Bancari e industriali spingono la borsa di Milano
Balzo della borsa milanese che dopo una mattinata in sordina ha messo il turbo nelle contrattazioni pomeridiane. A sostenere il mercato le buone performance di bancari e industriali
di Mauro Introzzi 13 dic 2022 ore 18:16Balzo della borsa milanese che dopo una mattinata in sordina ha messo il turbo nelle contrattazioni pomeridiane. A sostenere il mercato le buone performance di bancari e industriali. I rialzi sarebbero potuti essere più marcati se non fosse per un ritracciamento sul finale.
Il FTSEMib ha chiuso con rialzo dell'1,37% a 24.637 punti (oscillando tra un minimo di 24.292 punti e un massimo di 24.899 punti). Il FTSE Italia All Share ha guadagnato l'1,39%. Performance migliori per il FTSE Italia Mid Cap (+1,61%) e per il FTSE Italia Star (+2,01%). Nella seduta del 13 dicembre 2022 il controvalore degli scambi è salito a 2,18 miliardi di euro, rispetto agli 1,33 miliardi di lunedì scorso.
Il bitcoin è salito poco sotto i 17.800 dollari (poco più di 16.700 euro).
Lo spread Btp-Bund ha oscillato sui 185 punti, con il rendimento del Btp decennale rimasto sul 3,65%.
L’euro è salito oltre gli 1,06 dollari.
A sostenere il mercato ci hanno pensato industriali e bancari. Tra i primi spiccano le performance di STM (+3,48%), Pirelli (+4,17%) e Amplifon (+1,96%). Tra i secondi bene MPS (+6,48%) e BancoBPM (+4,05%). Bene anche Unicredit (+1,31%). In salita pure IntesaSanpaolo (+2,01%).
Ha perso sul finale Telecom Italia TIM (-0,29%). Secondo quanto riporta la stampa il prossimo giovedì, 15 dicembre, si terrà un vertice tra il governo e i rappresentanti dei principali azionisti della compagnia (Vivendi e Cassa Depositi e Prestiti), per discutere sui prossimi passi che ha in mente l'esecutivo dopo il recente stop all'offerta sulla rete.
In rialzo Generali (+1,04%), che stamani ha aggiornato la comunità finanziaria sull’applicazione dei nuovi principi contabili (che miglioreranno in modo significativo la visibilità e la prevedibilità degli utili generati nel segmento Vita) e sull’integrazione di Cattolica di cui ha acquisito il controllo nel 2021. Quest'ultima operazione starebbe portando sinergie superiori a quelle che erano attese inizialmente al momento del lancio dell’offerta pubblica di acquisto. Generali prevede ora di raggiungere entro il 2025 sinergie fra i 120 e i 130 milioni, contro la stima di 80 milioni attesi entro il 2026. Il Leone di Trieste si attende ora un utile netto normalizzato al 2024 delle attività core di Cattolica di almeno 145 milioni. Rispetto alle attese iniziali, questo si tradurrebbe in un contributo addizionale di 0,4 punti percentuali alla crescita dell’utile per azione nel periodo 2021-2024. Generali prevede inoltre che le attività core di Cattolica nel 2025 registrino un utile netto compreso fra i 171 e i 178 milioni di euro.