Piazza Affari si salva sul finale (grazie a ENI)
Volatilità protagonista anche oggi a Milano e in Europa. Seduta negativa per i bancari, dove spicca il ribasso registrato dal Monte dei Paschi di Siena. Male anche Finmeccanica
di Edoardo Fagnani 17 dic 2014 ore 17:46Volatilità protagonista anche oggi a Piazza Affari e in Europa. Secondo gli esperti di M&G Dynamic Allocation l’azionario rimane al momento l’opportunità d’investimento generalmente più favorevole dato il contesto fondamentale. Intanto, Confindustria ha rivisto le stime di crescita sull’economia italiana per i prossimi esercizi, segnalando che il Pil dovrebbe tornare a migliorare gradualmente nel corso del 2015, grazie al drastico calo del prezzo del greggio. In altalena i petroliferi, dopo che il prezzo del greggio a New York è ritornato sopra i 56 dollari al barile. Seduta negativa per i bancari, dove spicca il ribasso registrato dal Monte dei Paschi di Siena. Male anche Finmeccanica.
Il FTSEMib ha subito un ribasso dello 0,54% a 18.569 punti, mentre il FTSE Italia All Share è sceso dello 0,43% a 19.645 punti. In frazionale rialzo, invece, il FTSE Italia Mid Cap (+0,24%) e il FTSE Italia Star (+0,39%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è sceso a 2,96 miliardi di euro, rispetto ai 5,07 miliardi di ieri. Su 312 titoli trattati, 161 hanno terminato la giornata in territorio negativo, mentre i rialzi sono stati 128. Invariate le restanti 23 azioni.
L’euro è tornato sotto gli 1,25 dollari, prima delle decisioni della FED in materia di politica monetaria. L’oro è rimasto sotto i 1.200 dollari.
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Seduta negativa per i bancari.
Male il Monte dei Paschi di Siena. L’istituto toscano ha perso il 2,85% a 0,529 euro. L’amministratore delegato della banca toscana, Fabrizio Viola, ha anticipato che l’aumento di capitale potrebbe tenersi a marzo o maggio del 2015. Il manager ha precisato che la tempistica è legata alle decisioni della BCE. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che ODEY Asset Management ha ridotto la posizione corta su Monte dei Paschi di Siena portandola dallo 0,61% allo 0,32%.
In rosso anche Unicredit (-0,47% a 5,255 euro). Secondo quanto scritto su MF l’istituto non prevede svalutazioni per gli asset della controllata russa (Zao Unicredit Bank) alla luce della crisi del rublo e del calo del prezzo del petrolio. Inoltre, l’istituto ha comunicato che Unicredit Bank e BNP Paribas hanno perfezionato la cessione della partecipazione di maggioranza pari all'81,4% del capitale di DAB Bank. Il prezzo concordato è stato pari a 4,78 euro per azione, corrispondente a una valutazione della partecipazione di 354 milioni di euro. A seguito del perfezionamento della cessione, Unicredit registrerà un impatto positivo di circa 180 milioni sull'utile netto consolidato e un incremento del Common Equity Tier 1 (Basilea 3 a regime) di circa 8 punti base.
Banca Carige invariata a 0,0605 euro. Secondo quanto riferito da Il Sole24Ore, il Crédit Agricole, attraverso la controllata Indosuez (marchio storico del settore del private banking), sarebbe interessato a crescere in Italia tramite acquisizioni. Il quotidiano finanziario ha segnalato rumors di un interesse per Banca Cesare Ponti, messa in vendita da Banca Carige.
In altalena i petroliferi, dopo che il prezzo del greggio a New York è ritornato sopra i 56 dollari al barile. Intanto, gli analisti di Equita sim hanno tagliato le stime sul prezzo del petrolio per il periodo 2014/2018, in seguito all’eccesso di offerta di materia prima.
In forte rialzo ENI (+1,81% a 14,06 euro). Gli esperti di Equita sim stimano un forte calo dell’utile per azione del Cane a sei zampe per il periodo 2015/2016, in seguito alla riduzione del prezzo del petrolio. Sulla base di questa previsione, gli analisti hanno tagliato da 19 euro a 15,5 euro il target price su ENI. Al contrario, gli esperti hanno confermato l’indicazione di mantenere le azioni in portafoglio.
