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Il FTSEMib sale (ma non supera i 20mila punti)

Piazza Affari e le principali borse europee hanno chiuso in territorio positivo anche la seduta odierna, dopo i rialzi messi a segno nelle ultime due giornate. Bancari sempre sotto i riflettori

di Edoardo Fagnani 13 feb 2019 ore 17:58

Piazza Affari e le principali borse europee hanno chiuso in territorio positivo anche la seduta odierna, dopo i rialzi messi a segno nelle ultime due giornate. Matteo Ramenghi - Chief Investment Officer di UBS WM Italy - ha evidenziato che l’economia globale è entrata in una fase di decelerazione, ma la crescita resta robusta in gran parte delle principali economie, mentre la probabilità di una recessione quest’anno appare molto modesta. "In questa fase, prediligiamo invece le società che offrono maggiore qualità, vale a dire i modelli di business più longevi, accompagnati da vantaggi competitivi sostenibili nel tempo", ha precisato l'esperto. Riflettori puntati sui titoli di stato italiani; in mattinata il Tesoro ha collocato due Btp con scadenza rispettivamente a 3 e 7 anni per un ammontare complessivo di 4,5 miliardi di euro: il rendimento dei due titoli è sceso rispettivamente allo 0,99% e al 2,26%.

andamento-milano-positivoIl FTSEMib ha messo a segno un rialzo dello 0,93% a 19.990 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 19.844 punti e un massimo di 20.048 punti. Il FTSE Italia All Share ha guadagnato lo 0,87%. Segno più anche per il FTSE Italia Mid Cap (+0,38%) e per il FTSE Italia Star (+0,1%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è salito a 2,05 miliardi di euro, rispetto ai 2,01 miliardi di ieri; oggi sono passate di mano 566.811.654 azioni (544.352.076 nella seduta di ieri). Su 400 titoli trattati, 228 hanno registrato una performance positiva, mentre i ribassi sono stati 132; invariate le restanti 40 azioni.

L’euro è tornato sotto gli 1,13 dollari.

Lo spread tra Btp e Bund con scadenza a dieci anni è sceso a 266 punti.

 

CONSULTA le quotazioni dei titoli del SOLMib40

 

Bancari sempre protagonisti a Piazza Affari.

Anche oggi in forte rialzo il Monte dei Paschi di Siena, dopo aver terminato la seduta di martedì con un balzo del 7,2%. Il titolo dell’istituto toscano ha registrato un progresso dello 3,58% a 1,388 euro. Nel corso di un’intervista pubblicata su Il Sole24Ore l’amministratore di MPS, Marco Morelli ha affrontato il tema dei crediti deteriorati, ricordando che l’istituto ha “già gestito un piano di derisking di dimensioni colossali che ha portato, nel 2018, alla cessione di crediti in sofferenza per circa 30 miliardi e alla riduzione dell’Npe ratio lordo dal 35,8 al 16,4% attuale”. Il manager ha anticipato che nei target 2019 è prevista un’ulteriore riduzione di unlikely-to-pay (Utp) per 2 miliardi. Il quotidiano finanziario ha ricordato che nei prossimi mesi il Tesoro, primo azionista della banca con una quota del 68,247% (Fonte Consob), dovrà decidere cosa fare della quota, cedendola o diluendola con un’aggregazione. Su questo argomento Morelli non ha preferenze ma ha evidenziato come "le fusioni siano importanti per facilitare l’accesso al funding istituzionale".

Ottima giornata anche per Unicredit (+2,16% a 10,9 euro). Secondo quanto scritto su MF l’istituto guidato da Jean-Pierre Mustier sarebbe sul punto di cedere un cospicuo pacchetto di crediti deteriorati per un importo nominale complessivo di circa 2,5 miliardi di euro. Il quotidiano finanziario ha precisato che sul tavolo ci sarebbero tre portafogli di esposizioni garantite e non garantite, in un’operazione sul modello di quelle effettuate lo scorso anno, studiata “per alleggerire ulteriormente il bilancio della banca”. Intanto, secondo quanto riportato da alcune agenzie stampa Unicredit avrebbe collocato un bond tier2 decennale (scadenza a febbraio 2019) per un ammontare di un miliardi di euro; il rendimento sarebbe stato fissato al 4,875%. Inoltre, gli analisti di Banca IMI hanno tagliato da 15,4 euro a 14,3 euro il target price su Unicredit, in seguito alla revisione dei parametri di valutazione della banca. Tuttavia, gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni, in quanto il nuovo prezzo obiettivo resta abbondantemente al di sopra della quotazione dell’istituto.

