Piazza Affari a tutto gas. Crolla la borsa di Zurigo!
Pesante ribasso per la borsa elvetica, dopo che la Banca centrale svizzera ha rimosso il floor del tasso di cambio tra euro e franco svizzero. Sulle montagne russe i petroliferi
di Edoardo Fagnani 15 gen 2015 ore 17:46Seduta decisamente positiva per Piazza Affari e per le principali borse europee. Ha fatto eccezione la borsa elvetica, che ha ceduto il 9% dopo che la Banca centrale svizzera ha rimosso il floor del tasso di cambio tra euro e franco svizzero fissato a settembre 2011. Intanto, secondo quanto riportato da alcune agenzie stampa il Tesoro avrebbe collocato il nuovo Btp trentennale, con scadenza a settembre 2046, per un ammontare di 6,5 miliardi di euro. Il titolo avrebbe ottenuto manifestazioni di interesse per oltre 13 miliardi di euro. Sulle montagne russe i petroliferi, dopo che a New York il prezzo del greggio è tornato a 47 dollari al barile: spicca il balzo di ENI. Giornata decisamente positiva per Atlantia e Moncler.
Il FTSEMib ha guadagnato il 2,36% a 18.845 punti, mentre il FTSE Italia All Share è salito del 2,15% a 19.992 punti. Andamento positivo anche per il FTSE Italia Mid Cap (+0,72%) e il FTSE Italia Star (+1,31%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è aumentato a 3,8 miliardi di euro, rispetto ai 2,83 miliardi di ieri. Su 318 titoli trattati, 194 hanno terminato la giornata con un rialzo, mentre le performance negative sono state 114. Invariate le restanti dieci azioni.
L’euro è crollato a 1,16 dollari. L’oro è risalito a 1.260 dollari.
CONSULTA le quotazioni dei titoli del FTSE MIBSulle montagne russe i petroliferi, dopo che a New York il prezzo del greggio è tornato a 47 dollari al barile.
ENI ha guadagnato il 3,7% a 14 euro. Gli analisti di Jefferies hanno limato il prezzo obiettivo sul Cane a sei zampe, portandolo da 13,8 euro a 13,3 euro. Gli esperti hanno confermato l’indicazione di mantenere le azioni in portafoglio.
Saipem ha subito una flessione dell’1,01% a 7,385 euro. Gli analisti di Citigroup hanno tagliato da 11,5 euro a 6 euro il target price sulla società, in seguito al drastico taglio delle stime sull’utile per azione per il periodo 2014/2020. Gli esperti hanno confermato l’indicazione di vendita delle azioni. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 7 gennaio People’s Bank of China ha ridotto la quota detenuta nel capitale di Saipem, portandola dal 2,027% all’1,994%.
Saras è scesa dello 0,06% a 0,8775 euro. MF ha scritto che la società guidata dalla famiglia Moratti starebbe valutando la possibilità di ottenere una nuova linea di credito da 150 milioni di euro. Le risorse servirebbero per rimborsare il bond da 175 milioni di euro emesso nel mese di luglio e in scadenza nel 2019.
Enel è balzata del 4,09% a 3,618 euro. Citigroup ha incrementato da 3,4 euro a 3,6 euro il target price sul colosso elettrico, in seguito alla revisione dei parametri di valutazione delle controllate. La banca d’affari ha anche migliorato da “Sell” (vendere) a “Neutrale” il rating su Enel. La stessa banca d’affari ha alzato da 3,7 euro a 4 euro il target price su Snam (+2,13% a 4,02 euro), in seguito alla revisione al rialzo delle stime sull’utile per azione per il periodo 2014/2017. Gli esperti hanno anche migliorato da “Sell” (vendere) a “Neutrale” il giudizio. Equita sim, invece, ha limato il prezzo obiettivo su Snam e Terna (+2,42% a 3,642 euro), portandolo rispettivamente a 4,36 euro e a 3,78 euro. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Hold” (mantenere) su entrambe le società.
In generale rialzo i bancari.
In territorio positivo il Monte dei Paschi di Siena. L’istituto toscano ha messo a segno un progresso dello 0,61% a 0,4635 euro.
