,502 euro) e per BancoBPM (-3,94% a 1,8525 euro).
Al FTSEMib spicca il forte ribasso di Prysmian (-3,81% a 20,2 euro). Gli operatori hanno collegato le vendite sul titolo alla decisione di Corning (azienda statunitense attiva nel settore della fibra ottica) di tagliare le stime sui ricavi per due divisioni dell’azienda. Inoltre, il management del gruppo statunitense sta studiando azioni per tagliare i costi e allinearli alle nuove stime di vendita.
Timido rimbalzo per Atlantia (+1,57% a 20,76 euro), dopo la pesante correzione subita nelle precedenti due sedute. In giornata si è riunito un consiglio di amministrazione avente ad oggetto, tra l’altro, comunicazioni dell’amministratore delegato, Giovanni Castellucci.
Sulle montagne russe i titoli del settore petrolifero, dopo il rally registrato lunedì 16 settembre, in scia al forte rialzo del greggio, quando il prezzo del barile a New York aveva toccato i 63 dollari al barile.
ENI ha terminato la seduta con una flessione dell’1,13% a 14,152 euro.
Performance peggiore per Saipem (-4,59% a 4,468 euro). Matteo Oddi di Exante ha evidenziato che la scorsa settimana le azioni Saipem avevano superato positivamente il test della resistenza a 4,48 euro, evidenziando una struttura tecnica in deciso miglioramento. "Se nelle prossime sedute il prezzo dovesse consolidarsi al di sopra del supporto a 4,61 euro è lecito attendersi una prosecuzione del rally fino alla prossima resistenza chiave, posizionata a 4,85 euro", ha notato l'esperto. Al contrario, secondo Matteo Oddi, un ritorno sotto quota 4,35 euro (confermata in chiusura) farebbe ricadere le azioni Saipem in una nuova fase di debolezza. Intanto, gli analisti di Exane hanno tagliato da 5,3 euro a 4,9 euro il target price su Saiepm; gli esperti hanno anche peggiorato da “Outperform” (farà meglio del mercato) a “Neutrale” il giudizio. La stessa banca d’affari ha sforbiciato da 12,4 euro a 11 euro il prezzo obiettivo su Tenaris (-1,9% a 10,32 euro), ribadendo il rating “Neutrale”.