IntesaSanpaolo in frazionale progresso (+0,35% a 2,013 euro). Gli analisti di Berenberg hanno tagliato da 2,4 euro a 2,2 euro il target price sull’istituto guidato da Carlo Messina, in seguito alla riduzione delle stime sulla redditività per i prossimi trimestri, come conseguenza a una previsione di minori ricavi. Gli esperti hanno confermato l’indicazione di mantenere le azioni in portafoglio.

Segno meno, invece, per il BancoBPM (-0,33% a 1,8764 euro). Gli analisti di Citigroup hanno alzato da 2,25 euro a 2,6 euro il target price sull’istituto, apprezzando il miglioramento della qualità dell’attivo nel corso del 2018; gli esperti hanno anche migliorato il giudizio e ora consigliano l’acquisto delle azioni, in quanto il nuovo prezzo obiettivo implica un potenziale di rivalutazione delle azioni a Piazza Affari nell’ordine del 35-40%.

In rosso anche BPER Banca (-0,73% a 3,381 euro). L’agenzia Moody’s ha migliorato le prospettive sul rating dell’istituto, portandole da “Negative” a “Positive”, dopo aver acquisito il controllo di Unipol Banca. Gli esperti ritengono che l’operazione possa rafforzare la presenza dell’istituto sul territorio italiano, oltre a migliorare la qualità dell’attivo. Moody’s ha confermato il rating sulla solidità patrimoniale della banca.

Prese di beneficio su Banca Ifis, dopo il rally registrato nelle ultime due sedute. Il titolo dell’istituto ha subito una flessione del 4,83% a 19,89 euro.

In ripresa gli istituti maggiormente attivi nel risparmio gestito. Spiccano i rialzi messi a segno da Azimut Holding (+4,17% a 12,115 euro) e da Banca Generali (+4,1% a 21,32 euro).

 

È arrivato il rimbalzo per Fiat Chrysler Automobiles, dopo la pesante correzione subita nelle ultime sedute. Il titolo della società automobilistica ha recuperato l’1,57% a 13,102 euro.

 

Juventus FC è riuscita a chiudere in territorio positivo (+0,45% a 1,345 euro) una seduta caratterizzata da alti e bassi. Il club bianconero ha ufficializzato il collocamento di un prestito obbligazionario non convertibile per un ammontare di 175 milioni di euro con scadenza 19 febbraio 2024. Le obbligazioni (già ribattezzate "Ronaldo Bond") verranno emesse al prezzo di 99,436% e avranno cedola fissa annua pari a 3,375%, per un rendimento lordo nell'ordine del 3,5%. Juventus FC ha precisato che il bond ha raccolto ordini per un ammontare superiore a 250 milioni di euro.

 

Astaldi ha registrato una flessione del 2,6% a 0,693 euro. La società ha comunicato che è stata messa a disposizione della società nuova finanza mediante l’emissione di un prestito obbligazionario da 75 milioni di euro e sottoscritto integralmente da Fortress Credit Corporation. Il prestito obbligazionario ha una durata massima di 3 anni, cedola trimestrale e un tasso di interesse variabile pari all’EURIBOR per il relativo periodo di interesse più un margine, pari all’11,25% per il primo anno e al 14,25% per gli anni successivi fino a scadenza.

 

Ancora vendite su d’Amico Int. Shipping, dopo la pesante correzione subita nelle ultime due sedute. Il titolo della società quotata al segmento STAR ha lasciato sul terreno il 2,91% a 0,1 euro.

 

Spicca il balzo di Elica, che ha terminato la seduta con un progresso del 14,1% a 1,618 euro, dopo alcune sospensioni per eccesso di rialzo.

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