Segno più per IntesaSanpaolo (+2,93% a 2,462 euro). L’istituto guidato da Carlo Messina ha emesso un bond garantito con durata di sette anni per un ammontare di un miliardo di euro. Il titolo è assistito in massima parte da mutui ipotecari residenziali ceduti dall’istituto. Il rendimento a scadenza è pari allo 0,717%, corrispondente al tasso mid swap maggiorato di 25 punti base.
Il Banco Popolare è salito del 2,85% a 9,2 euro. Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che AQR Capital Management ha incrementato la posizione corta sull’istituto, portandola dallo 0,75% allo 0,86%. La stessa AQR Capital Management ha aumentato dallo 0,7% allo 0,85% la posizione corta sulla Popolare dell’Emilia Romagna (+2,26% a 4,98 euro).
Bene anche Unicredit (+1,2% a 5,08 euro).
Mediaset ha guadagnato l’1,86% a 3,394 euro. Gli analisti di Equita sim hanno ritoccato al rialzo il prezzo obiettivo sul gruppo de Biscione, portandolo da 3,7 euro a 3,8 euro, dopo la cessione dell’11,1% di Mediaset Premium. Gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni.
Atlantia è balzata del 4,56% a 21,32 euro. Nel corso di un’intervista pubblicata su La Repubblica, il numero uno dell’azienda, Giovanni Castellucci, ha confermato la possibilità di cedere fino al 30% di Aeroporti di Roma e utilizzare le risorse incassate per finanziare i progetti di crescita del gruppo e non per aumentare i dividendi. Il manager ha precisato che al momento non c’è allo studio l’ipotesi di cedere quote in Autostrade per l’Italia.
Luxottica è salita del 2,16% a 48,26 euro. Gli analisti di Jp Morgan hanno alzato da 42,5 euro a 45 euro il prezzo obiettivo sulla società, in seguito al miglioramento delle stima sull’utile per azione per il biennio 2014/2015. Sulla stessa lunghezza d’onda Citigroup, che ha aumentato da 38,5 euro a 50 euro il target price sull’azienda, in seguito al miglioramento delle stime sull’utile per azione per il biennio 2015/2016. Gli esperti delle due banche d’affari hanno confermato il giudizio “Neutrale”.
Moncler è balzata del 5,8% a 11,85 euro. Jp Morgan ha ritoccato al rialzo il prezzo obiettivo sul gruppo dei piumini, portandolo da 15 euro 15,5 euro. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Overweight” (sottopesare), stimando risultati migliori delle attese degli analisti nel quarto trimestre del 2014. La stessa banca d’affari ha limato le stime sull’utile per azione di Tod’s (-0,91% a 76,2 euro) nel biennio 2015/2016, sulle prospettive di una debole crescita del fatturato.
Fiat Chrysler Automobiles ha guadagnato lo 0,88% a 10,26 euro. Nell’ambito del congresso di Automotive News di Detroit il numero uno del gruppo, Sergio Marchionne, ha rilanciato l’idea di un consolidamento del settore e si è detto aperto a proposte. Intanto, gli analisti di Citigroup hanno alzato da 6,6 euro a 9,6 euro il target price su Fiat Chrysler Automobiles, in seguito al miglioramento delle stime sull’utile per azione per il triennio 2014/2016. Tuttavia, gli esperti hanno ribadito l’indicazione di vendita delle azioni.
GTech ha registrato una flessione dello 0,84% a 17,75 euro. Gli operatori hanno collegato il calo del titolo al nuovo sistema di tassazione dei giochi nel 2015 che potrebbe pesare sulla redditività dell’azienda.
Molto bene World Duty Free (+3,06% a 8,59 euro). Il consiglio di amministrazione ha approvato il Budget per il triennio 2015-2017. A livello finanziario, per il 2015 il management stima un fatturato compreso tra i 2,63 miliardi e i 2,67 miliardi di euro, per superare i 3 miliardi alla fine del 2017, con una crescita annua cumulata del 7,7%. Per il 2015 i vertici stimano un margine operativo lordo adjusted compreso tra 279 milioni e 294 milioni di euro. Il management di World Duty Free ha anticipato che il 2014 si è chiuso con un fatturato di 2,4 miliardi di euro, con un incremento del 15,6% rispetto all’anno precedente.