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Il FTSEMib ha chiuso in rosso

Giornata nervosa per i bancari, con lo spread a 170 punti. Allo STAR male Unieuro: Italian Electronics Holdings ha completato la cessione di 3,25 milioni di azioni.

di Edoardo Fagnani 14 nov 2019 ore 17:48

I maggiori indici di Borsa Italiana e le principali borse europee hanno terminato la seduta del 14 novembre con ribassi frazionali. Secondo gli esperti di Amundi SGR i mercati azionari sono trainati soprattutto dalla speranza che avvengano dei progressi sul fronte geopolitico e dalla politica monetaria accomodante delle banche centrali. "Anche se la crescita degli utili è in territorio negativo, gli investitori guardano al di là della valle e ciò sta spingendo al rialzo il rapporto prezzo utili", hanno puntualizzato gli esperti.

mercato-rossoIl FTSEMib ha registrato una flessione dello 0,41% a 23.481 punti, dopo aver oscillato tra i 23.480 punti e i 23.641 punti. Anche il FTSE Italia All Share è sceso dello 0,41%. Chiusura in rosso per il FTSE Italia Mid Cap (-0,34%) e per il FTSE Italia Star (-0,42%). Nella seduta del 14 novembre il controvalore degli scambi è sceso a 2,15 miliardi di euro, rispetto ai 2,68 miliardi di mercoledì; sono passate di mano 622.205.912 azioni (608.165.501 nella seduta di mercoledì). Su 413 titoli trattati, 224 hanno registrato una performance negativa, mentre i rialzi sono stati 158; invariate le restanti 31 azioni.

L’euro è rimasto poco sopra gli 1,1 dollari, mentre il bitcoin si è avvicinato agli 8.500 dollari (meno di 8.000 euro).

Lo spread Btp-Bund ha sfiorato i 170 punti.

 

Giornata nervosa per i titoli del settore bancario.

Mediobanca è scesa dello 0,09% a 10,55 euro. Secondo quanto scritto su Il Sole24Ore Leonardo Del Vecchio avrebbe apprezzato il piano industriale dell’istituto di Piazzetta Cuccia. L’imprenditore veneto ha dichiarato “di apprezzare lo sforzo fatto dal management e di essere soddisfatto dei risultati economici raggiunti dall’istituto”. MF, invece, ha segnalato che la Consob avrebbe acceso un faro su Mediobanca, per valutare i recenti movimenti nell’azionariato della banca.

 

Saipem in rialzo di mezzo punto percentuale (+0,49% a 4,344 euro). La società di ingegneristica ha ottenuto un nuovo contratto subsea in Guyana e ulteriori lavori su contratti E&C offshore già in corso per un valore complessivo di circa 880 milioni di dollari.

 

Buona performance per Hera (+0,83% a 3,89 euro). Dopo la diffusione dei risultati trimestrali gli analisti di Equita sim hanno incrementato a 4 euro il target price sulla società, in seguito al miglioramento delle stime sulla redditività per i prossimi esercizi; gli esperti hanno confermato l’indicazione di mantenere le azioni in portafoglio. La trimestrale di Hera è stata apprezzata anche da Banca Akros: gli analisti hanno aumentato a 4,1 euro il prezzo obiettivo sul titolo e hanno confermato l’indicazione di accumulare le azioni in portafoglio.

 

Al FTSEMib spicca il rialzo di DiaSorin: il titolo della società di diagnostica ha guadagnato il 2,35% a 109,1 euro. Gli operatori hanno collegato gli acquisti sulle azioni DiaSorin all’ipotesi di un interesse del gruppo statunitense Thermo Fisher Scientific per l’azienda olandese Qiagen. Quest’ultima ha in essere una collaborazione operativa con DiaSorin.

 

In frazionale ribasso Salini Impregilo (-0,76% a 1,82 euro). La società ha comunicato che il totale dei nuovi ordini acquisiti e in corso di finalizzazione da inizio anno ammonta a circa 7,3 miliardi di euro, di cui 0,1 miliardi si riferiscono a progetti in corso di finalizzazione.

 

Unieuro ha subito uno scivolone del 9,62% a 13,16 euro. Italian Electronics Holdings ha completato la cessione di 3,25 milioni di azioni ordinarie della società quotata al segmento STAR, corrispondenti ai 16,25% del capitale. Le azioni sono state vendute a un prezzo unitario di 12,95 euro, valore che incorpora uno sconto dell'11% circa rispetto al prezzo di chiusura di Unieuro nella seduta di mercoledì 13 novembre (14,56 euro).

 

Eurotech ha ceduto il 3,65% a 9,25 euro, dopo uno stop per eccesso di ribasso in avvio di seduta. La società attiva nello sviluppo di Edge Computer e soluzioni per l’Internet of Things (IoT) ha chiuso i primi nove mesi del 2019 con ricavi in aumento del 39,9%; il giro d’affari dell’azienda friulana è balzato da 56,97 milioni a 79,7 milioni di euro. Eurotech ha chiuso il periodo gennaio-settembre con un utile netto di 11,93 milioni di euro, rispetto ai 3,38 milioni contabilizzati nei primi nove mesi del 2018. Nel solo terzo trimestre i ricavi sono saliti del 35,7% a 26,66 milioni di euro, mentre il risultato finale è stato positivo per 3,09 milioni. Il management di Eurotech ha segnalato che sulla base del portafoglio ordini esistenti, il fatturato del quarto trimestre sarà in linea con quello ottenuto lo scorso anno ma con una marginalità superiore.

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