Performance positiva anche per Saipem (+0,58% a 8,665 euro). Gli analisti di UBS hanno tagliato da 12 euro a 7,5 euro il target price sulla società, sull’ipotesi di una riduzione dell’utile per azione nel triennio 2015/2017. Gli esperti hanno ribadito l’indicazione di vendita delle azioni.
Tenaris ha guadagnato il 2,19% a 12,13 euro. Equita sim ha tagliato da 19 euro a 16,5 euro il prezzo obiettivo sulla società. Tuttavia, gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni.
Enel è scesa dell’1,8% a 3,596 euro. Gli analisti di Goldman Sachs hanno ridotto il prezzo obiettivo sul colosso elettrico, portandolo da 4,5 euro a 4,4 euro. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Neutrale”. Sulla stessa lunghezza d’onda Deutsche Bank, che ha sforbiciato da 4,2 euro a 4 euro il target price su Enel, in seguito alla revisione dei parametri di valutazione dell’azienda. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Hold” (mantenere).
Enel Green Power ha lasciato sul terreno l’1,1% a 1,706 euro. Goldman Sachs ha tagliato il prezzo obiettivo sul gruppo energetico, portandolo da 2,12 euro a 2,07 euro. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Neutrale”.
Terna ha ceduto l’1,29% a 3,67 euro. La società ha rinnovato il proprio programma di emissioni obbligazionarie denominato “Euro Medium Term Note Programme”, come deliberato dal consiglio di amministrazione del 27 maggio 2014. Intanto, gli analisti di Goldman Sachs hanno tagliato da 3,7 euro a 3,6 euro il prezzo obiettivo su Terna, in seguito all’ipotesi di una riduzione del dividendo nei prossimi esercizi. Gli esperti consigliano di vendere con decisione le azioni. La stessa banca d’affari ha ridotto da 4,35 euro a 4,25 euro il target price su Snam (-0,85% a 3,978 euro). Gli esperti hanno ribadito il rating “Neutrale”. Al contrario, Deutsche Bank ha migliorato la valutazione sulle due società, portandola rispettivamente a 3,8 euro e a 4,3 euro per azione. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Hold” (mantenere) su entrambe le aziende.
A2A ha recuperato l’1,12% a 0,8105 euro. Goldman Sachs ha migliorato il giudizio sulla società lombarda e ora consiglia l’acquisto delle azioni. Gli esperti hanno fissato un prezzo obiettivo di 1,04 euro, sulla possibilità che il management possa decidere di incrementare il dividendo, sfruttando la cassa generata dalle attività operative.
Fiat Chrysler Automobiles è scesa dell’1,08% a 9,15 euro. La società guidata da Sergio Marchionne ha completato l'offerta di 100 milioni di azioni ordinarie e di obbligazioni a conversione obbligatoria per un ammontare di per 2,88 miliardi di dollari, con scadenza nel 2018. Le azioni sono state collocate al pubblico a un prezzo unitario di 11 dollari. I bond saranno convertiti obbligatoriamente in azioni ordinarie Fiat Chrysler Automobiles il 15 dicembre 2016. Il ricavato totale netto prima delle spese di entrambe le offerte è stato pari a quasi 3,89 miliardi.
Buzzi Unicem ha perso il 2,5% a 10,15 euro. Gli analisti di Equita sim hanno peggiorato da “Buy” (acquistare) a “Hold” (mantenere) il giudizio sulla società. Gli esperti hanno anche ridotto da 14 euro a 12 euro il prezzo obiettivo, in seguito al taglio delle stime sul fatturato e sulla redditività per il biennio 2015/2016, come conseguenza all’esposizione in Russia del gruppo.
Finmeccanica ha terminato la giornata con una flessione del 2,23% a 7,45 euro. Secondo quanto riportato da alcune agenzie stampa i vertici di Hitachi avrebbero confermato di aver presentato un’offerta per le partecipazioni detenute nella società aeronautica in AnsaldoBreda e Ansaldo-STS (-1,09%).
Campari ha ceduto il 2,11% a 5,11 euro. Secondo alcune indiscrezioni, diverse aziende cinesi sarebbero interessate a rilevare i brand dei vini messi in vendita dalla società italiana. Con queste cessioni Campari punta a consolidare i marchi con presenza internazionale, rinunciando a quelli con caratteristiche regionali.