NAVIGA IL SITO

Il FTSEMib scivola sotto i 17mila punti: male le banche

I principali indici di Borsa Italiana hanno registrato ribassi di poco inferiori al 2%. Male Unicredit, dopo una sospensione al ribasso. In rosso anche MPS

di Edoardo Fagnani 12 set 2016 ore 17:49

Piazza Affari e le principali borse europee hanno terminato la seduta odierna con gli indici in forte calo, penalizzati dai pesanti ribassi subiti da Wall Street nella seduta di venerdì, sui rinnovati timori per un aumento dei tassi di interessi. Alberto Biolzi, Responsabile Advisory di Cassa Lombarda, ha segnalato che, con l’avvicinarsi dei meeting di Bank of Japan e Fed del prossimo 21 settembre, si potrebbe assistere a un certo nervosismo. “I recentissimi rialzi dei rendimenti lungo le parti lunghe di curva rappresentano un primo segnale di preoccupazione rispetto alle prossime iniziative delle Banche Centrali in un contesto caratterizzato da una ridottissima visibilità”, ha precisato l’esperto. Intanto, in mattinata il Tesoro ha emesso il BOT annuale per un ammontare di 6,75 miliardi di euro; il rendimento del titolo è rimasto negativo. Pessima giornata per i bancari: spicca lo scivolone subito da Unicredit, dopo una sospensione per eccesso di ribasso.
I principali indici di Borsa Italiana hanno registrato ribassi di poco inferiori al 2%. Il FTSEMib ha lasciato sul terreno l’1,84% a 16.840 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 16.667 punti e un massimo di 16.903 punti. Il FTSE Italia All Share ha perso l’1,8%. Segno meno anche per il FTSE Italia Mid Cap (-1,58%) e il FTSE Italia Star (-1,33%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è salito a 2,12 miliardi di euro, rispetto ai 2,07 miliardi di venerdì. Su 335 titoli trattati, 272 hanno terminato la giornata in territorio negativo, mentre i rialzi sono stati 45. Invariate le restanti 18 azioni. 
L’euro ha oscillato tra gli 1,12 e gli 1,125 dollari.

CONSULTA le quotazioni dei titoli del SOLMib40

mercato_scendePioggia di vendite sui bancari.
Segno meno il Monte dei Paschi di Siena. Il titolo della banca senese ha registrato un ribasso del 3,43% a 0,2309 euro. Secondo quanto scritto su Il Sole24Ore il prossimo aumento di capitale potrebbe prevedere l’esclusione del diritto di opzione a favore degli attuali azionisti. In pratica, la ricapitalizzazione diventerebbe una sorta di collocamento privato.
Unicredit ha lasciato sul terreno il 3,76% a 2,252 euro, dopo uno stop per eccesso di ribasso. Secondo quanto scritto su Il Sole24Ore di sabato sarebbero cinque i soggetti formalmente interessati a rilevare la controllata Pioneer; si tratterebbe di Allianz, Banca Generali, Poste, Amundi e Macquarie. Al contrario, i fondi di private equity - al momento - resterebbero alla finestra. Il quotidiano finanziario ha ricordato che Pioneer è stata valutata 3 miliardi di euro. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 9 settembre Marshall Wace ha incrementato la posizione corta su Unicredit, portandola dall’1,04% all’1,11%.
Chiusura negativa anche per il Banco Popolare (-2,98% a 2,276 euro) e per la Popolare di Milano (-1,95% a 0,3814 euro). Con riferimento all’operazione di fusione tra i due istituti, da attuarsi mediante costituzione di una nuova società bancaria in forma di società per azioni, la Banca Centrale Europea ha rilasciato l’autorizzazione all’esercizio dell’attività bancaria in capo alla nuova capogruppo. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 9 settembre MOMentum Alternative Investments ha limato la posizione corta sulla Popolare di Milano, portandola dallo 0,9% allo 0,89%.

Tutte le ultime su: piazza affari
Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.